Grande rivolta araba: differenze tra le versioni

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La '''grande rivolta araba''' ({{Arabo|ثورة فلسطين 1936|Thawra Filasṭīn 1936}}, "Rivoluzione della Palestina del 1936") fu un'[[insurrezione]] degli [[arabi]] [[Palestina|palestinesi]] che ebbe luogo tra il [[1936]] e il [[1939]] – nel corso del [[mandato britannico della Palestina]] – e si espresse in senso ostile agli [[ebrei]]. Non deve essere quindi confusa con la [[Rivoltarivolta Arabaaraba]] del 1916-1918, anti-[[Impero ottomano|ottomana]], con la quale ha in comune un risentimento verso il Regno Unito.
 
== Origini ==
La rivolta fu mossa essenzialmente dall'ostilità araba nei confronti dell'autorizzazione e dall'appoggio del [[Regno Unito]] all'immigrazione ebraica ([[Dichiarazione Balfour (1917)|Dichiarazionedichiarazione Balfour nel 1917]]) e delle vendite di terre da parte dei latifondisti arabi agli immigrati. Infatti la popolazione ebraica in Palestina passò da {{formatnum:80000}} a {{formatnum:360000}} residenti fra il 1918 e il 1936 e gli arabi palestinesi temevano che questo li avrebbe portati a diventare una minoranza nel territorio destinato a diventare uno Statostato indipendente alla fine del mandato. L'ipotesi della creazione di uno stato ebraico in passato era già stata smentita dal governo inglese con il [[Libro bianco (Palestina)#Primo Libro Bianco.2C 3 giugno 1922|Librolibro Biancobianco del 1922]], ma continuava comunque a essere ritenuta possibile dalla popolazione araba, visto l'aperto sostegno inglese all'immigrazione ebraica.
 
Gli [[Anni 1930|anni trenta]] incominciarono in una condizione di elevata tensione dovuta agli strascichi dei [[Moti palestinesi del 1920|moti dell'aprile 1920]] e maggio 1921 e soprattutto dei [[Moti in Palestina del 1929|moti dell'agosto 1929]], durante i quali era stata [[Massacro di Hebron del 1929|massacrata ed espulsa]] la secolare comunità ebraica di Hebron. Inoltre, gli arabi soffrivano l'incremento della disoccupazione tra la loro popolazione, dovuto principalmente alle politiche di assegnazione di numerose terre fertili ai coloni ebrei (le quali da quel momento erano - stando alla versione araba - fuori da ogni controllo o utilizzo futuro da parte della popolazione araba locale) e ai regolamenti voluti dai movimenti sionisti che vietavano ai non- ebrei di lavorare su queste terre.
 
Nel [[1930]] la commissione Hope Simpson, rilevò ufficialmente questi problemi e i rischi per la stabilità della regione sottoposta al [[mandato]] britannico nel caso di un loro aggravarsi, sostenendo anche che, dati i sistemi di coltura dei coloni e tradizionali della popolazione araba, non vi erano più terre fertili disponibili da assegnare ai nuovi coloni. Inoltre, nel novembre [[1935]] i britannici avevano ucciso in uno scontro a fuoco vicino a [[Jenin]] [[Izz al-Din al-Qassam]], attivo a Hebron nel 1929 e fondatore della milizia terroristica [[Mano Nera (Palestina)|Mano Nera]] nel [[1930]].
 
== Rivolta ==
Il 19 aprile [[1936]] scoppiò la rivolta. Una settimana dopo, il [[Muftīmuftī]] di Gerusalemme, Hajji [[Amin al-Husayni]], fondò il [[Supremo Comitato Arabo]], di cui fu sempre presidente. Il Comitatocomitato proclamò lo sciopero generale arabo pretendendo la fine dell'immigrazione [[Ebrei|ebraica]] in Palestina e il divieto di vendita delle terre agli ebrei. Circa un mese dopo l'avvio dello sciopero generale, il Comitatocomitato proclamò il rifiuto generale di pagare le tasse e incitò all'abbattimento delle amministrazioni comunali, chiedendo la fine del mandato (in seguito alla sconfitta dell'impero Ottomanoottomano, alleato di Austria e Germania nella [[prima guerra mondiale]]) e l'indipendenza nazionale, nonché elezioni immediate che, basandosi sulla prevalenza demografica araba, avrebbero prodotto, a loro parere, un governo arabo democratico.
 
[[File:Palest against british.gif|thumb|left|upright=1.4|Combattenti palestinesi di ambo i sessi (1936)]]
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La ribellione si allargò all'intero Paese. Azioni armate insurrezionali si verificarono sporadicamente nel Paese, diventando sempre più organizzate col trascorrere del tempo. Un obiettivo particolare dei rivoltosi fu il principale oleodotto costruito solo pochi anni prima fra [[Kirkuk]] ([[Iraq]]) e [[Haifa]]: esso fu più volte [[dinamite|dinamitato]] in vari punti. Altri attacchi colpirono le strade ferrate (inclusi convogli ferroviari). Colonie ebraiche, [[kibbutz]]im, quartieri urbani e singoli civili ebrei divennero bersagli per i cecchini arabi, per le loro bombe e le altre attività armate e terroristiche.
 
Solo dopo sei mesi, nell'ottobre del [[1936]], lo sciopero fu revocato e la violenza diminuì per circa un anno, finché nel 1937 la [[Commissionecommissione Peel]] deliberò di raccomandare la spartizione della Palestina fra ebrei e arabi, con un cambiamento rispetto alla linea politica fino ad allora seguita dai governi britannici.
 
