Tute Bianche: differenze tra le versioni

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Le Tute bianche stabiliscono un nesso inscindibile tra pratiche di lotta e pratiche della comunicazione. Queste infatti pensano che i media main stream siano un campo di battaglia e che il conflitto anche radicale debba definire una tensione positiva con il consenso (il cosiddetto dualismo del conflitto/consensi A partire dal 1999 le tute bianche cominciano ad essere usate sempre piu spesso nelle manifestazioni di piazza. Accompagnate talvolta dall'uso di caschi e scudi, le tute bianche divengono il simbolo di un movimento più ampio, che coinvolge larga parte dei centri sociali italiani. Un movimento che interpreta in forme nuove le pratiche della disobbedienza civile. Gli obiettivi si allargano ad altri "non luoghi" considerati invisibili, come i centri di detenzione per migranti (all'epoca Cpt) o le fabbriche di armi.
 
Con la [[Rivolta di Seattle del 1999|rivolta di Seattle]] (30 novembre del 1999) e l'emergere del movimento [[Movimento no-global|no global]] si assiste ad una nuova mutazione: la pratica della disobbedienza civile e la violazione della zona rossa hanno come obiettivo i grandi summit dei poteri transnazionali: dall'Ocse alla Banca mondiale, dal Fondo monetario internazionale al G8. Poteri che vengono ritenuti illegittimi, autoritari e anti-democratici. Le grandi istituzioni finanziarie, secondo gli attivisti, impongono agli stati-nazione politiche economiche che comprimono il welfare e i diritti, e alle imprese "cure dimagranti" (downsizing) e compressione dei salari.
 
rossa hanno come obiettivo i grandi summit dei poteri transnazionali: dall'Ocse alla Banca mondiale, dal Fondo monetario internazionale al G8. Poteri che vengono ritenuti illegittimi, autoritari e anti-democratici. Le grandi istituzioni finanziarie, secondo gli attivisti, impongono agli stati-nazione politiche economiche che comprimono il welfare e i diritti, e alle imprese "cure dimagranti" (downsizing) e compressione dei salari.
 
== Bibliografia ==