Guerre d'indipendenza italiane: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Prima guerra d'indipendenza italiana}}Ancor prima della dichiarazione di guerra contro l'Austria vi fu nel 1848 una serie di sanguinose insurrezioni anti-asburgiche nelle tre più importanti città del Lombardo-Veneto: l'8 febbraio a Padova, il 18 marzo a [[Milano]] durante le [[Cinque giornate di Milano|Cinque giornate]] e il 22 marzo anche [[Venezia]] aveva cacciato gli Austriaci, i quali si ritirarono nel cosiddetto "quadrilatero", ovvero una posizione strategica costituita da quattro fortezze (Verona, Peschiera del Garda, Legnago e Mantova), situate tra Lombardia e Veneto; fu proclamata quindi la [[Repubblica di San Marco]].
 
Allora il re di Sardegna [[Carlo Alberto di Savoia]], il 23 marzo [[1848]], si pose a capo di una coalizione di Stati italiani e dichiarò guerra all'Austria, nell'intento di conquistare il [[Regno Lombardo-Veneto]]. Nelle prime fasi la guerra fu favorevole alle truppe guidate da Carlo Alberto di Savoia, ma quando il Papa si ritirò dal conflitto poiché l'impero austriaco aveva minacciato uno scisma, la maggior parte degli stati italiani ritirò il proprio appoggio all'impresa. Rimase così solo il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Piemonte]] sabaudo a combattere contro l'Austria.
 
Intanto in [[Granducato di Toscana|Toscana]], il granduca [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]] fu costretto alla fuga e i democratici diedero vita alla Repubblica Toscana. A [[Roma]] il Papa, Pio IX, dovette abbandonare la città rifugiandosi presso [[Gaeta]] e il 9 febbraio [[1849]] fu proclamata la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]], del cui governo fecero parte Mazzini e Garibaldi; presto gran parte delle città pontificie aderì alla repubblica.
 
La prima guerra d'indipendenza si concluse nel marzo del [[1849]], con la [[Battaglia di Novara (1849)|sconfitta di Novara]], cui seguì l'abdicazione di Carlo Alberto in favore del figlio [[Vittorio Emanuele II]]. I motivi della sconfitta sono da ricercare anche in quella che Carlo Alberto chiamava "Guerra Regia", cioè prettamente sabauda. Egli, infatti, rifiutò di portare al seguito aggregazioni di volontari irregolari: tali scelte portarono non solo all'insuccesso ma anche ad un grande sacrificio di uomini: è da ricordare, a tal proposito, la cosiddetta [[Carica di Pastrengo]], compiuta da soli 300 [[Carabinieri]] che col sacrificio della vita respinsero migliaia di soldati austriaci.