Benedetto da Norcia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
BincoBì (discussione | contributi)
Annullata la modifica 109460028 di 151.73.63.122 (discussione)
Etichetta: Annulla
Riga 78:
Lo studioso e monaco benedettino [[Jean Mabillon]] pubblicò nel [[1685]] la seguente ''narratio brevis'', ricavata da un [[manoscritto]] [[Medioevo|medievale]] dell'[[abbazia di Sant'Emmerano]] di [[Ratisbona]], che egli giudicò vecchio di novecento anni e perciò contemporaneo alla "traslazione" del corpo del santo (VIII secolo):
 
{{Citazione|Nel nome di [[Cristo]]. C'era in Francia, grazie alla provvidenza di Dio, un Prete dotto che intraprese un viaggio in Italia, per poter scoprire dove fossero le ossa del nostro santo padre Benedetto, che nessuno più venerava. [Montecassino, monastero fondato da san Benedetto su un rilievo roccioso dell'Appennino tra Roma e Napoli, era stato distrutto dai [[Longobardi]] nel [[580]] circa, e rimase disabitato fino al [[718]], data di insediamento di [[Petronace di Montecassino]] ''ndr'']. Alla fine giunse in una campagna abbandonata a circa 70 o 80 miglia da Roma, dove san Benedetto anticamente aveva costruito un monastero nel quale tutti erano uniti da una carità perfetta. A questo punto questo Prete e i suoi compagni erano inquietati dall'insicurezza del logoluogo, dato che non erano in grado di trovare né le vestigia del [[monastero]], né quelle di un luogo di [[sepoltura]], fino a quando finalmente un guardiano di suini indicò loro esattamente dove il monastero era stato eretto; tuttavia fu del tutto incapace di individuare il sepolcro finché lui e i suoi compagni non si furono [[santità|santificati]] con due o tre giorni di [[digiuno]]. Allora il loro cuoco ebbe una rivelazione in un sogno, e la questione apparve loro chiara poiché al mattino fu mostrato loro, da colui che era sembrato più infimo di grado, che le parole di [[Paolo di Tarso|san Paolo]] sono vere ([[Prima lettera ai Corinzi|1Cor]] {{passo biblico|1Cor|1,27}}): «Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» o di nuovo, come il Signore stesso ha predetto ([[Vangelo secondo Matteo|Mt]] {{passo biblico|Mt|20,26}}): «Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo». Allora, ispezionando il luogo con maggiore diligenza, trovarono una lastra di marmo che dovettero tagliare. Finalmente, spezzata la lastra, rinvennero le ossa di san Benedetto e, sotto un'altra lastra, quelle di sua sorella; poiché (come pensiamo) il Dio onnipotente e misericordioso volle che fossero uniti nel [[tomba|sepolcro]] come lo furono in vita, in amore fraterno e in carità cristiana. Dopo avere raccolto e pulito queste ossa le avvolsero, una a una, in un fine e candido tessuto, per portarle nel loro paese. Non fecero menzione del ritrovamento ai Romani per paura che, se questi avessero saputo la verità, indubbiamente non avrebbero mai tollerato che reliquie così sante fossero sottratte al loro paese senza conflitti o guerre di reliquia, il che Dio ha reso manifesto, affinché gli uomini potessero vedere come grande era il loro bisogno di religione e santità, mediante il seguente miracolo. Avvenne cioè che, dopo un po', il [[Linum usitatissimum|lino]] che avvolgeva queste ossa fu trovato rosso del sangue del santo, come da ferite aperte di un essere vivente. Dalla qual cosa Gesù Cristo ha inteso mostrare che colui cui appartengono quelle ossa è così glorioso che avrebbe vissuto veramente con Lui nel mondo a venire. Allora furono poste sopra un cavallo che le portò durante tutto quel lungo viaggio così agevolmente che non sembrava ci fosse nessun carico. Inoltre, quando attraversavano foreste o percorrevano strade strette, non c'era albero che ostruisse il cammino o asperità del percorso che impedissero loro di proseguire il viaggio; così che i viaggiatori hanno visto chiaramente come questo potesse avvenire grazie ai meriti di san Benedetto e di sua sorella santa Scolastica, affinché il loro viaggio potesse essere sicuro e felice fino al regno di Francia e al monastero di Fleury. In questo monastero sono seppelliti ora in pace, finché sorgeranno nella gloria nell'Ultimo Giorno; e qui conferiscono benefici su tutti coloro che pregano il Padre tramite Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che vive e regna nell'unità dello [[Spirito Santo]], per tutti i secoli dei secoli. Amen.|Mabillon: ''Vetera Analecta'', vol. IV, 1685, pag. 451-453)}}
 
[[File:Ferrara - S. Antonio in Polesine - Croce di S. Benedetto.JPG|thumb|Croce di san Benedetto]]