Ernst-Günther Schenck: differenze tra le versioni

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Mentre i russi avanzavano ed erano ormai a pochissimi chilometri, vide Hitler in persona due volte, per pochi minuti: una volta per ringraziare i medici e gli infermieri del pronto soccorso, e una volta in relazione al proprio matrimonio con [[Eva Braun]] nel bunker il giorno precedente alla morte.<ref>{{Cita news|lingua=eng|autore= V. K. Vinogradov|titolo=Hitler's Death: Russia's Last Great Secret from the Files of the KGB|pubblicazione=Chaucer Press, ISBN 1-904449-13-1|anno=2005|pagina=62|accesso=31 maggio 2018}}</ref> Dopo un tentativo di fuga<ref>{{Cita news|lingua=eng|autore=John Simkin|url=http://spartacus-educational.com/Ernst-Gunther_Schenck.htm|titolo=Ernst-Gunther Schenck|pubblicazione=Spartacus Educational|mese=settembre|anno=1997|accesso=31 maggio 2018}}
</ref>, fu catturato dall'esercito sovietico il 1º maggio 1945 e portato in [[Russia]]. Fu rilasciato nel [[1953]], sebbene (altri testi riportano il [[1955]]<ref>{{Cita news|lingua=de|autore=Stefan Reinecke|url=http://www.hagalil.com/archiv/2004/09/schenck.htm|titolo=Ernst-Gunther Schenck: Der Arzt von Berlin|pubblicazione=HaGalil.com|anno=2004|accesso=14 giugno 2018}}
</ref>), e tornò a casa, nell'allora Germania occidentale.<ref>{{Cita news|lingua=eng|autore=Anton Joachimsthaler|titolo=The Last Days of Hitler: The Legends, The Evidence, The Truth|pubblicazione=Brockhampton Press,. ISBN 1-86019-902-X|anno=1999|pagina=290|accesso=31 maggio 2018}}</ref>
 
Prima di scrivere le sue memorie, fu intervistato da James O'Donnell per il libro ''Die Katakombe – Das Ende in der Reichskanzlei'', dove si narrano alcuni dei suoi ricordi sugli ultimi giorni di Hitler, supponendo che Hitler potesse soffrire del morbo di Parkinson.