A compimento degli ormai numerosi anni di servizio presso la Santa Sede il [[18 marzo]] [[1861]] venne nominato [[Vescovo]] di [[Viterbo]] e Tuscanella (oggi [[Tuscania]]). Entrò in città con grandecerimonia solennitàsolenne il giorno [[8 maggio]] [[1861]] da Porta Romana incontrato dalla comunità e dal clero, e si recò in cattedrale attraverso le vie illuminate per l'occasione<ref name="senigallia147">Mons. Angelo Mencucci. ''Senigallia e la sua Diocesi''. ed. Fortuna, p. 147</ref>.<br />
Zelante, aprìAprì subito la visita pastorale recandosi nei vari paesi della diocesi ed occupandosi molto dei luoghi piisacri, in particolare dei monasteri, ai dovequali profuse copiose somme, tanto da lasciare considerevoli debiti non leggeri alla sua morte<ref name="senigallia147"/>.<br />
In particolare si dedicò al seminario diocesano e inne esso miglioròmodificò l'istruzioneinsegnamento, chiamando da [[Bagnoregio]] il noto professor don Pietro Artemi per la scuola di retorica, ne curò la pulizia dei locali e pensò ad ingrandirne il fabbricato con l'acquisto del palazzo Cristofari.<ref name="senigallia147"/>.<br />
Dopo pochi mesi Papa Pio IX volle dare un altro riconoscimento alla significativa all'opera del Bedini e nel concistoro del [[27 settembre]] [[1861]], lo creò cardinale dell'Ordine dei Preti con il titolo di [[Santa Maria sopra Minerva (titolo cardinalizio)|Santa Maria sopra Minerva]].
