Emanuele Tesauro: differenze tra le versioni

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=== Opere latine e drammi ===
In giovinezza Tesauro mise insieme una raccolta di [[Epigramma|epigrammi]] latini, più volte ristampati, con alcune [[Ode|odi]] di sapore [[Quinto Orazio Flacco|oraziano]]. Gli è attribuita una tragedia musicale, cioè una specie di [[melodramma]], l'<nowiki/>''Alcesti o sia l'amor sincero'' (Torino 1665); al teatro diede tre tragedie vere e proprie: l'<nowiki/>''Hippolito'' e l'<nowiki/>''Edipo'', tratte molto liberamente da [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]], e l'<nowiki/>''Ermenegildo'' (pubblicate insieme pubblicate,a Torino nel 1661). Quest'ultima, che non si attiene strettamente alle regole, è da annoverarsi fra le migliori opere drammatiche del Seicento. «Lungi dall'essere un'attività di contorno, il teatro di Tesauro colpisce il suo lettore per la fitta rete di rimandi alla riflessione teorica, di cui i drammi si rivelano intessuti.»<ref>{{cita|Valeria Merola (2006)|p. 403}}.</ref> Nell'<nowiki/>''Ermenegildo'', scritto nel 1621 sulla base di una precedente versione latina, il [[concettismo]] si fonde con un gusto per il macabro tipicamente barocco. Fedele all'intento di suscitare nel lettore meraviglia e stupore, Tesauro utilizza uno stile intriso di concetti raffinati, antitesi e strutture parallele.<ref>{{cita libro|curatore=Peter Brand|titolo=The Cambridge History of Italian Literature|url=https://books.google.it/books?id=6bfZ5O8Vsm4C&pg=PA333&lpg=PA333&dq=Tesauro#v=onepage&q&f=false|anno=1996|editore=[[Cambridge University Press]]|p=333|isbn=9780521434928}}</ref> Va, infine, ricordato il dramma in prosa italiana ''Il libero arbitrio'', steso con ogni probabilità nel triennio 1618-1621 e rimasto inedito al suo tempo.<ref>II dramma è stato pubblicato, corredato di note e introduzione, da Maria Luisa Doglio, ''Un dramma inedito di Emanuele Tesauro: Il libero arbitrio'', «Studi secenteschi», X (1969), pp. 163-242.</ref>
 
== Opere ==