Storia di Napoli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 37:
!
|}
La '''storia di [[Napoli]]''' copre un arco di tempo di diversi millenni. Il luogo esatto dove sorse la città, ovvero la collina di [[Pizzofalcone]] e l'area circostante, è stato frequentato/occupato quasi ininterrottamente dal [[Neolitico]] medio. Napoli nel tempo si è espansa fino a divenire una delle più grandi metropoli«megalopoli» del mondo nel [[XVII secolo]]<ref>Jan de Vries, ''European urbanization: 1500-1800'', Methuen Publishing ed., 1984 p. 355 ([[Pechino]] 706.000 ab., [[Agra (India)|Agra]] 500.000 ab., [[Costantinopoli]] 400.000/700.000 ab., Napoli 400.000 ab.)</ref>, esercitando una profonda influenza sull'[[Europa]] sin dall'[[età antica|evo antico]]<ref>{{Cita web|url=https://www.patrimoniomondiale.it/?p=44|titolo=Centro Storico di Napoli|sito=patrimoniomondiale.it|accesso=2019-07-13}}</ref>. La sua storia si presenta come un microcosmo di storia europea fatta di diverse civiltà e popoli che hanno lasciato tracce anche nel suo eminente patrimonio artistico e monumentale<ref>«Considerando che il sito è di eccezionale valore. Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell’Europa e al di là dei confini di questa.» (tratto dalla motivazione [[Unesco]] per l'inserimento del [[centro storico di Napoli]] nella lista patrimoni dell'umanità)</ref>. Per secoli capitale dell'[[Italia meridionale]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/napoli_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/|titolo=Napoli|pubblicazione=Treccani.it|accesso=13 dicembre 2019}}</ref>, è stata catturata, attaccata e distrutta molte volte. Ha vissuto oltremodo numerose catastrofi naturali di significativa portata quali eruzioni vulcaniche, terremoti, maremoti, lahar e pestilenze.
 
== Preistoria e protostoria ==
Riga 66:
 
[[File:Magna Graecia ancient colonies and dialects-en.svg|thumb|upright=1.4|La Magna Grecia]]
Grazie al rapporto privilegiato con l'[[Atene]] di [[Pericle]]<ref name=Books/>, Neapolis inaugurerà il suo ruolo [[egemonia|egemone]] nel mondo osco-campano<ref name=Books/><ref>[https://books.google.it/books?id=FPChAwAAQBAJ&pg=PA28&lpg=PA28&dq=neapolis+atene+magna+grecia&source=bl&ots=KGekS8VoNl&sig=HZWIAoIb406cwBFMg1gUEReJKAY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjd3eOrz4DTAhWLaxQKHXWzAEwQ6AEISjAG#v=onepage&q=neapolis%20atene%20magna%20grecia&f=false20greci L'egemoniaAA. politicaVV., ed''Italici economicain diMagna NeapolisGrecia: sulLingua, mondoinsediamenti osco-campanoe strutture'', pagOsanna Venosa ed. 2013 p. 28]</ref> ed "internazionale" nel [[Mediterraneo]].<ref name="Storiamillenaria.net">[http://storiamillenaria.famigliagallo.net/wp-content/uploads/2015/05/Eduardo-Federico.pdf Storiamillenaria.net] pp. 278 -79</ref>
 
=== L'influenza ateniese e siracusana ===
La "Città Nuova Città", che è tale in riferimento all'aggiunta del ceto mercantile e non per aver soppiantato la "Città Vecchia"<ref name=Lombar/><ref>La fondazione di Neapolis, come dimostra [[Tito Livio]] (vedi [[Parthènope]]) e lo conferma l'archeologia, fu in realtà un'aggiunta di un insediamento ad un altro, un'aggiunta di nuovi coloni a vecchi</ref>, seppe in breve tempo sia sostituirsi a [[Cuma]] nei commerci marittimi sia assumere il controllo sul golfo che da golfo Cumano divenne golfo Neapolitano<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/i-siti-della-magna-grecia-un-panorama-esemplificativo-le-colonie-euboiche_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/ Treccani.it]</ref>. Il suo successo in campo commerciale fu reso possibile grazie al declino della Tirannide<ref name=Books>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=e1jm7kUzoGEC&pg=PA304&lpg=PA304&dq=Neapolis+Pericle&source=bl&ots=oSa-Vju2o4&sig=SjCRxhvC0I4QMX6cDvj5f2uCu2Q&hl=it&ei=fCVlTvieBc6d-wbz2on8Ag&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEYQ6AEwBg#v=onepage&q=Neapolis%20Pericle&f=false|titolo=BooksGoogle.it|accesso=7 settembre 2011}}</ref> dei [[Dinomenidi]] a [[Siracusa (città antica)|Siracusa]] ([[466 a.C.]]) e all'abbandono di [[Pithecusa]] da parte del presidio siracusano, a causa di un violento terremoto (o più probabilmente un'[[eruzione vulcanica]] del [[Monte Epomeo]])<ref name="Academia.edu">[https://www.academia.edu/2350685/Meta_ton_enchorion_men_enaumachesan._Neapolis_e_la_seconda_battaglia_di_Cuma Academia.edu] pp. 217-218</ref>. LIn tale ambito proprio l'episodio di Pithecusa e l'immediata occupazione dell'isola da parte delladi cittàNeapolis<ref name="Academia.edu"/>, èsegnala dal'esistenza collegarsi alledi precoci tensioni tra Neapolisla città e la cittàmetropoli siciliana<ref name="Academia.edu"/><ref>Allusione a Neapolis di Pindaro nella Pittica I</ref>,: dovute molto probabilmente al tentativo interessato di quest'ultima di comprimere l'autonomia<ref name="Academia.edu"/> della comunità neapolitana, relegandola alla condizione di una ''terra enchoria'' (territorio abitato)<ref name="Academia.edu"/>. All'influenza siracusana seguì quella ateniese.
 
