Mazzinianesimo: differenze tra le versioni

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Non solo: parlare di ''Umanità'' e ''Associazione'', permetteva al Mazzini di contrastare la [[lotta di classe]] tipica del [[marxismo]]. Infatti, il movimento comunista, anche se agli inizi si inserì tra le dottrine "democratiche", fu subito visto dal Mazzini come "escludente", come il tentativo di una parte (il [[proletariato]]) di prevalere su un'altra (la [[borghesia]]).
 
Circa i rapporti con la [[religione]], Mazzini riteneva inaccettabile l'[[ateo|ateismo]] ed anzi; considerava il popolo ''immagine di Dio sulla terra''<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Mazzini|titolo=Doveri dell'Uomo|annooriginale=1860}}</ref> e riconduceva la definizione dei doveri dell'uomo alla Legge di Dio. Profondamente spiritualista, contestava ai comunisti il tentativo di cancellare dal cuore e dalla mente degli uomini non solo l'elemento trascendente, divino, ma anche il semplice ''"senso del dovere"''. Secondo il genovese, infatti, il Popolo non può progredire, non solo se non vive in piena libertà, ma anche se non fa proprio il "senso del dovere". Pur non considerando ideale il modello [[Stati Uniti d'America|statunitense]], anzi, accusandolo di accentuare l'[[individualismo]] e l'[[egoismo sociale]], Mazzini apprezzava dello stesso la ''separazione Stato-Chiesa'', accompagnata, però, da un forte senso civico-religioso e dal pieno rispetto delle ''libertà di opinione'', comprese quelle religiose.
 
I mazziniani o "repubblicani" si possono, quindi, a pieno titolo definire ''"[[Interclassismo|interclassisti]]"'' in campo sociale e ''"liberali"'' in materia di diritti umani. Se si volesse inserirli in più generali correnti di pensiero li si potrebbe definire ''"[[Liberalismo sociale|socio-liberali]]"'' o ''"democratici-sociali"'', addirittura ''"socialdemocratici"'', se nel corso del [[XX secolo]] molti partiti [[Socialdemocrazia|social-democratici]], non fossero stati di ispirazione marxista.