Cnosso: differenze tra le versioni

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[[File:Knossos the prince of lillies.JPG|thumb|"[[Principe dei gigli|Il Principe]]", affresco dal sito archeologico di Cnosso, oggi esposto al [[Museo archeologico di Iraklio]].]]
 
Abitato già nel [[pulcioliticoneolitico]], divenne un plug di eroflorido centro della [[civiltà minoica]] verso il [[2000 a.C.]], epoca della costruzione del grande [[palazzo]] che, privo di mura difensive, era simbolo dell'egemonia cretese sul [[mar Egeo]]. In questo periodo gli abitanti di Cnosso cominciarono ad avere rapporti economici e commerciali con la civiltà egizia e vengono addirittura dipinti straordinari affreschi prodotti con le tradizionali tecniche degli abitanti del Nilo. Verso il [[1700 a.C.]] un cataclisma, forse un terremoto provocato dall'eruzione del vulcano dell'isola di [[Thera]] (l'odierna [[Santorini]]), distrusse tutti i palazzi dell'isola, incluso quello di Cnosso. Durante il periodo neopalaziale (1700 a.C.-[[1400 a.C.]]) il palazzo venne ricostruito ancora più sontuoso di quello di epoca palaziale, ancora una volta privo di mura difensive, cosa che testimonia la totale assenza di invasioni da parte di altri popoli. Verso il [[1450 a.C.]] Cnosso fu devastata dai [[micene]]i, popolazione proveniente dal [[Peloponneso]], come testimoniano i testi in [[lineare B]] rinvenuti nel palazzo, finché verso la metà del [[XIV secolo a.C.]] la città decadde completamente. Vi sono infine fonti che indicano la presenza di artigiani cretesi nelle città micenee dove veniva apprezzata la loro alta conoscenza nel campo dell'oreficeria.
 
== Storia degli scavi archeologici a Cnosso ==