Carlo Felice di Savoia: differenze tra le versioni

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=== Campagna d'Italia ===
[[File:1765 Carlo Felice.jpg|thumb|Carlo Felice in una [[stampa]] dell'epoca]]
Scoppiata la guerra con la [[Francia]], pur avendo ricevuto una certa educazione militare, Carlo Felice non si distinse, tuttavia, né come soldato né come trascinatore. Infatti, nel [[1792]], dopo l'occupazione francese del [[ducato di Savoia]] e del [[Contea di Nizza|contado di Nizza]], seguì le truppe a [[Saluzzo]] e nel [[1793]] accompagnò il padre (che in concomitanza con gli [[RegnoImpero d'Austriaaustriaco|Austriaci]] del generale J. De Vins dirigeva le operazioni per la riconquista di [[Nizza]] e [[Savoia (regione)|Savoia]]) nella [[Valle di Susa]], a [[Pinerolo]], a [[Cuneo]] e a [[Tenda (Francia)|Tenda]].
 
In ogni caso, il principe si mantenne assai distante dal fronte: l'8 settembre seguì il combattimento del colle di [[Rauss]], nella primavera del [[1794]], dopo aver raggiunto ad [[Aosta]] il fratello duca del Monferrato, si diresse, accompagnato dal fratello conte di Moriana, a [[Morgex]], allo scopo di riconquistare alcune posizioni di rilevante importanza strategica, ma non ottenne alcun risultato<ref>S. Costa di Beauregard, Unhomme d'autrefois, Paris 1877, p. 274</ref>.
 
Minacciato all'interno dal pericolo della rivoluzione (nel [[1794]] furono scoperte due congiure [[Giacobinismo|giacobine]]) e compromesso sul piano estero dal disastroso [[trattato di Valenciennes]] (23 maggio [[1794]]), il [[Piemonte]] fu infine travolto dall'armata napoleonica.