Giovanni Antonio Orsini del Balzo: differenze tra le versioni
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|luogo di morte = [[Altamura]]
|dinastia = [[Orsini del Balzo]]
|padre = [[Raimondo Orsini
|madre = [[Maria d'Enghien]]
|consorte = Anna [[Colonna (famiglia)|Colonna]]
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|religione = [[Cattolicesimo]]
}}
{{Infobox militare
|Nome = Giovanni Antonio Orsini del Balzo
|Immagine =
|Didascalia =
|Data_di_nascita = [[1401]]
|Nato_a = [[Lecce]]
|Data_di_morte = [[1463]]
|Morto_a = [[Altamura]]
|Cause_della_morte = [[Omicidio|Assassinio]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = [[File:Bandera de Nápoles - Trastámara.svg|20px]] [[Regno di Napoli]]<br />[[File:Royal Banner of Aragón.svg|20px]] [[Corona d'Aragona|Regno d'Aragona]]
|Forza_armata = [[Mercenari]]
|Arma =
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|Anni_di_servizio =
|Grado = [[Condottiero]]
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|Note =
|Ref =
}}
{{citazione|Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, fu il più potente feudatario napoletano del Quattrocento, e determinò più volte, col sostegno dato o tolto al re di Napoli, le sorti del loro regno: finché soggiacque nella prima grande congiura e ribellione dei baroni contro re Ferrante d'Aragona, il quale, nonostante che fosse con lui imparentato, lo fece segretamente mettere a morte. Le terre da lui possedute erano tante che si diceva dai contemporanei che egli poteva cavalcare da Napoli fino a Taranto senza mai toccare terra altrui.|[[Benedetto Croce]], ''Aneddoti di varia letteratura'', vol. 1, Laterza, Bari, 1953, p. 77.}}▼
{{Bio
|Nome = Giovanni Antonio
|Cognome = Orsini
|PostCognomeVirgola = conosciuto anche come '''Giannantonio'''
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 15 novembre
|AnnoMorte = 1463
|Attività = condottiero
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
}}
Fu [[Principato di Taranto|principe di Taranto]], [[Ducato di Bari|duca di Bari]], [[Conte di Acerra#Conti di Acerra|conte di Acerra]], [[Contea di Conversano#Periodo angioino|Conversano]], [[Conte di Lecce#I conti di Lecce|Lecce]], [[Conti di Matera#Giovanni Antonio Orsini Del Balzo (1433 - 1463)|Matera]], [[Contea di Soleto#I conti di Soleto|Soleto]] e [[Ugento]], e [[Signore (titolo nobiliare)|signore]] di [[Altamura]].
▲{{citazione|Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, fu il più potente feudatario napoletano del Quattrocento, e determinò più volte, col sostegno dato o tolto al re di Napoli, le sorti del loro regno: finché soggiacque nella prima grande congiura e ribellione dei baroni contro re Ferrante d'Aragona, il quale, nonostante che fosse con lui imparentato, lo fece segretamente mettere a morte. Le terre da lui possedute erano tante che si diceva dai contemporanei che egli poteva cavalcare da Napoli fino a Taranto senza mai toccare terra altrui.|[[Benedetto Croce]], ''Aneddoti di varia letteratura'', vol. 1, Laterza, Bari, 1953, p. 77.}}
== Biografia ==
Alla morte del padre
Con la rinuncia di [[Giacomo de Bourbon]] del [[1420]], a Giannantonio venne assegnato per meriti politici il [[principato di Taranto]]: l'investitura ufficiale da parte della
Ebbe molta importanza a corte, venendo poi coinvolto nelle lotte dinastiche tra la
Alla morte di Alfonso tuttavia si ritirò a Taranto. Qui fu a capo di una [[Congiura dei baroni|ribellione di baroni]] ostili
▲Qui fu a capo di una [[Congiura dei baroni|ribellione di baroni]] ostili a [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]], che pure era suo nipote acquisito, in favore di [[Giovanni d'Angiò]], figlio di [[Renato d'Angiò|Renato]] ([[1459]]). Sconfitto dopo alterne vicende, si riconciliò con Ferdinando, ma morì nel [[castello di Altamura]] nel [[1463]]<ref name="storie-inedite_p50_nota63">{{Cita |storie-inedite |p. 50 - nota n° 63}}.</ref>, strangolato da un certo Paolo Tricarico, forse sicario del re. Alla sua morte la moglie Anna Colonna se ne tornò a Genazzano. Il re Ferrante, per la buona amministrazione esercitata, permise che ella mantenesse il feudo di Ceglie del Gualdo sino alla sua morte, avvenuta nel [[1469]]. Erroneamente, purtroppo, si credeva che Anna Colonna si fosse portata da [[Taranto]] a [[Soleto]] con un seguito di 14 donzelle e 60 cavalieri come scrive Calenzio in una sua lettera<ref>Benedetto Croce, ''Lettere dell'umanista Elisio Calenzio al servizio di Ferdinando I d'Aragona'', in "Archivio Storico per le Provincie napoletane".</ref>.
Non avendo figli legittimi, nominò erede del principato la nipote [[Isabella di Chiaromonte|Isabella]], figlia della sorella
== Discendenza illegittima ==
#Caterina, contessa di [[Conversano
#Maria Conquesta (
#Margherita, sposò Antonio Centelles, figlio primogenito
#Francesca, sposò Giacomo [[
#Bertoldo (
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[
* [[Maria d'Enghien]]
* [[Principato di Taranto]]
▲* [[Orsini Del Balzo]]
== Altri progetti ==
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