Friedrich Dehnhardt: differenze tra le versioni

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====A Napoli====
Nel 1810 si trasferì a [[Napoli]], ospite didel Cristianocommerciante Hegeline massone tedesco Christian Heigelin, suo primo mecenate di cui curò il giardino a Capodichino<ref name=orto/>[https://books.google.it/books?id=UNq2DwAAQBAJ&pg=PT242&dq=%22Friedrich+Dehnhardt%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVt6jBjPnlAhXHGewKHQ_SDigQ6AEIMTAB#v=onepage&q=%22Friedrich%20Dehnhardt%22&f=false aMarco CapodichinoPerillo, ''I luoghi e i racconti più strani di Napoli'', Newton Compton editori, pag. non indicata] books.google.it</ref>, ottenendo poi la nomina a ispettore dell'[[Orto botanico di Napoli]], diretto da [[Michele Tenore]], (che scrisse personalmente al Ministero dell'Interno per caldeggiarne l'assunzione anche per le sue conoscenze in materia di piante esotiche<ref>{{cita|Guarino|pp. 100}}</ref>),. {{cn|che re [[Giuseppe Bonaparte]] aveva fondato con decreto del 28 dicembre 1807. Nel 1815 fu nominato direttore-giardiniere di tutti i giardini delladi CapitaleNapoli,}} compreso l<nowiki>'</nowiki>''Hortus Camaldulensis'', cioè i [[giardini]] dei [[Collina dei Camaldoli|Camaldoli]] realizzati dal conte [[Francesco Ricciardi]]<ref name=ortodue>{{cita|Guarino|pp. 103}}</ref>. Qui Dehnhardt studiò e descrisse l'esemplare tipo di ''[[Eucalyptus camaldulensis]]''<ref name=ortodue/> nel 1832, varietà specifica ottenuta da un seme inviato dal botanico [[Allan Cunningham (botanico)|Allan Cunningham]] dopo un viaggio di raccolta nel 1817 a Condobolin, cittadina del [[Nuovo Galles del Sud]]. Molti di questi alberi furono poi abbattuti negli [[Anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo|Novecento]], assieme alla descrizione botanica e documentale originaria che andò perduta nella parte importante per più di un secolo, riscontrata nel secolo successivo solo attraverso un rifacimento nel 1920.<ref>{{Cita libro|autore=W. Fitzig|curatore=Douglas J. Boland|titolo=Forest Trees of Australia|anno=2006|editore=Csiro Publishing|città=|lingua=inglese|capitolo=Powderbark Wandoo. Eucalyptus accedens|url_capitolo=https://books.google.com.ar/books?id=q2v3kb9tFsYC&pg=PT352&lpg=PT352&dq=%22F+Dehnhardt&source=bl&ots=N3oks7i8OE&sig=NMWXb4yDiU8iIqzT481KnDXisUw&hl=es&ei=-fcaS87kHsaFuAfovfnOCA&sa=X&oi=book_result&ct=result#v=onepage&q=%22F%20Dehnhardt&f=false|curatore2=Maurice William McDonald|pagine=352-353|isbn=0643069690}} ISBN 978-0-643-06969-5.</ref> Studò inoltre altri tipi di Eucalyptus, tra cui l'''«elata»'', il ''«linearis»'' e il ''«procera»''<ref>[https://archive.org/details/bullettinodelle03itagoog/page/n52 Teodoro Caruel, Nuovo giornale botanico italiano, volume dodicesimo, edizione del 1880, pag. 46]</ref>.
 
A Dehnhardt furono affidati anche i lavori per la realizzazione dei giardini di [[Villa Floridiana]]<ref>{{cita|Guarino|pp. 104}}</ref>, facendo piantare oltre 150 specie<ref>[http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/447 Villa Floridiana] ilparcopiubello.it</ref> {{cn| e del "boschetto" nella [[Villa comunale di Napoli]] che per volere di re Bonaparte fu ampliata e ridisegnata dagli architetti [[Stefano Gasse]] e Paolo Ambrosino. Dehnhardt si occupò di curare la scelta delle essenze arboree per la realizzazione del cosiddetto ''boschetto'' e l'aspetto di passeggio alberato rettilineo, che caratterizzava prevalentemente la villa fino a quel momento, fu affiancato da quello di un parco cittadino, con sentieri e aiuole, secondo il pensiero romantico di allora.
 
Anche la composizione floristica del [[Parco di Capodimonte]], progettato nel 1734 da [[Ferdinando Sanfelice]], fu concepita da Dehnhardt che introdusse all’interno del Bosco nuove specie arboree quali tigli, castagni, olmi e cipressi.}}
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