Sassuolo: differenze tra le versioni

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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sassuolo all'interno della provincia di Modena
}}
'''Sassuolo''' (''Sasôl'' in [[dialetto modenese]]<ref>{{cita libro|autore=Nunzia Manicardi|titolo=Amori, passioni e segreti di un grande antiquario : la storia vera di Roberto Camellini raccontata tra Sassuolo, l'Italia e il Kenia|anno=2012|editore=Artioli Editore|città=Modena|isbn=9788877921314978-88-7792-131-4}}</ref>) è un [[comune italiano]] di {{formatnum:40977}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Modena]] in [[Emilia-Romagna]].
 
Situato al confine con la [[provincia di Reggio nell'Emilia]], il paese è noto principalmente per la produzione della [[ceramica]] e della [[piastrella]], settori che rendono Sassuolo uno dei maggiori centri industriali dell'intera regione. Si stima che l'80% delle piastrelle italiane siano prodotte nel distretto ceramico di Sassuolo, e che circa i tre quarti della produzione siano destinati al mercato estero, con un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi di euro.<ref name="Territorio">{{cita web|url=http://www.sassuolo.biz/|titolo=Il Territorio di Sassuolo|accesso=21 settembre 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.italtrade.com/focus/5019.htm|titolo=Sassuolo, the tile valley|accesso=21 settembre 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160324182116/http://www.italtrade.com/focus/5019.htm|dataarchivio=24 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
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=== Clima ===
[[File:San Michele dei Mucchietti - Paesaggio Invernale.jpg|thumb|San Michele dei Mucchietti in inverno.]]
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona E, 2447 [[Gradi giorno|GG]]<ref>{{cita web|1=http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/doc/dpr412-93_allA_tabellagradigiorno.pdf|2=Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia|3=22 settembre 2016|editore=[[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile]]|sito={{normattiva|tipo=legge|anno=1993|mese=08|giorno=26|numero=412}}, allegato A|tipo=PDF|pagine=151|data=1º marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170101172416/http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/doc/dpr412-93_allA_tabellagradigiorno.pdf|dataarchivio=1º gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il clima di Sassuolo è prevalentemente caldo e temperato, con una piovosità significativa durante tutto l'anno.<ref>{{cita web|url=http://it.climate-data.org/location/14298/|titolo=Clima: Sassuolo|accesso=22 settembre 2016}}</ref>
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==== La strage partigiana ====
Nei giorni successivi alla liberazione, presumibilmente fra il 24 aprile ed il 1º maggio, i partigiani comunisti provenienti dai comuni di Casalgrande, Fiorano, Castellarano e Magreta sterminarono nel cortile del Palazzo Ducale un intero Reparto della Divisione San Marco, composto da una cinquantina di soldati che si erano precedentemente arresi agli Alleati. La strage, occultata per diversi anni, fu riportata alla luce da un soldato dell'esercito brasiliano, Agostino José Rodrígues, che la raccontò nel suo libro ''Terceiro batalhão'' (in italiano "Terzo battaglione"), edito nel 1985. Anche il parroco della [[Chiesa di San Giorgio (Sassuolo)|chiesa di San Giorgio]], Don Zelindo Pellati, assistette alla carneficina, ma preferì non divulgarla. Nel 1998, durante lavori di restauro, furono poi rinvenuti gli scheletri delle vittime, compresi alcuni bambini, che erano stati sepolti in una fossa comune.<ref>{{Cita libro|titolo=Terceiro batalhão, o Lapa Azul|autore=Agostinho José Rodrigues|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=nX-wAAAAIAAJ&dq=terceiro+batalhao+sassuolo&focus=searchwithinvolume&q=sassuolo|anno=1985|editore=Biblioteca do Exército|città=[[Rio de Janeiro]]|pp=189-190|OCLC=14107483|ISBN=857011095285-7011-095-2}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.imolaoggi.it/2016/11/23/i-grandi-killer-della-liberazione-sassuolo-una-strage-inedita/|titolo=I grandi killer della liberazione: Sassuolo, una strage inedita|data=23 novembre 2016|accesso=5 gennaio 2017}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=YnLLDAAAQBAJ&pg=PA529&lpg=PA529&dq=sassuolo&source=bl&ots=_YRnybiAwg&sig=Ekt2oDcSYlbFj-cekozZMTos9ms&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjTp7K5havRAhVKI8AKHcFWAkUQ6AEIOjAF#v=onepage&q=sassuolo&f=false|nome=Antonio|cognome=Giangrande|titolo=Il comunista Benito Mussolini|anno=2016|isbn=978-15201716921-5201-7169-2}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=YnLLDAAAQBAJ&pg=PA529&lpg=PA529&dq=strage+di+sassuolo&source=bl&ots=_YRnybiAwg&sig=Ekt2oDcSYlbFj-cekozZMTos9ms&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjTp7K5havRAhVKI8AKHcFWAkUQ6AEIOjAF#v=onepage&q=strage%20di%20sassuolo&f=false|nome=Gianfranco|cognome=Stella|titolo=I grandi killer della liberazione : saggio storico sulle atrocità partigiane|anno=2015|editore=Full Print S.r.l.|città=Ravenna|pp=210-213|isbn=9791220000314979-12-200-0031-4|oclc=911035627}}</ref>
 
