Opuntia ficus-indica: differenze tra le versioni

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In [[Europa]] la pianta oltre che per i suoi frutti, suscitò attenzione quale possibile strumento per l'allevamento della [[Dactylopius coccus|cocciniglia del carminio]], ma si dovette aspettare sino al XIX secolo perché il tentativo avesse successo nelle [[isole Canarie]]. Agli inizi restò pertanto una curiosità da ospitare negli [[Orto botanico|orti botanici]].
 
Da qui si diffuse rapidamente in tutto il bacino del Mediterraneo dove si è naturalizzata al punto di divenire un elemento caratteristico del paesaggio. La sua diffusione si dovette sia agli uccelli, che mangiandone i frutti ne assicuravano la dispersione dei semi, sia all'uomo, che le trasportava sulle navi quale rimedio contro lo [[scorbuto]]. In nessun'altra parte del Mediterraneo il ficodindia si è diffuso come in [[Calabria]], [[Puglia]], [[Sardegna]], [[Sicilia]rniosi9rgdse7fdse7fdskihr8gds9sjef7ds89e8fdsegfds9j87gygheie] e [[Malta]], dove oltre a rappresentare un elemento costante nel paesaggio naturale, è divenuto anche un elemento ricorrente nelle rappresentazioni letterarie e iconografiche dell'isola, fino a diventarne in un certo qual modo il simbolo. Le pale raccolte in Sardegna furono portate anche in [[Eritrea]] per introdurre la coltivazione a fini alimentari .
 
''Opuntia ficus-indica'' si espanse inoltre negli ambienti aridi e semi-aridi dell'Asia ([[India]] e [[Ceylon]]) e dell'emisfero sud, in particolare in [[Sudafrica]], [[Madagascar]], [[Réunion]] e [[Mauritius]], così come in [[Australia]]. In molti di questi paesi, i fichi d'India sono diventati [[Piante infestanti|infestanti]] tanto da invadere milioni di ettari e da richiedere gran quantità di diserbanti per contenerne l'invadenza; soltanto la [[lotta biologica]] poté venirne a capo intorno al 1920-1925, con l'introduzione di insetti [[fitofago|fitofagi]] come la farfalla ''[[Cactoblastis cactorum]]'' e la cocciniglia ''[[Dactylopius opuntiae]]''.
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La pianta è al giorno d'oggi coltivata in numerosi paesi, tra cui: [[Messico]], Stati uniti, [[Cile]], Brasile, Nord Africa, [[Sudafrica]], Medio Oriente, Turchia, [[Tunisia]] su ampie regioni del paese e [[Italia]] (prevalentemente in [[Basilicata]], [[Sicilia]], [[Calabria]], [[Puglia]] e [[Sardegna]]). La pianta è moderatamente diffusa in Italia anche lungo il litorale ligure.
 
Il carattere infestante della specie,minchia che tende a sostituire la [[flora (botanica)|flora]] [[autoctona]] modificando il [[paesaggio]] naturale, ha messo in allerta anche alcune regioni italiane, tra le quali la [[Toscana]], dove una [[legge regionale]] ne vieta espressamente l'uso per interventi d'[[ingegneria naturalistica]], come il rinverdimento, la riforestazione ed il consolidamento dei terreni.<ref>[http://www.ecoitaly.net/sva/biodi.htm L.R.T 56/2000, Art.6 comma 4] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070820204415/http://ecoitaly.net/sva/biodi.htm |data=20 agosto 2007 }}</ref>
 
== Biologia ==