Oboe: differenze tra le versioni

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L'estensione dell'oboe va dal Si♭ sotto il Do centrale del pianoforte fino al La due ottave al di sopra. Sebbene nelle partiture orchestrali non siano quasi mai richieste note sopra il Fa acuto, le tecniche esecutive più evolute hanno evidenziato la capacità dell'oboe moderno di arrivare fino al Do sovracuto; le tre note estreme richiedono altresì una modifica radicale dell'imboccatura dell'ancia e lo spostamento della mano destra dalla posizione standard per azionare contemporaneamente piattelli e chiavi ausiliarie. La diteggiatura 'naturale' dello strumento, quella che utilizza esclusivamente i sei fori principali, è comune al flauto traverso e segue la scala diatonica di Re maggiore.
 
'''''Struttura dell'oboe barocco'''''
 
L'oboe barocco si compone di tre parti:
 
*la parte superiore, che ha sulla sommità un caratteristico rigonfiamento (chiamato in gergo 'cipolla'), al cui centro si inserisce l'ancia; secondo alcuni è una vestigia della ''pirouette'', il supporto per le labbra parte integrante dell'ancia nella ciaramella rinascimentale, e oggigiorno rimane solo nei modelli tedeschi mentre in quelli francesi è solo accennato;
*la parte centrale, che ha solo due chiavi (Do e Mi) le cui leve sono sagomate a cuore o a coda di pesce in modo da poter essere azionate sia dal mignolo destro sia dal sinistro: in origine l'oboe poteva essere suonato come oggi, con la mano sinistra sopra e la destra sotto che lo sostiene, ma anche al contrario;
*la campana, di maggiori proporzioni rispetto all'oboe contemporaneo e munita di uno o più fori di 'sfogo' per regolare l'intonazione.
 
== La famiglia degli oboi ==