=== Simboli ===
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Il camposanto monumentale di San Prospero, costruito dall'architetto Giovanni Lotti sul sito in cui erano state seppellite le vittime della peste del 1630, iniziò ad essere utilizzato per le sepolture nel 1801. Fu poi sottoposto diverse volte a dei lavori di ingrandimento fino al raggiungimento, nel 1924, delle attuali dimensioni. Il cimitero ha una forma "a campana" ed è attraversato da un lungo viale centrale, in fondo al quale è ubicata una piccola chiesetta, con al suo interno un'immagine della ''Beata Vergine delle Lacrime''. La chiesa inizialmente era una semplice cappella, poi nel 1660 fu trasformata dal parroco G. Battista Paltrinieri nell'edificio attualmente visitabile. Il campanile, più recente, risale invece al 1858.<ref name="Chiese e cimitero"/><ref name="Cimitero di San Prospero">{{cita web|url=http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=9b7cfd0a59b94f9d8ca6c08cf05bb5c7&s=b4236fb5339947b99b223adfc3f09c8d&d=6411ea9fdfff45e882326ab0abcf50f0|titolo=Il cimitero monumentale di San Prospero|accesso=6 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170109114329/http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=9b7cfd0a59b94f9d8ca6c08cf05bb5c7&s=b4236fb5339947b99b223adfc3f09c8d&d=6411ea9fdfff45e882326ab0abcf50f0|dataarchivio=9 gennaio 2017}}</ref>
 
Caratteristiche del cimitero sono le tombe di famiglia in ceramica sassolese, tra le quali spiccano il monumento funebre della famiglia Strucchi, con il busto in gesso di Margherita Mundatori in Strucchi, quello dei Rubbiani, realizzato dal fiorentino Carlo Casaltoli nel 1891, e quello dei Marazzi, con il busto del giovane Eusebio, opera del 1933 del sassolese Fernando Prampolini. Il camposanto, fuori uso dal 1982, è stato sostituito per le sepolture dal Cimitero Nuovo Urbano.<ref name="Cimitero di San Prospero"/><ref>{{cita libro|autore=Diego Cuoghi|autore2=Ilaria Fangareggi|autore3=Vincenzo Vandelli|titolo=Il cimitero monumentale di San Prospero di Sassuolo : alla scoperta del patrimonio storico e artistico dei luoghi della memoria|città=Sassuolo|editore=Incontri Editrice|anno=2008|isbn=9788889080696978-88-89080-69-6}}</ref>
 
