Skáldskaparmál: differenze tra le versioni

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Lo '''Skàldskaparmàl''' ("dialogo sull'arte poetica") è la seconda parte dell'[[Eeda in prosa]], opera dello [[scrittore]] [[islanda|islandese]] [[Snorri Sturluson]].
{{W|mitologia|febbraio 2007}}
La terza parte dell'Edda, lo Skàldskaparmàl, rappresenta un dialogo sull'arte poetica. Personaggi di tale dialogo sono un gigante del male, di nome Aegir, e il dio Bragi abile nell'arte del poetare. Questo dialogo è ricco di Heiti e Kenningar che ne rendono difficile la comprensione. Gli Heiti sono dei sinonimi composti (es. per nominare Odino si usa "Gangleri", il viandante, oppure "ValfǫÐr", il padre dei caduti). I Kenningar sono delle metafore perifrastiche, quasi degli indovinelli molto complessi.
 
I personaggi in questo dialogo sono il [[Jötunn|gigante]] del [[mare]] [[Ægir]] e il dio della [[poesia]] [[Bragi]], in cui il secondo spiega al primo delle difficili figure retoriche tipiche della poetica norrena, quali le ''[[kenning|kenningar]]'' e gli [[úkend heiti]], semplici denominazioni o epiteti considerati particolarmente poetici. Lo scopo di questo libro è pertanto istruire il lettore sull'arte poetica nordica, spiegandogli così il significato di molti epiteti mitologici citati nelle opere di antichi [[scaldo|scaldi]].
Es. di Kenningar:
 
In questo libro vengono narrate alcune storie che si possono trovare anche su altre fonti mitologiche, come il rapimento di [[Iðunn]] da parte di [[Þjazi]], il matrimonio tra [[Skaði]] e [[Njörðr]], il furto da parte di [[Odino]] dell'[[idromele]] della poesia, i combattimenti tra [[Thor]] ed i giganti [[Hrungnir]] e [[Geirrøðr]].
- Il sangue di Kuasi
- La bevanda dei Nani
- L'idromele di Suttung
- Il furto di Odino
 
Altre storie forniscono racconti [[eroe|eroici]]: si parla di [[Sigfrido]], di [[re]] [[Fróði]], di [[Hrólfr Kraki]]. A volte Snorri non si accontenta di citare una semplice metafora poetica, ma fornisce lunghi estratti dei poemi che la contengono, conservando così importanti opere che altrimenti sarebbero andate perdute: è il caso del poema [[Haustlöng]] ("lungo come l'autunno") di [[Þjóðólfr ór Hvíni]], del [[Þórsdrápa]] ("inno a Thor") di [[Eilífr Goðrúnarson]] e del [[Ragnarsdrápa]] ("inno a Ragnar") di [[Bragi Boddason]]. Nel testo è riportato anche un canto mitologico considerato come facente parte dell'[[Edda poetica]] ma che non figura in alcun manoscritto della raccolta: la [[Gróttasöngr]] ("Canzone del Grótti").
Spiegazione:
 
Terminata una guerra tra gli dei, in segno di pace, veniva chiesto loro di sputare in un vaso. Da questa saliva nacque Kuasi.
 
Kuasi fu ucciso dai Nani che dal suo sangue crearono una bevanda capace di fare del bevitore un poeta.
 
Questa bevanda venne rubata dal gigante Suttung, a sua volta derubato da Odino.
 
 
Tutte queste affermazioni stanno quindi ad indicare una sola cosa: l'arte poetica.
 
 
E' chiara quindi la difficoltà nel comprendere lo Skàldskaparmàl. Bisognerebbe essere a conoscenza di tutte le leggende pagane per scioglierne le metafore.
 
[[da:Skáldskaparmál]]