Ignazio Florio: differenze tra le versioni

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Coi suoi 83 piroscafi, ben presto aumentati a più di 100, la Navigazione generale si presenta come la più potente compagnia del Mediterraneo dopo la ''[[Messageries Maritimes]]'' di Marsiglia, e il più grande complesso armatoriale mai sorto in Italia; il ruolo giocato da Ignazio Florio nella sua creazione è sancito dalla nomina a senatore a vita nel 1883. La nascita della Navigazione generale non risolve tuttavia i nodi di fondo alla base della crisi di un modello di gestione dei servizi marittimi pesantemente dipendente dalle sovvenzioni statali. I costi sopportati dalla collettività sotto forma di premi alla navigazione, unitamente al progressivo peggioramento dei servizi, diventano ben presto oggetto di acceso dibattito all’interno delle sedi politiche e presso l’opinione pubblica. I privilegi derivanti dal monopolio si rivelano di ostacolo a una conduzione moderna e attenta della società: mentre gli utili si distribuiscono con regolarità, gli investimenti necessari al rinnovo del naviglio obsoleto languono; nel 1893 solo 34 dei 103 piroscafi della società risultano avere meno di vent’anni di età e 32 hanno già superato i 30.<ref name=":0" />
 
Ignazio Florio non avrebbe tuttavia visto l’inarrestabile declino vissuto negli anni successivi dalla Navigazione generale e dalle altre aziende di famiglia, in buona parte a causa della cattiva gestione del figlio secondogenito, [[Ignazio Florio jr]] (1868-1957), il maggiore, Vincenzo era morto nel 1879, a cui, nonostante la giovanissima età, era stata affidata fin dalnel 1889 la direzione di tutte le attività della Casa.
 
Ignazio Florio senior muore a Palermo il 17 maggio 1891.