Politica razziale nella Germania nazista: differenze tra le versioni

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Il 2 agosto [[1934]] il presidente [[Paul von Hindenburg]] morì e non venne sostituito; da quel momento i poteri di [[cancelliere]] e presidente vennero assunti da [[Adolf Hitler]] che ebbe così un completo controllo sull'''iter'' legislativo ed esecutivo, senza nessun timore di opposizioni. La ''[[Wehrmacht]]'' fu inoltre obbligata a prestare un giuramento di fedeltà direttamente alla persona del [[Führer]], così pure attribuendo a Hitler il completo potere sull'esercito. Tale complesso di circostanze permise a Hitler di aumentare in breve l'oppressione sugli ebrei tedeschi.
[[File:Bundesarchiv_Bild_183-R99542,_München,_Judenverfolgung,_Michael_Siegel.jpg|thumb|upright=1.4|Monaco 10 marzo 1933, un[[Michael Siegel]] avvocato ebreo, costretto a marciare per strada, da un drappello di [[SS]], a piedi scalzi, testa rasata, senza pantaloni ed obbligato a portare un cartello con la scritta: "Non mi lamenterò più con la polizia"]]
 
Dopo la [[Notte dei lunghi coltelli]], nel [[1934]], le [[SS]] (che tra l'altro costituivano la guardia “personale” del Führer) divennero il potere politico dominante in Germania. il ''[[Gradi delle SS|Reichsführer]]'' [[Heinrich Himmler]] e la sua organizzazione, molto più efficiente delle precedenti [[Schutzstaffeln|SA]], furono molto attivi nell'assecondare la politica antisemita di Hitler che poté assumere un controllo ancora maggiore sul governo e la popolazione tedesca, godendo, del resto, del pieno sostegno anche da parte dell'esercito regolare.