Mana: differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
Il termine si diffuse in occidente con il testo ''The Melanesians'' (1891) del missionario ed etnologo inglese [[Robert Henry Codrington|R.H. Codrington]].<ref>{{Treccani|mana|Mana}}</ref> La difficoltà nell'attribuzione di un significato unico lo rende un [[significante flottante]]. Il suo utilizzo da parte degli [[antropologi]], inoltre, lo fece diventare adatto a interpretare concezioni [[animismo|animistiche]] ad esso affini, anche avulse dal contesto melanesiano da cui era stato tratto.
{{citazione|Pertanto, così trattato, il termine ''mana'' diventa una sorta di termine tecnico che descrive un'astrazione specialistica dell'antropologo teoretico e, in quanto tale, può avere poco in comune con lo stesso termine adoperato nella fraseologia locale.|[[Raymond Firth]], ''The Analysis of Mana: an Empirical Approach'', pag. 487, Bobbs-Merrill, 1940 <ref>Trad. it. in Carmela Pignato, ''Totem mana tabù: archeologia di concetti antropologici'', pag. 62, Meltemi Editore srl, 2001.</ref>}}
 
Fra i primi a studiare il concetto di ''manas'' fu l'antropologo inglese [[Alfred Reginald Radcliffe-Brown]] nell'ambito delle sue teorie [[funzionalismo (antropologia)|funzionaliste]] sul [[totemismo]].<ref>Ugo Bonanate, ''Antropologia e religione'', pag. 36 e segg., Loescher, 1975.</ref>
In generale, il ''mana'' è uno dei fondamenti del [[pensiero magico]], all'interno del quale è da considerarsi una forza non individualizzata, che impregna ogni aspetto della realtà, essendo insita:
*nell'[[attoazione (filosofia)|atto]] rituale [[magia|magico]] vero e proprio;
*nel [[soggettività|soggetto]] che lo compie, impersonato dallo [[sciamano]];
*nel contesto [[gruppo sociale|sociale]] di quanti vi assistono;
*nell'ambiente [[natura]]le in cui viene svolto il [[rito]].
 
La ricerca e la manipolazione del ''mana'' rendeva possibile ad esempio comunicare con i [[defunti]] o con [[spirito (entità)|entità soprannaturali]], acquisire [[potere]] o prestigio, dominare le forze della [[natura]], o anche difendersi dal ''mana'' negativo derivante da [[incantesimi]] dei propri nemici o da infrazioni di [[tabù|divieti morali]].<ref>Carmela Pignato, ''Totem mana tabù: archeologia di concetti antropologici'', § 3, pp. 59-89, Meltemi Editore srl, 2001.</ref>
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*[[Robert Henry Codrington]], ''The Melanesians: Studies in Their Anthropology and Folk-lore'', New York, Clarendon Press, 1891.
*[[Robert Ranulph Marett]], ''The Conception of Mana'', in ''The Threshold of Religion'', pp. 99-121, Methuen, 1909.
*[[Raymond Firth]], ''The Analysis of Mana: an Empirical Approach'', Bobbs-Merrill, 1940
*Carmela Pignato, ''[https://books.google.it/books?id=0Iv6mtUuz7sC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Totem mana tabù: archeologia di concetti antropologici]'', Meltemi Editore srl, 2001.