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Fenomeno parallelo alla distruzione dei grandi centri di culto tradizionali è la riconversione al culto cristiano di molti templi, santuari o aree sacre. Interessante il caso della [[Madonna del Rosario#La Madonna di Pompei|Madonna di Pompei]], che eredita il culto locale di Venere: la continuità degli ex voto mostra la capacità della nuova religione di assorbire e riformulare elementi religiosi preesistenti (''sincretismo''). Così i templi urbani, eretti spesso nel centro della città, non vengono distrutti, ma si riutilizzano per i nuovi culti, come avviene a [[Roma]] ([[Pantheon (Roma)|Pantheon]]), a [[Siracusa]] (tempio di Atena) o ad [[Assisi]] (Santa Maria sopra Minerva), dove chiese cristiane si sostituiscono a templi romani. In epoca tardoantica prende avvio un processo parallelo di edificazione monumentale di complessi sacri cristiani. Questo serve per dare prova della forza della nuova religione di Stato. [[Sant'Ambrogio]], vescovo di Milano, inaugura il fenomeno della scoperta e del commercio delle reliquie di santi e martiri. Le reliquie, custodite nelle nuove chiese, testimoniano la storia del popolo cristiano e costituiscono la base del culto dei santi, che conoscerà grande successo in epoca medievale, rappresentando di fatto una forma di continuità del politeismo antico. Le virtù magiche e miracolistiche delle reliquie proteggono la comunità e danno lustro alla Chiesa e all'ordine monastico o ecclesiastico che le custodisce. Si assiste così in epoca medievale a un vero e proprio mercato delle reliquie, il cui culto muove grandi pellegrinaggi e dà impulso alla fondazione di santuari. Il fenomeno di regressione della città e di disgregazione dei grandi centri di controllo politico in piccole unità autonome si ripercuote nell'organizzazione dei centri religiosi. Si viene così a formare una rete di latifondi, controllati dalla Chiesa e da ordini monastici, con rapporti di tipo feudale. La ricchezza di molti di questi centri, che riescono non di rado a inserire i loro membri più autorevoli negli apparati burocratici delle nuove monarchie, permette la creazione di strutture monumentali di grande rilievo. Cosa che contribuisce ad aumentare il loro prestigio religioso ed incentiva anche i pellegrinaggi. Accanto a centri monastici come [[Abbazia di Cluny|Cluny]] o [[Montecassino]], si sviluppano, ora per interesse politico, ora per fenomeni spontanei di religione popolare, anche santuari e nuovi luoghi di culto. In seguito, anche la rinascita della città dà impulso alla formazione di nuovi centri monastici e religiosi: Assisi diviene a partire dal secolo XIII uno dei centri religiosi più ricchi e importanti dell'Italia centrale e la tomba di [[san Francesco]] è oggetto di intenso pellegrinaggio.
 
Nel secolo IX, sul luogo dove sarebbe stata miracolosamente scoperta la tomba dell'apostolo Giacomo (Iago, in spagnolo), il re delle Austrie dà avvio alla costruzione del santuario destinato a diventare la più celebre meta di pellegrinaggio di tutto il Medioevo: il santuario di [[Santiago de Compostela]]. Ben quattro percorsi portavano dalla [[Francia]] ai [[Pirenei]] da dove partiva l'ultimo tratto del [[cammino di Santiago di Compostela|cammino per Santiago]]. Le vie per Santiago diventano probabilmente le strade più battute d'Europa. Vengono riassestate le antiche strade romane e costituiscono ponti e case di accoglienza per i pellegrini. La ricchezza portata dai fedeli e la vitalità mercantile che si sviluppa sul percorso arricchiscono il cammino di Santiago di chiese e abbazie. [[Pamplona]], [[Burgos (Spagna)|Burgos]], [[León (Spagna)|León]] in Spagna, [[Poitiers]] e [[Tolosa]] in Francia sono alcuni dei centri che traggono maggior beneficio. Come [[Delfi (città)|Delfi]] nel mondo antico, Santiago diventa una meta dell'immaginario medievale, oggetto di una fede popolare radicata e intensa. Umili e aristocratici si incamminano con spirito iniziatico e purificatorio: affrontano, spesso per la prima volta nella loro vita, un lungo e pericoloso viaggio che li porta a contatto con un mondo magico e ignoto, che credono abitato da spiriti e mostri. Il cammino purificario si conclude, come un nuovo battesimo, sul mare, che compare magicamente ai fedeli dopo centinaia di chilometri percorsi per terra. La ''conchiglia'' che i pellegrini al loro ritorno si legano al bastone, a testimonianza del raggiungimento della difficile meta, diventa il simbolo della purificazione e un talismano magico che protegge chi lo custodisce e gli assicura, come pellegrino di Santiago, un particolare rispetto.
 
Un'altra meta importante del pellegrinaggio cristiano è rappresentata dalla [[Terrasanta]]. È un fenomeno già attestato in epoca tardoantica, quando era una moda delle classi privilegiate, paragonabile ai viaggi di studio nelle grandi capitali della cultura, come [[Alessandria d'Egitto]] o [[Atene]]. Esso assume carattere popolare solo in epoca più recente, con la rivitalizzazione dei commerci mediterranei preparata dalle crociate e dalla creazione in [[Palestina]] dei regni cristiani. La riconquista cristiana della Terra santa, per consentire l'accesso dei fedeli ai luoghi più sacri del cristianesimo secondo gli intenti dei suoi promotori, rientra nel lungo processo di ripresa del controllo politico e commerciale del Mediterraneo da parte delle nuove monarchie cristiane europee. [[Gerusalemme]], ritenuta città santa dai fedeli di tutte le tre grandi religione del Mediterraneo e sede, secondo la tradizione, del ''[[Santo Sepolcro (biblico)|Santo Sepolcro]]'' di Cristo, diventa meta di musulmani che persiste attraverso le alterne vicende della città e delle sue diverse comunità. La città, che conosce i primi pellegrini cristiani nel secolo II, ricorda nel IV la visita dell'[[Flavia Giulia Elena|imperatrice Elena]] che, secondo la tradizione, vi ritrova una reliquia della croce del Cristo. La presenza cristiana resta maggioritaria anche durante il periodo dell'occupazione araba. La riconquista cristiana nel secolo XI porta all'eliminazione o alla riduzione in schiavitù della popolazione araba ed ebraica e al ripopolamento con franchi e arabi-cristiani. Quando nel secolo successivo la città torna sotto il controllo arabo, molti degli edifici cristiani vengono distrutti o trasformati in moschee, con un fenomeno di riutilizzo degli edifici sacri che ricorda la conversione cristiana di molti templi romani. [[Gerusalemme]], attraverso le sue complesse vicende, si arricchisce continuamente di chiese, santuari e moschee che ne fanno ancora oggi una delle più importanti città sacre del mondo.