Confederazione polacco-lituana: differenze tra le versioni

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Mentre il primo secolo rappresenta il periodo d'oro della confederazione, segnato da diverse vittoriose guerre, da un'ulteriore espansione territoriale verso nord-est (la Livonia) e verso est ([[Smolensk]] e le regioni della Russia occidentale), il secondo secolo (dal [[1648]]) fu segnato da sconfitte militari e dal ritorno dei contadini alla condizione feudale di [[servitù della gleba]].
 
L'elemento principale di debolezza fu una sistematica e progressiva paralisi del Camera dei deputati della Polonia (anche a causa dell'affermarsi del ''[[liberum veto]]'' - bastava l'opposizione anche di uno solo dei nobili, per paralizzare gli atti del parlamento) e la costante centralizzazione del potere nelle mani della [[Magnate|Magnateria]], (la parte più ricca della nobiltà, rappresentata da circa 200 famiglie di grandi latifondisti che, prevalendo con la forza su altre meno potenti, dall'inizio del [[XVII secolo]] effettivamente monopolizzarono tutte le alte cariche statali, militari ed amministrative. La confederazione aveva "ereditato" il principio del trasferimento dal sovrano al Parlamento polacco (Camera dei deputati della Polonia) di gran parte del potere legislativo. Il periodo conosciuto come "Democrazia dei Nobili" (in polacco ''Rzeczpospolita slachecka'', con il primo termine coniato sul latino ''res publica''), in cui lo stato fu governato dai "liberi ed uguali" della nobiltà polacca (''[[szlachta]]'') con quella che viene definita la "[[Libertà dorata]]". Ma come riflesso negativo maturò il principio del ''liberum veto''. Gli storici sono concordi nell'individuare in questo un elemento di estrema debolezza. Anche la grande guerra interna che si svolse tra i nobili, soprattutto nel 1700 sotto il regno di [[Augusto III di Polonia]], per ottenere il potere (come la lotta tra [[Czartoryski]] e [[Potocki]]), fu causa di un'estrema instabilità politica che rese la nazione molto vulnerabile all'influenza dei potenti stati assoluti che la circondavano (in particolare la Russia di [[Caterina II di Russia|Caterina II]]), la quale arrivò a corrompere quasi tutta la nobiltà e a guidare quasi totalmente gli affari del [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati della Polonia]] fino alla spartizione. Nel 1600 questa instabilità (se pure in minor quantità), fu sempre motivo di sbocchi di conquista per le potenti nazioni intorno ([[Russia]], [[Prussia]], [[Svezia]], [[Impero Ottomano]] e [[Khanato di Crimea]]). Altre cause del progressivo decadimento erano dovute alla mancata risoluzione del problema cosacco, che sfociò definitivamente nel [[1648]] in una grande rivolta dei [[cosacchi Zaporoghi]] (stanziati in un territorio dell'attuale Ucraina) ([[Rivolta di Chmel'nyc'kij]]), la quale direttamente e indirettamente, trascinò il paese in una catena di conflitti dai quali uscì notevolmente indebolito ed economicamente rovinato (la popolazione calò di circa il 35%).
 
Alla fine del Settecento, tra 1788 e 1792, il [[Grande Sejm]] (in polacco ''Sejm Wielki'') tentò di ripristinare la sovranità della Confederazione e riformarla politicamente ed economicamente. Il grande successo del Sejm fu l'adozione della [[Costituzione polacca di maggio|Costituzione del 3 maggio 1791]], progettata appunto per correggere i difetti politici della Confederazione polacco-lituana e il sistema della [[Libertà dorata]]. La Costituzione introdusse l'uguaglianza politica tra cittadini e nobiltà, mise i contadini sotto la protezione del governo,, abolì il ''[[liberum veto]]''; tra gli atti più degni di nota conseguenti alla costituzione del 3 maggio ci fu la ''Zaręczenie Wzajemne Obojga Narodów'' ("Garanzia reciproca di due nazioni", cioè, della Corona di Polonia e del Granducato di Lituania) del 22 ottobre 1791 che affermava l'unità e l'indivisibilità della Polonia e del Granducato all'interno di un singolo stato, e la loro pari rappresentanza negli organi statali.<ref name="Constitutions1">{{Cita libro|autore=Joseph Kasparek-Obst|titolo=The constitutions of Poland and of the United States: kinships and genealogy|url=https://books.google.com/books?id=nu-CQgAACAAJ|accesso=6 luglio 2011|data=1º giugno 1980|editore=American Institute of Polish Culture|isbn=978-1-881284-09-3|p=40}}</ref><ref name="Kowecki">{{Cita libro|autore1=Poland|autore2=Jerzy Kowecki|titolo=Konstytucja 3 Maja 1791|lingua=polacco|titolotradotto=Constitution of May 3|url=https://books.google.com/books?id=M38lAQAAIAAJ|accesso=6 luglio 2011|anno=1991|editore=Państwowe Wydawn. Nauk.|pp=105–107}}</ref> La Dichiarazione reciproca rafforzò l'unione polacco-lituana, mantenendo intatti molti aspetti federali dello stato.<ref name="mkw">{{Cita web|url=http://free.art.pl/podkowa.magazyn/archiwum/my_litwa.htm |titolo=My, Litwa |lingua=polacco|titolotradotto=We, Lithuania |autore=Maria Konopka-Wichrowska |editore=Podkowiański Magazyn Kulturalny |data=13 agosto 2003 |accesso=12 settembre 2011 |citazione="Ostatnim było Zaręczenie Wzajemne Obojga Narodów przy Konstytucji 3 Maja, stanowiące część nowych paktów konwentów – zdaniem historyka prawa Bogusława Leśnodorskiego: "zacieśniające unię, ale utrzymujące nadal federacyjny charakter Rzeczypospolitej Obojga Narodów"" |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121013125715/http://free.art.pl/podkowa.magazyn/archiwum/my_litwa.htm |dataarchivio=13 ottobre 2012 }}</ref><ref name="bardach309">Juliusz Bardach, Boguslaw Lesnodorski, and Michal Pietrzak, Historia panstwa i prawa polskiego (Warsaw: Paristwowe Wydawnictwo Naukowe, 1987, p.309</ref>