Impero ottomano: differenze tra le versioni

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=== Diritto ===
 
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Il sistema legale ottomano adottò, per i suoi sudditi, la legge religiosa ma allo stesso tempo il ''[[Qanun]]'' (o ''Kanun''), un sistema legale secolare (laico), poté coesistere con la ''[[Sharia]]''. L'Impero ottomano fu sempre organizzato attorno a un sistema di giurisprudenza locale facente però parte di un più ampio schema di bilanciamento tra autorità centrale e regionale. Il potere ottomano ruotava in modo cruciale attorno all'amministrazione dei diritti alla terra, il che dava spazio all'autorità locale per sviluppare le esigenze del ''[[Millet (Impero ottomano)|Millet]]'' (una confessione religiosa locale). Pertanto, la complessità giurisdizionale mirava a consentire l'integrazione di gruppi culturalmente e religiosamente diversi. Il sistema ottomano era caratterizzato da tre sistemi giudiziari distinti: uno per i musulmani, uno per i non musulmani (con ebrei e cristiani che potevano nominare un governante per le rispettive comunità) e il "tribunale commerciale". L'intero sistema era regolato dall'alto per mezzo del ''Qanun'', un sistema che ebbe origine fin nell'era pre-islamica.
 
Questi sistemi giudiziari non erano tuttavia del tutto esclusive: ad esempio, i tribunali islamici, che erano i tribunali primari dell'Impero, potevano anche essere utilizzati per risolvere un conflitto commerciale o controversie tra parti in causa di religioni diverse e spesso ebrei e cristiani si rivolgevano a loro per ottenere una decisione più autorevole su di una controversa. Lo stato ottomano tendeva a non interferire con i sistemi di diritto religioso non musulmano, nonostante legalmente avesse il potere di intervenire attraverso i governatori locali. Il sistema legislativo della ''Sharia'' islamica venne sviluppato da una combinazione tra il [[Corano]]; tra l'''[[Hadīth]]'', o parole del profeta [[Maometto]]; tra il ''[[ijmā']]'', o consenso dei membri della comunità musulmana; tra il ''[[qiyas]]'', un sistema di ragionamento analogico dei precedenti giurisprudenziali; e tra i costumi locali. Tutti i sistemi vennero insegnati nelle scuole di legge dell'Impero, che si trovavano a Istanbul e a [[Bursa]].
 
Il sistema giuridico islamico ottomano venne istituito in modo diverso rispetto ai tribunali europei tradizionali. A presiedere i tribunali islamici veniva nominato un ''Qadi'', o giudice. A partire dall'abbandono della ''[[Ijtihad]]'', l'interpretazione, i ''Qadi'' in tutto l'impero ottomano si concentrarono meno sui precedenti legali e più sui costumi e le tradizioni locali nelle aree sottoposte alla loro giurisdizione. Tuttavia, il sistema giudiziario ottomano mancò di una struttura di appello, portando a casi giurisdizionali in cui i querelanti potevano portare le loro controversie da un sistema giudiziario a un altro fino a quando non avessero raggiunto una sentenza a loro favore.
 
Alla fine del [[XIX secolo]], il sistema legale ottomano andò incontro ad una riforma sostanziale che tendeva alla sua modernizzazione e che ebbe inizio con l'[[editto di Gülhane]] del 1839. Queste riforme inclusero il concetto del "processo equo e pubblico di tutti gli accusati indipendentemente dalla loro religione", la creazione di un sistema di "competenze separate, religiose e civili" e la convalida delle testimonianze dei non musulmani. Vennero, inoltre, emanati specifici codici della terra (1858), codici civili (1869-1876) e un codice di procedura civile.
 
Queste riforme erano fortemente basate su modelli francesi, come dimosrato dall'adozione di un sistema giudiziario a tre livelli. Denominato Nizamiye, questo sistema venne esteso al livello del magistrato locale con la promulgazione finale del Mecelle, un codice civile che regolava il matrimonio, il divorzio, gli alimenti, la volontà e altre questioni relative allo status personale. Nel tentativo di chiarire la divisione delle competenze giudiziarie, un consiglio amministrativo stabilì che le questioni religiose dovevano essere gestite dai tribunali religiosi e le questioni statutarie dovevano essere gestite dai tribunali di Nizamiye.
 
=== Organizzazione militare ===