Forze speciali italiane: differenze tra le versioni

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Alla fine del [[1977]] l'allora ministro dell'interno [[Francesco Cossiga]] ordinò la creazione di "UN.I.S." (Unità interventi speciali) che si sarebbero dovuti specializzare in anti-terrorismo. Da una aliquota del ''[[1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania"|1º Battaglione carabinieri paracadutisti]]'' dei [[Carabinieri]], fu creato il ''[[Gruppo di intervento speciale]]'' (GIS), primo specifico reparto antiterrorismo costituito "ad hoc" in ambito militare italiano.
Il 30 dicembre [[1985]] nacquero i [[Gruppo Operativo Speciale|Gruppi operativi speciali]] (GOS) su disposizione dell'allora ministro della Difesa Spadolini, e furono chiamati a farne parte una quota del [[9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"|Col Moschin]] dell'Esercito, una del [[Comando subacquei e incursori|COMSUBIN]] della Marina (prima UN.I.S. costituita), per operazioni del [[Sismi]]<ref>[http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2001/02/24/SL302.html La Nuova Sardegna]</ref>.
 
Nacquero anche le unità di supporto: nel [[1992]] il ''39º Gruppo Squadroni della Cavalleria dell'Aria "Drago"'' dell'[[Aviazione dell'Esercito]] fu il primo reparto che impiegò dei sistemi di visione notturna, cosa che, insieme con l'altissima specializzazione ed esperienza del personale, ha consentito l'impiego di uomini e mezzi del Reparto nelle ''Missioni Fuori area'', contribuendo ad ampliare la capacità operativa notturna dei contingenti italiani, mentre il 26º Gruppo Squadroni "Giove" inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore", grazie alla tipologia di addestramento congiunto con paracadutisti e incursori, sarebbe poi diventato il [[26º Reparto elicotteri operazioni speciali|26º Reparto elicotteri operazioni speciali - REOS]] una volta svincolato dalla Brigata.