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== Classificazione delle dittature ==
{{Vedi anche|Totalitarismo}}
Le dittature della storia moderna si classificano in base a due variabili: l''''intensità''' e l''''ideologia'''. L'intensità prende in considerazione la raffinatezza e l'efficacia del potere, il rapporto tra forza e consenso, il grado di pluralismo, il ricorso alla mobilitazione di massa. L'ideologia prende in considerazione l'atteggiamento sociale e i valori di fondo della dittatura, l'atteggiamento verso l'ordine politico-sociale esistente, il tipo di rappresentanza di classe.
 
In base all'intensità generalmente si distingue tra [[Stato autoritario|Autoritarismo]], [[Cesarismo]] e [[Totalitarismo]].<ref name="Millennium" />
 
* Nell''''Autoritarismo''' ovvero la dittatura della repressione: il mantenimento e consolidamento del potere si basa in via prevalente o esclusiva sulla repressione, poiché, instaurandosi in società tradizionali, il regime non vive la necessità di coinvolgere le masse tramite ricorso frequente e costante alla [[propaganda]]. Lascia quindi una certa libertà e autonomia, non avvertendo l'esigenza di controllare tutti gli aspetti della società. Talvolta rappresenta il tentativo di alcune élite conservatrici di bloccare il processo di modernizzazione, talaltra il tentativo del ceto dominante di favorire la modernizzazione traghettando la società verso un nuovo ordine. In base all'ideologia si distingue tra:
** [[Spagna franchista#Il Franchismo|Franchismo]] (''Autoritarismo reazionario''), legato ai valori tradizionalisti ([[Forza armata|Forze Armate]], [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], [[Patria]]); esempio fu la dittatura del Generalissimo [[Francisco Franco]] in [[Spagna]];
** il [[Fascismo]] di [[Benito Mussolini]] in [[Italia]] (basato sul culto dell'[[Impero]], sull'alleanza [[Chiesa (comunità)|Chiesa]]-[[Stato]] - dopo i [[Patti Lateranensi]] - , sulla supremazia del [[Italiani|Popolo Italiano]]), la [[Persia]] ([[Iran]]) degli [[Scià]].
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** [[Terzomondismo]] (''Autoritarismo rivoluzionario''), pone spesso l'accento sull'opposizione ai paesi stranieri e imperialisti, pur senza una vera ideologia codificata, se non l'orgoglio della propria cultura; è il caso di alcuni regimi [[islamismo|islamisti]], come quello dei [[talebani]] in [[Afghanistan]] (vedi [[Teocrazia]]).
 
* Il '''Cesarismo''' ovvero la dittatura del "capo" ("uomo della Provvidenza", "padre del popolo"): è la categoria in cui [[Max Weber]] e [[Antonio Gramsci]] facevano ricadere le dittature del loro tempo. Questi regimi non si basano solo su strumenti di repressione, ma anche sul consenso. Sono incentrati sulla figura di un capo carismatico e su un forte apparato statale. All'ideologia si sostituisce il carisma del capo. Caratteristica di questa dittatura è la mediazione tra interessi contrastanti. Il termine deriva dalla dittatura di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] nell'[[Roma (città antica)|antica Roma]]. In base all'ideologia si parla di:
** [[Peronismo]] (''Cesarismo apolitico'', definizione talora considerata ambigua), in esso il capo vuole rappresentare l'intero popolo, identificandosi in esso e nei suoi valori "migliori" e non un'ideologia che spesso divide; ad esempio il Peronismo classico in Argentina o il regime di [[Saddam Hussein]] in [[Iraq]];
** [[Bonapartismo]] (''Cesarismo rivoluzionario''), il capo è il ''garante della rivoluzione'', colui che protegge il ''nuovo ordine'', soprattutto per conto della [[classe sociale]] che l'ha portato al potere, sovvertendo il ''vecchio ordine'', in genere un altro regime autoritario o sultanistico, come una [[Assolutismo monarchico|monarchia assoluta]], ma dominato da altri interessi; esempi furono gli Imperi di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone I]] e [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] in [[Francia]].
 
* Il '''Totalitarismo''' ovvero la dittatura del controllo totale: è il tipo più moderno di regime dittatoriale. Oltre alla repressione, all'ideologia e al capo si aggiunge la presenza del regime in ogni ambito. Il concetto è sviluppato nelle ''Origini del Totalitarismo'' di [[Hannah Arendt]]. Ritiene l'autrice che il totalitarismo necessiti di tre fattori per potersi sviluppare: una società [[Industria|industriale]] di massa, la persistenza di un'arena mondiale divisa e lo sviluppo della [[tecnologia]] moderna. Secondo la Arendt gli elementi distintivi del totalitarismo sono l'[[ideologia]] e l'uso del terrore, e la massima espressione del medesimo il [[lager]] ([[Germania nazista]]) e il [[gulag]] ([[Unione Sovietica]]), dove avviene la cancellazione dell'individualità tramite un dominio assoluto sulle persone. Esempi furono lo Stalinismo in [[Unione Sovietica|U.R.S.S.]] e il [[Nazionalsocialismo]] di [[Adolf Hitler]] in [[Germania]]. Un esempio attuale è la [[Corea del Nord]] di [[Kim Jong-il]] e suo figlio [[Kim Jong-un]] e la [[Cina]] (che usa i [[Laogai]]).
 
[[Benito Mussolini|Mussolini]] e [[Giovanni Gentile]], uno degli ideologi del Fascismo, ritenevano il loro regime un totalitarismo (considerandolo ovviamente in un'accezione positiva). Nonostante ciò, molti storici sostengono che quella di Mussolini fosse una dittatura autoritaria e non totalitaria, siccome, formalmente, il re era più importante del Duce e diversamente da come avveniva nella Germania nazista o nell'Unione Sovietica stalinista, il fascismo non aveva il controllo totale degli organi di sicurezza e d'ordine, pertanto il fascismo, a volte, viene definito un totalitarismo imperfetto.