Storia di Napoli: differenze tra le versioni

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non furono 40mila, ma quattro|editore = larepubblica.it|data = 27 febbraio 2017|accesso = 21 novembre 2019}}</ref>. Parte della guerriglia contro le forze italiane si organizzò con il [[brigantaggio]].
 
Perso il rango di capitale del [[Regno delle Due Sicilie]], quando il 25 marzo [[1861]] alla camera si discusse della scelta circa la capitale del nuovo stato, la città venne appoggiata da [[Massimo d'Azeglio]]<ref>{{Cita web|url = http://www.storico.org/risorgimento_italiano/roma_capitale.html|titolo = Roma Capitale del Regno d’Italia|editore = storico.org|accesso = 20 dicemebre 2019}}</ref>, opponendosi così a [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] e alla sua idearetorica sul «mito» di [[Roma]] capitale<ref>{{Cita web|url=http://www.nuovarivistastorica.it/?p=2587|titolo=Tutto cominciò con una lite su Roma (a cura dello storico Eugenio di Rienzo)|sito=nuovarivistastorica.it|accesso=2019-12-19}}</ref><ref>[https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=e3MKAAAAIAAJ&q=capitale#v=snippet&q=roma&f=false Massimo d'Azeglio, ''Questioni urgenti'', ed. G. Barbera, Firenze 1861 pp. 46-47]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=kskZaP4f7uQC&pg=PA44&lpg=PA44&dq=roma+capitale+retorica+cavour&source=bl&ots=Jc8NVcoIRg&sig=ACfU3U3GG0TA69kTVpAkkN13bDktvk3qqA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwif9KLN28LmAhVP2aQKHUJMDCMQ6AEwCXoECAkQAQ#v=onepage&q=roma%20capitale&f=false Massimo Guidetti (storico), ''Storia d'Italia e d'Europa comunita e popoli, 7/1, Volume 7'', ed. Jaka Book 1983 pp. 44 e 52]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=sPqNDAAAQBAJ&pg=PT327&lpg=PT327&dq=roma+capitale+retorica+cavour&source=bl&ots=K36jcCQPCp&sig=ACfU3U2bV35qit6ZPJW0ZAKIAUnD0-QblQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjzw5iT48LmAhULDewKHcjvCJ0Q6AEwBnoECAgQAQ#v=snippet&q=roma%20retorica&f=false Michele Ciliberto (storico), ''Biblioteca laica: Il pensiero libero dell'Italia moderna'', Editori Laterza 2015]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=zJ0WoW-ONB0C&pg=PA61&lpg=PA61&dq=retorica+su+roma+capitale&source=bl&ots=I4RNfNHaWE&sig=ACfU3U0lyQ7GJ42Ch1aetqDHKGqoWcCTLA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiPvuL5ksTmAhULjqQKHUVhDLwQ6AEwB3oECAoQAQ#v=onepage&q=retorica%20su%20roma%20capitale&f=false Italo Insolera (storico dell'architettura), ''Roma, per esempio: le città e l'urbanista'', ed. Donzelli, Roma 2010 pp. 60-61]</ref>. Nel 1864 il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] fu forzato dalla [[Convenzione di settembre]] con il [[Secondo Impero francese]] di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] a spostare le sedi governative da [[Torino]]<ref>{{cita testo|url=http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/file/Convenzione%20di%20settembre.pdf|titolo=La Convenzione di settembre nelle carte del Senato del Regno|giornale=MemoriaWeb|editore=Archivio storico del Senato della Repubblica|numero=7|volume=Nuova Serie|data=settembre 2014|autore=Elisabetta Lantero}}</ref>. Tra i motivi dello spostamento vi furono quelli militari: Napoli venne ritenuta la favorita assieme a [[Firenze]] (la prima era "protetta" dall'Appennino e la seconda dal [[Mar Tirreno]]<ref>{{Cita libro|titolo=La capitale contesa: Firenze, Roma e la Convenzione di settembre (1864)|autore=Antonello Battaglia|editore=Edizioni Nuova Cultura|p=101|url=http://books.google.it/books?id=z9zuU3HiyrMC&pg=PA100|anno=2013}}</ref>). La città partenopea, per ragioni politiche, venne considerata dalla maggioranza del gabinetto una candidata particolarmente adatta, ma non ottenne l'appoggio del re che ritenne Firenze una città più consona ad un ruolo di capitale temporanea<ref>[https://archive.org/details/bub_gb_ggUBAAAAMAAJ/page/n153 Marco Minghetti (1818-1886), ''La Convenzione Di Settembre: Un Capitolo Dei Miei Ricordi. Pubblicato Per Cura del Principe de Camporeale'', Bologna 1899 pp. 146, 147, 148]</ref>, scelta confermata dal comitato di cinque generali chiamato a decidere, in quanto Napoli non sarebbe stata sufficientemente difendibile con la [[Regia Marina|flotta italiana]] che non era ai livelli di quella [[Marine royale|francese]] o [[Royal Navy|inglese]].<ref>[http://www.larchivio.com/xoom/maggioni-risorgimento.htm Larchivio.com]</ref>
 
A causa dell'unificazione della penisola Napoli piombò in una profonda crisi (denunciata anche dalla scrittrice [[Matilde Serao]] nei suoi libri ''[[Il ventre di Napoli]]'' e ''[[Il paese di cuccagna]]'')<ref>[https://books.google.it/books?id=8vhVDwAAQBAJ&pg=PA31&lpg=PA31&dq=ventre+di+napoli+napoli+postunitaria&source=bl&ots=x1f2F3qEoc&sig=ACfU3U07Gvmo5Y2p3gmadQKID1NmlxsZsg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiw64mQre_jAhXJaFAKHbuRCi8Q6AEwBnoECAgQAQ#v=onepage&q=ventre%20di%20napoli%20napoli%20postunitaria&f=false Roberto Bonuglia, ''Elite e storia della narrativa napoletana'', ed. Lampi di Stampa, 2018 p. 31]</ref> che balzò all'attenzione del nuovo stato soltanto a cominciare dagli anni 80: in primo luogo con l'emergenza dovuta all'epidemia di colera del [[1883]], affrontata con i grandi interventi urbanistici, e poi, verso la fine del secolo, a causa dei ritardi economici e sociali fronteggiati con leggi speciali e misure straordinarie<ref>[https://www.academia.edu/7107052/La_crisi_dellunificazione_nel_Mezzogiorno_sottovalutata_in_sede_storiografica_._Brigantaggio_ed_economia_in_un_recente_articolo_di_P._Ciocca_Storia_economica_2_2012_ Academia.edu p. 503]</ref><ref>[http://www.delpt.unina.it/stof/14_pdf/14_5.pdf Delpt.unina.it]</ref>.