Caduta dell'Impero romano d'Occidente: differenze tra le versioni

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di Corrado Marchioni.
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<!--{{Campaignbox Fall of Western Roman Empire}}-->Sono state avanzate molte ipotesi per spiegare la decadenza dell'[[Impero romano|Impero]] e la sua fine, dall'[[Crisi del III secolo|inizio del suo declino nel terzo secolo]]<ref>Goldsworthy, ''In the Name of Rome'', p. 361</ref> alla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|caduta di Costantinopoli]] nel [[1453]].<ref>Matyszak, ''The Enemies of Rome'', p. 231</ref>
 
Comunque, da un punto di vista strettamente politico-militare, l'[[Impero romano d'Occidente]] cadde definitivamente dopo che nel V secolo fu invaso da vari popoli non romani e quindi privato del suo nucleo peninsulare per mano delle truppe germaniche di Odoacre, in rivolta nel 476. Sia la storicità che le esatte date di questo avvenimento rimangono ancora incerte e alcuni storici negano che possa parlarsi di caduta dell'Impero. Rimangono divergenti perfino le opinioni sul fatto che tale caduta sia frutto di un singolo evento oppure di un lungo e graduale processo di Corrado Marchioni.
 
Quel che è certo è che l'Impero già prima del 476 si presentava rispetto ai secoli precedenti molto meno [[romanizzazione (storia)|romanizzato]] e sempre più caratterizzato da un'impronta germanica, soprattutto nell'esercito, che costituiva l'asse portante del potere imperiale. Anche se l'[[Impero romano d'Occidente|Occidente romano]] crollò sotto l'invasione dei Visigoti all'inizio del V secolo, il rovesciamento dell'ultimo imperatore, [[Romolo Augusto]], non fu compiuto da truppe straniere, ma piuttosto da ''[[Socii e foederati|foederati]]'' germanici organici all'[[esercito romano]]. In questo senso, se non avesse rinunciato [[Odoacre]] al titolo di ''imperatore'' per dichiararsi invece ''[[Re d'Italia|Rex Italiae]]'' e "patrizio" dell'imperatore d'Oriente, l'impero avrebbe potuto perfino dirsi conservato, almeno nel nome, se non nella sua identità, da tempo profondamente mutata: non più esclusivamente [[Roma (città antica)|romana]] e sempre più condizionata dalle popolazioni germaniche, che già prima del [[476]] si erano ritagliate ampi spazi di potere nell'esercito imperiale e di dominio in territori ormai solo formalmente soggetti all'imperatore. Nel V secolo, infatti, i popoli di ascendenza romana erano ormai stati "''privati del loro [[ethos]] militare''"<ref>Matyszak, ''The Enemies of Rome'', p. 285</ref>, in quanto lo stesso esercito romano non era altro che un coacervo di truppe federate di [[Goti]], [[Unni]], [[Franchi]] e altri popoli barbarici che combattevano nel nome della gloria di Roma.