Guerriglia italiana in Africa Orientale: differenze tra le versioni

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[[File:Africa_Orientale_Italiana.png|thumb|upright=1.4|Le colonie italiane nel Corno d'Africa]]
 
La '''guerriglia in Africa Orientale''' fu attuata contro le truppe britanniche da circa 7000 militari italiani ed [[ascari]] che rifiutarono la resa dopo la caduta di Gondar nel novembre [[1941]]. Durò fino all'inizio dell'autunno del [[1943]].
 
== Storia ==
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Al Fronte di Resistenza parteciparono soprattutto militari che avevano nel colonnello Lucchetti il principale animatore. Essi si proponevano il sabotaggio e la raccolta di informazioni sulle forze britanniche che comunicavano in ogni modo agli alti comandi in Italia.<br />
I Figli d'Italia raccolsero, invece, le [[Camicia Nera|Camicie Nere]] della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] che, oltre ad attuare azioni di guerriglia contro le truppe britanniche, si proponevano di perseguire anche collaborazionisti italiani o indigeni.<br />
Inoltre, non pochi furono gli ascari e gli indigeni che collaborarono attivamente con i resistenti italiani.
 
Nonostante le difficoltà logistiche poste dall'asprezza del territorio, queste unità riuscirono a portare i loro attacchi su un'area molto estesa, che andava dal [[Sudan]] al [[Kenya]] e dal [[Mar Rosso]] alla regione dei laghi.
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Fra i protagonisti della resistenza si ricordano:
* il tenente della [[Arma di Cavalleria|cavalleria]] [[Amedeo Guillet]] (famoso anche come "Comandante Diavolo") che organizzò in [[Eritrea]] unità di cavalieri [[Amhara (popolo)|Amhara]]. Al termine della guerra, per la sua ulteriore abnegazione al proprio dovere, fu decorato con due [[Medaglia d'Argento al Valor Militare|Medaglie d'Argento al Valor Militare]];
* il capitano di vascello [[Paolo Aloisi]] ed il [[seniore]] dell'[[MVSN]] [[Luigi Cristiani]] che, sempre in Eritrea, animarono una rete di fiancheggiatori per aiutare soldati evasi dai campi di prigionia britannici;
* il maggiore Gobbi che agiva nella regione del [[Dessiè]];
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* il colonnello dei carabinieri Ruglio operante nella [[Dancalia]]
* il capitano Edoardo Bellia nell'area di [[Addis Abeba]].
* lo [[Sciumbasci]] capo [[Hamid Idris Awate]] in Eritrea.
 
La lotta proseguì fino alla fine dell'estate del [[1943]]. Solo quando fu chiaro che era vana ogni speranza di un soccorso dall'esterno, vista la piega degli eventi presa sia nell'[[Oceano Pacifico]] sia soprattutto in [[Nord Africa]] i resistenti italiani terminarono le loro azioni dopo aver distrutto le armi in loro possesso. Tra gli ultimi a buttare la spugna furono
* [[Francesco de Martini]], capitano del [[Servizio Informazioni Militari|SIM]], che dopo essere evaso da un campo di prigionia riuscì prima a far saltare con mezzi di fortuna un deposito di munizioni a [[Daga (Eritrea)|Daga]] ([[Massaua]]) e poi organizzò una flottiglia di [[Sambuco (imbarcazione)|sambuchi]] arabi per individuare i movimenti delle navi britanniche, che poi segnalava via radio ai comandi italiani. Al termine della guerra fu decorato con una [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]
* la dottoressa [[Rosa Dainelli]] che nell'agosto del [[1942]], dimostrando grande coraggio ed abilità, riuscì a penetrare in un sorvegliatissimo deposito di munizioni di [[Addis Abeba]] facendolo saltare e sopravvivendo all'esplosione.
* il [[Muntaz]] Ali Gabrè, [[Zaptiè]] eritreo (Carabinieri Eritrei). Nel 1941, all’atto della resa agli Inglesi, costui continuò i combattimenti e la sua resistenza durò fino al 1946. Ciò significa che per cinque anni, Ali Gabrè detto ''Ali Muntaz'' e altri 8 soldati, nel forte di Agordat, valorosamente si opposero agli Inglesi in nome del Re d’Italia, continuò per conto suo, con un centinaio di altri “irriducibili”, a combattere nelle boscaglie abissine finché lo squilibrio di forze non li costrinse ad ammainare la bandiera tricolore<ref>{{cita web |url = https://ariannapo.wordpress.com/2014/05/20/una-finestra-sulleritrea/|accesso = 28 novembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web |url = https://www.assiter.org/file/2003-africus-06.pdf|titolo=C'era una volta l'Africa iataliana|accesso = 28 novembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web |url = https://blog.libero.it/wrnzla/5211805.html|accesso = 28 novembre 2019 }}</ref>.
[[File:Amedeo Guillet.jpg|miniatura|left|[[Amedeo Guillet]]]]
Tra l'altro gli inglesi vi conservavano anche ingenti quantità di proiettili [[Fiocchi Munizioni|Fiocchi]] (preda di guerra) che intendevano usare con i loro nuovissimi mitragliatori [[Sten]], per i quali erano ancora a corto di munizioni.