==== Altre chiese ====
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[[File:Piazza Garibaldi - Sassuolo.jpg|thumb|Piazza Garibaldi.]]
[[File:Piazzale Porrino Sassuolo.jpg|thumb|Piazzale Porrino.]]
* Piazza Garibaldi, chiamata dai sassolesi ''Piazza Piccola'', iniziò ad essere costruita nel 1517<ref name="Cionini">{{cita libro|autore=Natale Cionini|titolo=Le contrade di Sassuolo|anno=1987|città=Sassuolo|annooriginale=1872}}</ref> da Alessandro Pio. Simboli della piazza sono la Torre Civica o dell'Orologio, chiamata dai sassolesi ''Campanone'', opera del 1676 di Antonio Loraghi, e il Monumento ai Caduti, costruito nel 1921 da Giuseppe Graziosi in ricordo dei caduti della [[prima guerra mondiale]].<ref name="Piazze">{{cita web|url=http://www.sassuolonline.it/piazzepiazzali.htm|autore=Paola Gemelli|titolo=Piazze e piazzali|accesso=7 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161227201938/http://www.sassuolonline.it/piazzepiazzali.htm|dataarchivio=27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=145f77b5cb5c425f8a9ca3f46a506a8a&s=7f8a9129b1564be694ff8eaebdba681d&d=4d95278fc9734e1b890cbac4486f7548|titolo=Piazza Garibaldi|accesso=7 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170109114413/http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=145f77b5cb5c425f8a9ca3f46a506a8a&s=7f8a9129b1564be694ff8eaebdba681d&d=4d95278fc9734e1b890cbac4486f7548|dataarchivio=9 gennaio 2017}}</ref> A fianco del ''Campanone'' fu posta, nel 1902, una lapide in ricordo del passaggio a Sassuolo di [[Giuseppe Garibaldi]], avvenuto il 2 novembre 1859, prima dell'inizio della [[spedizione dei Mille]];<ref>{{cita libro|autore=Paola Gemelli|titolo=Ti racconto Sassuolo : la storia locale raccontata ai ragazzi|anno=2009|editore=Incontri Editrice|città=Sassuolo|pagina=54|isbn=9788889080849978-88-89080-84-9}}</ref> La piazza era chiamata anche ''Piazza dei Cristiani'', ''della Torre'' o ''dell'Orologio''<ref name="Cionini"/>.
* Piazza Martiri Partigiani, chiamata dai sassolesi ''Piazza Grande'' e, in passato, ''Piazza del Bestiame'', risale anch'essa al Cinquecento, ma la sua fisionomia è stata spesso modificata nel corso dei secoli. Si affacciano su tale piazza la Chiesa di San Giorgio e la Guglia di Marco Pio.<ref name="Piazze"/> Nella prima metà del XX secolo si chiamava ufficialmente Piazza Vittorio Emanuele II;<ref>{{cita web|url=http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=145f77b5cb5c425f8a9ca3f46a506a8a&s=7f8a9129b1564be694ff8eaebdba681d&d=b6e4ca50fc8f443bb07b3fab1282b72a|titolo=Piazza Martiri Partigiani|accesso=7 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170109114154/http://www.sassuoloturismo.it/kcms/KWeb/viewer.aspx?pkentity=d13b482e6a524bde8090d7ad9f4e792a&c=145f77b5cb5c425f8a9ca3f46a506a8a&s=7f8a9129b1564be694ff8eaebdba681d&d=b6e4ca50fc8f443bb07b3fab1282b72a|dataarchivio=9 gennaio 2017}}</ref>
* Piazzale Della Rosa, chiamato così a partire dal 1872 in onore dei signori Della Rosa, è quello su cui si affacciano il Palazzo Ducale e la chiesa di San Francesco in Rocca. In passato era chiamato ''Piazzale di San Francesco'';<ref name="Piazze"/>
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=== Lingue e dialetti ===
 
Il dialetto sassolese insieme al fioranese è intrinsecamente legato all'area di [[Scandiano]]-[[Rubiera]]-[[Castellarano]], con cui ne condivide le caratteristiche principali, differenziandosi considerevolmente dal modenese cittadino <ref>{{Cita web|url=http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/dialetti_intesi_vol1.pdf|Autoreautore=Cristina Finadri|titolo=Dialetti In Tesi|sito=RegioneEmiliaRomagna}}</ref>. Sassuolo è infatti storicamente legato alla provincia di [[Reggio Emilia]], e come prova di ciò il comune di Sassuolo appartiene alla diocesi di Reggio.
 
