Roma (quotidiano): differenze tra le versioni

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Dopo la [[seconda guerra mondiale]] Lauro rientrò in possesso del quotidiano. Lo potenziò: inviò il tecnico Salvatore Di Salvatore in [[Germania]] per acquistare nuove rotative tedesche, a [[Mannheim]]; Di Salvatore portò a Napoli i nuovi macchinari; altre rotative, di minori dimensioni, furono trasportate sulla nave «Achille Lauro», che funse da tipografia (unica nave in Italia a stampare un giornale). Con Lauro il quotidiano si collocò politicamente a destra.
 
Nel dopoguerra il «Roma» fu diretto, tra gli altri, da [[Alfredo Signoretti]] (1950-1958), [[Alberto Giovannini (giornalista)|Alberto Giovannini]] (1958-1972 e 1976-1978), [[Piero Buscaroli]] e [[Pietro Zullino]]; ne fu critico letterario e capo servizio Cultura [[Francesco Bruno (critico letterario)|Francesco Bruno]]. La sede era in Via Cristoforo Colombo 45, il cui edificio era di proprietà dello stesso Lauro,<ref>Attualmente attualmenteè acquisitodi dallproprietà dell'imprenditore Alfredo Romeo, che lo eha riconvertito in albergo.</ref>.
 
Nel [[1978]] Achille Lauro cedette il giornale, indebitato, al figlio Ercole che, nel tentativo di risanarne i bilanci, decise di abbandonare posizioni politiche di destra e collocare il quotidiano al centro, affidandone la direzione ad [[Antonio Spinosa]]. Il tempo di far terminare il praticantato a quattro nuovi assunti (tra [[Antonio Sasso]], futuro direttore) e dal 2 novembre [[1980]] il giornale interruppe le pubblicazioni sotto la direzione di [[Franco Grassi]].
 
===Il nuovo Roma: da Casillo a Tatarella===
Riaprì nel novembre [[1990]] grazie a [[Pasquale Casillo]]<ref>{{cita web|http://www.internapoli.it/articolo.asp?id{{=}}1672|Campania, piccoli quotidiani e grandi affanni|30/01/2012}}</ref>. La sede era al [[Centro direzionale di Napoli]], isola B3. Nel [[1991]] il nuovo direttore [[Domenico Mennitti]] rilanciò le edizioni provinciali in [[Puglia]]. Chiuse nuovamente nel novembre del [[1993]].
|30/01/2012}}</ref>. Nel [[1991]] il nuovo direttore [[Domenico Mennitti]] rilanciò le edizioni provinciali in [[Puglia]]. Chiuse nuovamente nel novembre del [[1993]]. La sede era al [[Centro direzionale di Napoli|Centro Direzionale di Napoli]], isola B3.
 
Nel [[1996]] la testata fu rilanciata dal deputato [[Giuseppe Tatarella]]<ref>Tatarella aprì anche una redazione romana, oggi chiusa.</ref> come organo d'informazione del Movimento politico-culturale "Mediterraneo", allineato su posizioni di centro-destra ma con l'idea di divenire una voce [[Meridionalismo|meridionalista]]. Successivamente fu siglato un accordo con «[[Il Giornale di Napoli]]», che dal [[1998]] uscì in allegato al «Roma»<ref>Oggi è un inserto che di fatto costituisce parte integrante del Roma, del quale rappresenta le pagine di cronaca.</ref>. Direttore della nuova serie fu [[Gennaro Sangiuliano]], affiancato da [[Antonio Sasso]], che ne rilanciò la presenza culturale nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], mentre dal 2001 è subentrato prima [[Gigi Casciello]] e poi di nuovo Antonio Sasso (dal luglio 2002), che hanno dato al giornale una maggiore presenza sul territorio. L'informazione locale è stata rinforzata a partire dall'impaginazione del giornale: le prime pagine sono state riservate in prevalenza a fatti napoletani e campani.<br/>Il quotidiano ha avuto per alcuni anni due supplementi: «Ultimissime» e «Ultimissime sport»<ref>Oggi non sono più presenti nelle edicole.</ref>.