Dioscoro I di Alessandria: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Dioscoro era il decano della [[Scuola catechetica di Alessandria]] e il segretario personale del Patriarca di Alessandria [[Cirillo di Alessandria|Cirillo]], che accompagnò al [[Concilio di Efeso]] nel 431, dopo di che fu promosso [[Arcidiacono]]<ref>''Encyclopædia Britannica'', Micropædia vol. 4, p. 112. Chicago: Encyclopædia Britannica, Inc., 1998.</ref>. Dioscoro divenne Patriarca di Alessandria dopo la morte di Cirillo.
Eletto Patriarca nel [[444]], aderì alla [[cristologia|teoria cristologica]] del monaco bizantino [[
Nel [[448]] un sinodo della Chiesa di Costantinopoli (cui apparteneva Eutichio), presieduto dal Patriarca [[Flaviano di Costantinopoli|Flaviano]] (446-449), condannò la teologia di Eutichio definendolo “[[monofisismo|monofisita]]”. Dopo la condanna, [[Crisafio]], nemico politico di Flaviano, scrisse a Diodoro promettendogli la sua amicizia e protezione se avesse voluto prendere le difese di Eutichio. Crisafio fece in modo che l'[[imperatori romani|imperatore]] [[Teodosio II]] (401-450) indicesse un [[concilio ecumenico]] e che Diodoro fosse nominato presidente.
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