Alcune delle caratteristiche che accomunano il sassolese al reggiano sono: A) la finale -our come in dutour, fiour, pitour invece che dutor, fior, pitor in modenese. B) -ou come in fouren, bongiourn, cuntourn, dou invece che foren, bongiorn, cuntorn, du in modenese. C) -tz si transforma in -s, come seina (cena), seinter (centro), sulêr (allacciare) invece che tzeina, tzeinter, tzuler in modenese. Dal montanaro condivide, anche se in minore intensità, la lunghezza delle u, come duur (duro), muur (muro), skuur (persiane), ciuus (porcile) invece che dur, mur, skur, cius nel modenese cittadino.
 
Il dialetto sassolese non rappresenta un dialetto dell'italiano, bensì del [[gallo-italico]]. Il gallo-italico rappresenta un gruppo linguistico che comprende tutti i dialetti dell'italia nord occidentale. Tali dialetti sono accomunati dal sostrato [[celtico]], che gli inserisce insieme al francese nella famiglia delle [[lingue gallo-romanze]] <ref>{{Cita web|https://archive.org/stream/saggiosuidialet02biongoog#page/n8/mode/2up|Autoreautore=Biondelli|titolo=Dialetti Gallo-Italici}}</ref>. Inoltre, tutte le varietà linguistiche localizzate a nord della linea LaSpezia-Rimini costituiscono [[lingue romanze occidentali]], rendendo la linea LaSpezia-Rimini la più grande frontiera linguistica del mondo romanzo.
 
L'evidente somiglianza al francese non è dunque il risultato di alcuna recente dominazione, ma si tratta della condivisione di un comune sostrato linguistico celtico tra il [[gallo-italico]], la [[lingua d'oïl]], e l'[[occitano]].
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* {{Cita libro|autore=[[Giuseppe Campori]]|titolo=Memorie storiche di Marco Pio di Savoia, signore di Sassuolo|anno=[[1876]]|città=[[Modena]]|cid=Campori}}
* {{Cita libro|autore=Natale Cionini|titolo=Le contrade di Sassuolo|anno=1987|città=Sassuolo|annooriginale=1872|cid=Cionini}}
* {{Cita libro|autore=Diego Cuoghi|autore2=Ilaria Fangareggi|autore3=Vincenzo Vandelli|titolo=Il cimitero monumentale di San Prospero di Sassuolo : alla scoperta del patrimonio storico e artistico dei luoghi della memoria|città=Sassuolo|editore=Incontri Editrice|anno=2008|isbn=9788889080696978-88-89080-69-6}}
* {{Cita libro|autore=Nunzia Manicardi|titolo=Amori, passioni e segreti di un grande antiquario : la storia vera di Roberto Camellini raccontata tra Sassuolo, l'Italia e il Kenia|anno=2012|editore=Artioli Editore|città=Modena|isbn=9788877921314978-88-7792-131-4|cid=Manicardi}}
* {{Cita libro|autore=Mario Pelati|autore2=Luigi Ottani|titolo=L'Aura non c'e : testi e pretesti sassolesi|anno=2011|città=Sassuolo|editore=Incontri Editrice|cid=Pelati&Ottani}}
* {{Cita libro|autore=Carlo Roncaglia|titolo=Statistica Generale degli Stati estensi|editore=Tipografia di Carlo Vincenzi|città=Modena|anno=1849|cid=Roncaglia}}