Il processo (film 1962): differenze tra le versioni

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Le differenze fondamentali tra la trama de [[Il processo]] e quella del film riguardano soprattutto la seconda metà della pellicola e il finale. Nel romanzo il signor K. si reca al duomo per far da cicerone ad un cliente della banca in cui lavora, mentre nel film si ritrova improvvisamente nella cattedrale dopo la fuga dallo studio del pittore Tintorelli. Inoltre, nello studio di costui, mentre nel film viene visivamente spiato dalle ragazzine che si trovano sulle scale, nel romanzo ciò non avviene, per quanto queste assedino lo studio del pittore quotidianamente.
 
La scena nel duomo è cruciale tanto nel film quanto nel romanzo: in entrambi infatti è lì che al signor K. viene raccontata la storia de [[Davanti alla legge (Kafka)]]. Nel film è l'avvocato - misteriosamente ivi comparso - a raccontarla, mentre nel libro è il sacerdote a enunciarla. Nel film il signor K. già conosce la storia, mentre nel romanzo no. Questa potrebbe essere un'allusione al fatto che Kafka avesse effettivamente pubblicato la storia molto prima della pubblicazione postuma del romanzo. Inoltre nel libro il prete e K. discutono poi del contenuto della leggenda, lasciando ad intendere che non si possa giungere ad un'interpretazione univoca,. ilTale chepassaggio è in realtà unfondamentale passonel fondamentaleromanzo in quanto allusione metaletteraria alla macchina di metafore messa in moto da Kafka ne [[Il processo]] (e in altre sue opere)<ref>{{Cita libro|cognome=Baioni, Giuliano, 1926-|titolo=Kafka : letteratura ed ebraismo|url=https://www.worldcat.org/oclc/261136732|accesso=2019-11-20|edizione=Nuova ed|data=2008|editore=Edizioni di storia e letteratura|OCLC=261136732|ISBN=88-8498-477-7}}</ref>: la scrittura di Kafka metaforizza situazioni psicologiche e storiche fino al punto di rendere il significato della metafora irriconoscibile. Così, mentre solitamente la metafora è significante di un significato, le metafore di Kafka diventano significato e tutte le interpretazioni possibili diventano significante. Tale passaggio è completamente omesso nell'opera cinematografica di Welles.
 
Il finale inoltre è completamente stravolto. Nel libro K. viene ucciso dai due uomini che lo trascinano alla miniera per mettere in atto, presumibilmente, la condanna di morte emessa dal tribunale; nel film K. ha invece una reazione di aggressiva derisione nei confronti dei due strani individui, che fuggono in preda al terrore e lo eliminano lanciando una bomba nella conca della cava in cui lo hanno lasciato. La scena si conclude con K. che sembra afferrare la bomba, ma che abbia tentato di lanciarla via per salvarsi oppure no è lasciato alla libera interpretazione dello spettatore.
 
Nonostante queste differenze, lo snellimento di alcune scene operato da Welles lascia comunque completamente intatta la simbologia religiosa presente nell'opera originaria: il baciamano da parte del commerciante Bloch nei confronti dell'avvocato, la riverenza irrazionale per La Legge e i suoi rappresentanti tipica delle religione (e molto meno dell'ambito della legge civile), la presenza degli uffici del tribunale nei solai, i posti più vicini al cielo ma anche i luoghi della casa in cui si dimentica ciò che vi si abbandona (parimenti a quanto accade nel nostro inconscio), la ritualità testimoniata da alcuni passaggi delle funzioni del tribunale, come il misterioso suono della campanella avvenuto nel processo del suddetto Bloch e La Legge prima di tutto come istigatrice del senso di colpa.
 
== Note ==