Umberto Nobile: differenze tra le versioni
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Nobile fu accusato di imperizia e di aver abbandonato i suoi uomini e, dopo il giudizio di una commissione d'inchiesta della [[Regia Aeronautica]], fu costretto a dimettersi da tutte le cariche.
Invano, come lo stesso esploratore raccontò anni dopo in un'intervista televisiva nell'ambito della trasmissione realizzata dal giornalista Gianni Bisiach, si rivolse direttamente a [[Benito Mussolini]] perché la verità storica fosse ristabilita. Nobile aveva in [[Italo Balbo]], [[ministero dell'Aeronautica|ministro della Aeronautica]], un grande nemico che, si suppone, tramò al fine di imporre la propria visione di un'[[aeronautica]] priva degli ormai obsoleti e costosi dirigibili. Di fatto, il governo fascista dell'epoca lo abbandonò al suo destino e solo dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] il giudizio della commissione d'inchiesta fu sovvertito e Nobile venne riabilitato
Il sospetto che Nobile non fosse stato salvato per primo per coordinare meglio i soccorsi dei compagni, ma che il suo immediato salvataggio dipendesse più da una questione di soldi e di assicurazioni è corroborato dal telegramma (conservato all'Airship Museum di [[Longyearbyen]] nelle [[Isole Svalbard]]) che lo stesso Nobile mandò il giorno dopo essere stato salvato. Con esso Nobile chiede che le sue due assicurazioni vengano estese anche alle operazioni di salvataggio dei compagni - che però lui non compirà mai - e presenta denuncia dei suoi infortuni, alla quale seguirà «rapporto medico». Solo nell'ultima riga annuncia che invierà «appena possibile» un rapporto sull'incidente. L'assicurazione sembra quasi essere un'ossessione per Nobile ed è ipotizzabile che l'ordine perentorio di metterlo rapidamente in salvo, prima che le sue condizioni peggiorassero, sia stato impartito dalla compagnia assicuratrice, che per lui aveva sottoscritto il premio più elevato.
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