Con la ripulsa di questa proposta, la rivolta riprese durante l'autunno del [[1937]], contrassegnata dall'assassinio dell'Altoalto Commissariocommissario britannico, Andrews, a [[Nazareth]]. Nel settembre 1937, dopo un fallito tentativo di arresto, le autorità britanniche rimossero il Muftimufti dalla presidenza del Consiglio Supremo Islamico e dichiararono illegale il Supremo Comitato Arabo. In ottobre Amīn al-Ḥusaynī fuggì in [[Libano]] e qui, dove rimase per due anni, ricostituì il Comitatocomitato sotto la sua guida.
 
A parte gli scontri nelle aree urbane, nelle campagne la rivolta toccò il numero di 10 000 militanti arabi alla sua acme, durante l'estate e l'autunno del 1938. La violenza continuò per tutto il [[1938]] e infine si esaurì nel marzo [[1939]].
 
== Risposta ==
I [[Gran Bretagna|britannici]] risposero alla violenza sia rafforzando fortemente il loro dispositivo militare con ulteriori 20 000 unità sia adottando un atteggiamento più severo nei confronti del dissenso arabo. "Detenzione amministrativa" (imprigionamento senza imputazione o processo), coprifuoco e demolizione di abitazioni furono le pratiche cui ricorsero i britannici in questo periodo. Tuttavia, vi fu anche una risposta politica, con il rapporto della Commissionecommissione Peel del 1937 e con la pubblicazione del [[Libro Biancobianco (Palestina)|libro bianco del 1939]].
 
La principale organizzazione militare [[Ebrei|ebraica]], l'''[[Haganah]]'', nata in risposta ai moti del 1920 e trasformata in un esercito clandestino centralizzato forte di 14 500 uomini dopo i moti del 1929, appoggiò ''de facto'' gli sforzi repressivi britannici. Sebbene gli amministratori britannici non riconoscessero ufficialmente l<nowiki>'</nowiki>''Haganah'', le forze di sicurezza britanniche cooperarono con essa per formare la [[Polizia Ebraica degli Insediamenti|polizia ebraica degli insediamenti]], le [[Forze Ausiliarie Ebraiche|forze ausiliarie ebraiche]] e gli [[Squadroni Speciali Notturni|squadroni speciali notturni]], così da risparmiarsi la difesa della popolazione ebraica. Nel 1937 un gruppo minoritario scissionista dell<nowiki>'</nowiki>''Haganah'', l'organizzazione ''[[Irgun Zvai Leumi]]'' (chiamata anche per il suo acronimo ebraico ''Etzel''), avviò una politica di rappresaglia e di vendetta, anche contro civili.
 
La decisione della [[Francia]] di attuare una repressione della dirigenza araba a [[Damasco]] e in [[Libano]] può aver costituito un fattore rilevante per metter fine al conflitto. La Grandegrande rivolta araba proseguì per tre anni.; Allaalla fine, nel settembre del 1939, i caduti arabi assommavano a più di 5 000, quelli ebraici a oltre 300 e quelli britannici a 262; almeno 15 000 arabi vennero feriti.<ref name="Hughes"/> Più di 120 arabi furono condannati a morte e circa 40 impiccati., Ii principali capi arabi furono arrestati o espulsi.
 
== Risultati ==
La rivolta non conseguì quasi nessuno dei suoi obiettivi politici. Tuttavia, con il [[Libro Biancobianco (Palestina)|libro bianco del 1939]] il Regno Unito concesse che l'immigrazione ebraica sarebbe proseguita solo per altri cinque anni (e per un massimo di {{formatnum:75000}} immigranti), dipendendo da quel momento in poi dal consenso arabo: se non arrestata, l'immigrazione fu fortemente scoraggiata dalle autorità britanniche (''de facto'' anche prima del Librolibro Biancobianco). Ciò accadde proprio mentre in Europa il [[nazismo]] scatenava la persecuzione e lo sterminio degli ebrei ([[Shoah]]) prima in [[Germania]] e poi via via in Austria, in Cecoslovacchia e negli altri paesi occupati durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
Un'altra conseguenza degli scontri fu la disarticolazione fra le attività economiche ebraiche e arabe in Palestina, che erano state fino a quel tempo più o meno interconnesse.: Perper esempio, mentre la città ebrea di [[Tel Aviv]] era collegata al vicino porto marittimo arabo di [[Giaffa]], le ostilità portarono a sviluppare un porto ebraico a Tel Aviv. Gli storici successivamente sottolinearono l'esplodere della rivolta come un momento cruciale che portò la popolazione ebraica palestinese a rendersi sempre più indipendente e in grado di auto-sostentarsi.
 
Durante la rivolta, le autorità britanniche tentarono di confiscare ogni arma in possesso della popolazione araba. Ciò, e l'eliminazione della parte più rilevante della leadership politica araba nel corso della Rivoltarivolta, influenzò non poco la decisione delle varie nazioni arabe d'intervenire militarmente in Palestina, nella [[Guerraguerra arabo-israeliana del 1948]], causata dalla improvvisa dichiarazione d'indipendenza dello Stato d'[[Israele]], avvenuta immediatamente dopo la fine del Mandatomandato britannico (14 maggio 1948), in attuazione della risoluzione 181 dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] del 29 novembre [[1947]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{En}}Ted Swedenburg, ''The Role of the Palestinian Peasantry in the Great Revolt (1936-1939)'', ristampato in [[Albert H. Hourani]], ''et alii'', ''The Modern Middle East'' (Londra, I.B. Tauris, 2004), pp.&nbsp;467–503. ISBN 1-86064-963-7
* Ghassan Kanafani, ''La Rivoltarivolta del 1936-1939 in Palestina. Contesto, dettagli, analisi'', Roma, [http://centrodocumentazione.ps/la-rivolta-del-1936-1939-palestina/?lang=it Centro Documentazione Palestinese], 2016. ISBN 9788894218602
 
== Voci correlate ==