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{{nota disambigua}}
[[File:Lahiri Mahasaya.jpg|thumb|upright=1.4|[[Lahiri Mahasaya]] (1828-1895) maestro di ''yoga'' del XIX secolo. Da notare lo ''[[yajñopavītam]]'', il cordoncino composto da tre fili di cotone bianco uniti indossati sopra la spalla sinistra<ref>''[[Manusmṛti]]'', III.44.</ref>, i quali lo indicano come un [[brahmano]].]]
Con il sostantivo maschile [[sanscrito]] '''Yoga''' ([[devanāgarī]]: योग, adattato anche in '''ioga''') nella terminologia delle religioni originarie dell'[[India]] si indicano le pratiche [[ascetismo|ascetiche]] e [[meditazione|meditative]].<ref>Così Mircea Eliade: «Nelle religioni dell'India il termine "yoga" è generalmente adoperato per indicare una qualsiasi tecnica ascetica o qualsiasi metodo di meditazione.»<br />{{citazione|''In Indian religion the term yoga serves, in general, to designate any ascetic technique and any method of meditation.''|[[Mircea Eliade]]. ''Encyclopedia of Religion''. NY, MacMillan, (1988), 2005, vol.14 pag. 9893}}</ref> Non specifico di alcuna particolare tradizione [[induismo|
Tale termine sanscrito, con significato analogo, viene utilizzato anche in ambito [[Buddhismo|buddhista]] e [[Giainismo|giainista]]. Come termine collegato alle ''[[darśana]]'', ''yoga-darśana'' (dottrina dello ''yoga'') rappresenta una delle sei ''[[darśana]]'', ovvero uno dei "sistemi ortodossi della filosofia religiosa" [[Induismo|hindu]].<ref>Eliade 2010, pp. 21-22.</ref> In epoca molto più recente, si è cercato di diffondere lo Yoga anche nel mondo occidentale.<ref>Lo Yoga, così come tradizionalmente inteso nel contesto delle scuole filosofiche, mistiche o religiose in cui è sorto e si è raffinato, presuppone l'appartenenza a una tradizione, caratterizzata da requisiti indispensabili quali l'[[Dīkṣā|iniziazione]] e la direzione di un ''[[guru]]'', cioè un maestro spirituale divenuto tale per lignaggio, non per apprendimento indiretto.</ref>
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