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'''''Maus''''' (''Maus: A Survivor's Tale'') è un [[romanzo a fumetti]] di [[Art Spiegelman]], ambientato durante la [[seconda guerra mondiale]] e incentrato sull'[[Olocausto]], sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto al [[campo di concentramento di Majdanek]]<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2005/11/04/world/europe/treasures-emerge-from-field-of-the-dead-at-maidanek.html|titolo=Treasures Emerge From Field of the Dead at Maidanek|accesso=29 gennaio 2017}}</ref> e a quello di [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]].
'''''Maus''''' è il nome di una grande Donna.
== Caravelas ==
== Trama ==
L'opera è suddivisa in due parti:
* ''Mio padre sanguina storia'' – composta da 6 capitoli pubblicati per la prima volta nel [[1986]] (in Italia nel marzo [[1989]] da [[Milano Libri]]), mostra il rapido inasprimento delle condizioni di vita degli ebrei polacchi negli anni immediatamente precedenti lo scoppio della guerra.
* ''E qui sono cominciati i miei guai'' – composta da 5 capitoli pubblicati per la prima volta nel [[1991]] (in Italia nel settembre [[1992]] sempre da [[Milano Libri]]), dà invece un chiaro spaccato della vita dei deportati all'interno del campo di concentramento negli anni della guerra.
 
A spezzare la narrazione delle vicende d'epoca nazista, si interpongono istantanee di vita quotidiana che mostrano il difficile rapporto tra Spiegelman e il padre: il padre reduce dagli orrori del nazismo, ha uno stile di vita impossibile che impone anche a chi gli sta intorno (raccoglie e conserva anche il filo di rame che trova per strada); il figlio all'apparenza indifferente, è tormentato da un enorme senso di inadeguatezza di fronte a ciò che ha vissuto il genitore.
 
Tutto questo si trasforma, nel finale, in una sorta di autoanalisi dell'autore, che capisce appieno il significato di essere figlio di un deportato, mostrando come gli orrori patiti dai genitori si siano estesi anche alla generazione successiva.
 
La storia del giovane Art, un autore intenzionato a narrare la storia del padre, reduce della Shoah fa da cornice alle vere vicende centrali dell'opera, ovvero la narrazione dell'anziano padre di Art, Vladek, delle sue esperienze durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
I due fili narrativi, quello di Art e della fidanzata Françoise e quello delle vicende belliche, si intrecciano, creando una convivenza di passato e presente. Da un lato troviamo la memoria della Shoah, che Spiegelman raccoglie da suo padre, ma anche un confronto generazionale tra Art, cresciuto negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove il padre era emigrato alla fine del conflitto, in un clima sereno, quello degli [[anni 1960|anni sessanta]], ed il padre, genitore di origine [[Europa|europea]], dolce ma segnato dall'esperienza tragica vissuta.
 
La narrazione parte da un momento relativamente tranquillo della vita di Vladek, quando ancora giovane e spensierato si godeva i piaceri della vita, a [[Sosnowiec]], in [[Polonia]], dove era andato per visitare la sua famiglia.
 
Qui incontra presto Anja, una giovane ragazza [[ebreo|ebrea]] del paese, e se ne innamora. Nello stesso tempo scoppia la guerra, e nel settembre del [[1939]] Vladek viene mandato al confine dove viene catturato dalla truppe nemiche. Da questo momento inizia una vita fatta di espedienti, di giornate passate in vari nascondigli, cercando cibo al mercato nero e vendendo e acquistando stoffe senza la tessera, resa un po' meno dura solo dalla notevole ricchezza della sua famiglia.
 
Dopo avere vagato alla ricerca di nascondigli sempre nuovi e sicuri, Vladek e Anja decidono di tentare di attraversare la frontiera per scampare al pericolo [[Nazismo|nazista]]. Traditi dagli stessi uomini che avevano chiesto denaro per farli arrivare in Ungheria, vengono intercettati e mandati entrambi al [[campo di concentramento di Auschwitz]], dove Vladek trascorre un lungo periodo facendo lo stagnaio, poi il calzolaio ed infine quello che chiama lavoro sporco, i lavori pesanti, cercando sempre di aiutare il più possibile Anja.
 
== Lo stile e i personaggi ==
L'opera è fortemente autobiografica. Spiegelman diventa egli stesso uno dei protagonisti dell'opera: il suo ''alter ego'' cartaceo porta il suo stesso nome, Art, ed è un giovane autore che decide di narrare la storia del padre Vladek, un [[ebreo]] reduce dei campi di concentramento, per poterla tramandare alle generazioni future, proprio la motivazione che ha spinto Art a narrare le vicende della propria famiglia.