Antonio Fausto Naironi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Secondo l'estensore della voce «Naironi, Antonio-Fausto» nella ''[[Nouvelle Biographie Générale]]'', Antonio-Fausto Naironi nacque intorno al 1635 a Ban, sul Monte Libano, ed era nipote del letterato maronita [[Abramo Ecchellense|Abraham Ecchellensis]]<ref name = NBG>[https://archive.org/details/nouvellebiograph37hoef/page/n75 Nouvelle Biographie Générale]</ref>. Secondo le note biografiche del volume con la recente traduzione in lingua italiana del famoso opuscolo di Naironi sul caffè a cura del latinista [[Lucio Coco]] (Genova: Il melangolo, 2019, ISBN 978-88-6983-211-6), il nome latinizzato di Antonio-Fausto Naironi corrisponde a quello arabo di Mehrej Ibn Nimrûm, e Antonio-Fausto Naironi apparteneva a una famiglia maronita libanese che si era trasferita a Roma prima della sua nascita<ref>[https://ilmelangolo.com/prodotto/larte-di-bere-caffe/ Scheda editoriale de "L'arte di bere caffè", Il Melangolo, 2019]</ref>. Naironi fu educato a [[Parma]]; ritornò in Siria per procurarsi opere relative ai maroniti, nel 1666 divenne professore di lingua siriaca alla Sapienza e mantenne la cattedra fino al 1694<ref name = NBG/>. Svolse una importante attività scientifica nell'ambito delle lingue orientali <ref>«Ivi tre Maroniti, [[Victor Scialac|Vittorio Scialac]], [[Abramo Ecchellense|Abramo Echellense]] e Fausto Nairone, furono da’ romani pontefici mantenuti e premiati, perchè tenessero scuola di lingue orientali; e tutti corrisposero a1 benefizii di cui vedeansi onorati, col pubblicare più dotte opere, fra le quali abbiamo de’ due primi le Gramatiche della lingua arabica e della siriaca». [[Girolamo Tiraboschi]], [[Storia della letteratura italiana (Tiraboschi)]], Tomo VIII/Libro III/Capo II ([https://it.wikisource.org/wiki/Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_VIII/Libro_III/Capo_II Wikisource]).</ref>. Nel 1703 curò una edizione poliglotta in lingua araba del Vangelo<ref>{{Cita|Vangelo, 1703}}.</ref> e degli Atti degli apostoli<ref>{{Cita|Atti degli apostoli, 1703}}.</ref>.
 
Naironi è ricordato soprattutto per aver scritto il primo opuscolo pubblicato in Italia interamente dedicato al [[caffè]]<ref>{{Cita|De saluberrima potione cahue, 1671.}}</ref>. Naironi insegna, fra l'altro, come si prepara il caffè in Italia, offre numerose indicazioni pratiche e suggerimenti di ordine medico<ref>{{cita news|autore=Gino Ruozzi |url=|titolo=Ma che cosa c’è in quel caffè! |pubblicazione= [[Il Sole 24 ORE]]|data= 29 dicembre 2019 }}</ref>.