[[Pericle]], avvertendo prematuramente il grande valore del medio [[Mar Tirreno|Tirreno]], creò molto presto in quel mare una grande rete di relazioni commerciali.<ref name=Books/>
 
L'interesse ateniese per la [[Campania antica|Campania]], ma anche per la [[Sicilia]] e l'[[Adriatico]], fu dovuto al bisogno di derrate alimentari (soprattutto per quanto riguarda il commercio [[cereale|cerealicolo]]) a causa di una popolazione in costante aumento. I traffici erano dunque orientati verso quelle zone particolarmente ricche di cereali, ma erano indirizzati specialmente verso il completo controllo dei mercati granari.

Le ripercussioni di tutta questa presenza attica nella città furono numerose: prima di tutto il suo importantegrande sviluppo in ambito portuale ed il suo legarsi più strettamente a città allacciate a pianure atte alla coltivazione del grano ([[Alife|Alifae]], [[Capua antica|Capua]], [[Nola]], [[Cuma]], [[Dicearchia]]); e, il suo introdursi nell'area - assieme probabilmente<ref name=Books/> alla città di [[Elea-Velia|Elea]]<ref name=Books/> - della nascente comunità italiota non solo da un punto di vista economico ma anche [[culto|cultuale]].<ref name=Books/>, Lail tradizionepotenziamento, dicome unadocumentato Neapolisdalla ateniesetradizione èstorica sufficientementestessa<ref testimoniataname=Books/>, dadel uncorpo notocivico incisoe dimilitare [[Strabone]].attraverso Egli riferisce delll'arrivo anel Neapolisgolfo del celebre ammiraglio ateniese [[Diotimo (navarca)|Diotimo]] (è alquanto dibattuta la data esatta dell'arrivo: dopo la fondazione di [[Thurii]], nel pieno degli anni trenta, ecc.). Quest'ultimo raggiunse la città con la sua considerevole flotta al fine di fornirla di coloni attici, calcidesi di [[Eubea]] e taluni pithecusani per il potenziamento del corpo civico e militare.<ref>[https://books.google.it/books?id=uiTac40XVNEC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=diotimo+neapolis&source=bl&ots=ssHek9SkTi&sig=GlpMbR9YWs_UZHZ9wLQgTn0yPLA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiLyrXY8JfTAhWBWBQKHXBuDvQQ6AEIMDAE#v=onepage&q=diotimo%20neapolis&f=false Books.google.it p. 70]</ref><ref name="Storiamillenaria.net"/> Grazie aed questail spedizionepotenziamento vennesempre oltremodotramite potenziatoquest'ultimo ildel culto della [[Mito di Parthenope|Sirena Parthenope]] in funzione antisiracusana<ref>[https://www.academia.edu/3533661/I_Sebast%C3%A0_di_Neapolis._Il_regolamento_e_il_Programma Academia.edu p. 15]</ref>, istituendocon l'istituzione di una [[Lampadedromie napoletane|lampadedromia]] destinata a diventare celebre in tutto il [[storia antica|mondo antico]]<ref name="Storiamillenaria.net"/><ref>[http://www.pugliadigitallibrary.it/media/00/00/91/2837.pdf Atti del venticinquesimo convegno di studi sulla Magna Grecia, ''Neapolis'', Taranto 1985 p.65]</ref>.
 
Soltanto un intralcio si interpose ad [[Atene]] circa l'ottenimento del grande mercato campano, ovvero i tentativi [[siracusani]] di conservare, anche in seguito al crollo dei Tirannidi, una posizione primaria nel Tirreno<ref name=Books/>. Un fattore che alla lunga avrebbe portato allo scontro con la città siciliana. Nel [[415 a.C.]] la [[Spedizione ateniese in Sicilia|spedizione contro Siracusa]] finì in un vero e proprio disastro. I rapporti tra [[Napoli|Neapolis]] e Atene subirono un'attenuazione solo con le vicende inerenti alla [[guerra del Peloponneso|guerra archidamica]] e alla peste, che minarono sostanzialmente l'economia dell'[[Attica]]<ref name=Books/>.