Sassuolo: differenze tra le versioni

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Da epoche remote i [[Liguri Friniati]] abitavano l'appennino reggiano-modenese, estendendosi dall'alta pianura reggiano-modenese alla [[Lunigiana]] e [[Garfagnana]], con cui confinavano con i [[Liguri Apuani]]. Un importante testimonianza della loro presenza nel territorio sassolese deriva da valle Urbana, toponimo derivato dalla tribù ligure degli Urbanates. Un'altra importante testimonianza ligure rappresenta il fiume [[Secchia]], anticamente denominato Gabellus, toponimo di origine celto-ligure.
A seguito della grande invasione gallica del Nord italia nel IV secolo a.C., i [[Liguri Friniati]] sono sospinti dall'alta pianura alle alture dell'appennino. Sassuolo è localizzata nel cuore del territorio insediato dai [[Galli Boi]], comprendente l'alta-media pianura e la fascia collinare compresa tra la provincia bolognese occidentale e il parmense. I [[Galli Boi]] rappresentano la tribù [[celtica]] più potente e numerosa che insediò il [[Nord Italia]], ed insieme agli [[Insubri]] furono la popolazione che oppose maggiore resistenza all'occupazione romana della [[Gallia Cisalpina]]. Con la sottimissione dei Boi e dei Friniati nel II secolo a.C. inizia il processo di romanizzazione. In questo periodo la popolazione locale adotta gli usi e i costumi romani, e il latino inizia diffondersi, sovrapponendosi progressivamente alla lingua gallica e dando vita al sostrato [[celtico]] che sopravvive tuttora nelle [[lingue gallo-italiche]] di cui il "dialetto sassolese" fa parte. <ref>{{Cita|titolo=Atlante dei Beni Archeologici della Provincia di Modena. Vol. 1: Alta Pianura|autore=Cardarelli A., Malnati L.|anno=1968|editore=All'Insegna del Giglio|anno=1968|}}</ref>
 
 
Sassuolo fu abitata anche in epoca romana, e ciò è deducibile grazie al ritrovamento, nella zona collinare di Montegibbio, di numerosi reperti archeologici risalenti a quel periodo, come le fondamenta di una villa dedicata alla dea [[Minerva]], scoperte nel corso di lavori di scavo effettuati tra il 2006 e il 2007 da Francesca Guandalini con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e del Comune di Sassuolo. La sequenza insediativa della villa è suddivisa in quattro fasi, la prima del [[I secolo a.C.]], le altre tre dell'epoca imperiale (la più recente è databile al [[V secolo|V]]-[[VI secolo]]). I resti romani più antichi ritrovati a Montegibbio sono però quelli di una fornace risalente alla fine del [[II secolo a.C.]], usata sia per la costruzione della villa che per la fabbricazione di anfore e vasi.<ref>{{cita web|url=http://www.sassuolonline.it/sassuolo_romana.htm|autore=Paola Gemelli|titolo=Sassuolo romana|accesso=22 settembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160731074142/http://www.sassuolonline.it/sassuolo_romana.htm|dataarchivio=31 luglio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/montegibbio_07_sassuolo.htm|titolo=Archeologia a Montegibbio - La scoperta di una villa romana|autore=Carla Conti|sito=Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio Bologna Modena Reggio Emilia Ferrara}}</ref>