Artena: differenze tra le versioni

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[[archeologia|Scavi archeologici]] nel [[1830]] da lord Beverly compiuti nei pressi del paese hanno dimostrato l'esistenza di una città d'origine preromana,<ref name=Nibby>[[Antonio Nibby]],''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' Dintorni di Roma'', Artena. </ref> sorta prima dell'VIII secolo a.C. di cui restano imponenti [[mura poligonali|mura ciclopiche]], e altri reperti straordinari, contenuti oggi nel museo archeologico dedicato a [[Roger Lambrechts]].
 
Sulla base di questi ritrovamenti e dei passi di [[Tito Livio]] che pone la città tra [[Ecetra]] e [[Ferentino]], [[Antonio Nibby]] identificò questo sito con l'antica città di ''Artena'', prima [[Volsci|volsca]]<ref name=Livio>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], IV, 61</ref> e quindi romana, che poi sarebbe diventata ''Montefortino'', dal ''castrum'' che si ergeva sul monte,<ref name=Nibby /> nome che la città ebbe dal [[Medioevo]] fino al [[1873]].
 
Nel [[404 a.C.]] Roma, mentre continuava l'assedio di [[Veio]] iniziato l'anno prima, rivolse la propria attenzione ai [[Volsci]], che furono sconfitti in una battaglia campale tra [[Ferentino]] ed [[Ecetra]]. I romani poi riuscirono a conquistare la città volsca di Artena, grazie al tradimento di uno schiavo, che indicò ai soldati un passaggio per arrivare alla rocca, dove si erano asserragliati i difensori<ref name=Livio />.
 
 
Le antiche cronache narrano che Montefortino si sviluppò su un grosso colle che dominava la valle del Sacco; e alcune cronache antiche narrano che in questi luoghi partivano briganti che assalivano i viandanti che diretti a Roma da sud attraversavano la valle del Sacco; e tale attività era presente già nell'antichità. Nel periodo medioevale Montefortino fu [[feudo]] dei [[Conti di Tuscolo]] ceduto poi ai [[Conti di Segni]], che ressero il [[castello]] fino al [[1475]], quando su pressione di [[Carlo VIII di Francia]], diventò possedimento della potente e antica [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]]. La spiccata attività antipapale di questi ultimi, provocò ad Artena diverse distruzioni per opera dei [[Papa|Pontefici]] nel [[1526]] ([[Papa Clemente VII|Clemente VII]]), nel [[1543]] ([[Papa Paolo III|Paolo III]]) e nel [[1557]], sotto [[Papa Paolo IV|Paolo IV]] che, addirittura, giunse a mettere fuori legge gli abitanti di Montefortino solo perché erano stati fedeli alla famiglia Colonna, a far radere al suolo l'abitato, e a esercitare il rito dell'aratura e della semina del sale sulle rovine della cittadina<ref>Vittorio Aimati, ''Arato e seminato col sale'', 2002</ref>.