Anche la nuova modalità descritta sopra con cui l'artista usa la punta del pennello per le modulazioni chiaroscurali avvicina l'opera alla [[Maestà del Louvre]] e alle opere successive, post-datando l'opera rispetto al crocifisso aretino. Il superamento di altri retaggi dell'arte bizantina, come la separazione netta tra i muscoli di braccio e avambraccio e la linea continua a dividere il palmo della mano e l'avambraccio, contribuiscono a post-datare l'opera rispetto al [[Crocifisso di San Domenico ad Arezzo|crocifisso aretino]].
Indicative sono anche le vesti dei tre personaggi raffigurati: nessuno ha abiti con l'[[agemina]], ampiamente utilizzata nel [[Crocifisso di San Domenico ad Arezzo|crocifisso di Arezzo]] e mai più usata in tutte le opere successive del maestro.
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Immagine:Cimabue 022.jpg|Dettaglio del volto e del petto