Regno visigoto: differenze tra le versioni

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Leovigildo riuscì a mantenere unito il regno nella [[penisola iberica]], contenendo gli attacchi dei [[Bizantini]], mentre nel nord subì gli attacchi dei [[Vasconi]] dei [[Paesi Baschi]], dei [[Cantabria|Cantabrici]] e degli [[Asturie|Asturiani]]; infatti, secondo Giovanni di Biclar, un cronista vissuto in quel periodo, asserì che l'''Hispania Ulterior'' non era nelle mani dei Visigoti, ma il sud era bizantino, mentre il nord (città quali [[Oviedo]], [[León (Spagna)|León]], [[Palencia]], [[Zamora (Spagna)|Zamora]], [[Ciudad Rodrigo]], ecc..) era indipendente, governato da principi e governatori appartenenti alla nobiltà ispano-romana. Inoltre Leovigildo riprese immediatamente i rapporti con l'impero, comunicando all'imperatore [[Giustino II]] la propria ascesa al trono e riconoscendone l'autorità, stipulò una tregua, anzi propose all'imperatore un'alleanza in chiave anti-[[suebi|Sveva]], che lo portò ad attaccare il re suebo [[Teodemaro]], e le regioni indipendenti del nord ovest; conquistò [[Palencia]], Zamora e [[León (Spagna)|León]], ma non [[Astorga (Spagna)|Astorga]] che gli resistette tenacemente. Nel [[570]], dimenticate le dichiarazioni di sottomissione attaccò le province Bizantine, occupando in due anni: il distretto di [[Malaga]], [[Medina-Sidonia]] e [[Cordova]].
 
Quando nel [[573]], Leovigildo rimase unico regnante dei Visigoti nominò i suoi due figli, [[Sant'Ermenegildo|Ermenegildo]] e [[Recaredo I]], duchi di [[Narbona]] e [[Toledo]], e sottomise tutti i territori sino alla provincia di [[Braganza (Portogallo)|Braganza]] arrivando così al confine del regno degli Svevi.
 
Nel corso del [[574]] e del [[575]] vi furono diverse sedizioni di nobili, che erano trattati troppo duramente dal re Leovigildo: in [[Cantabria]], nelle [[Asturie]], e a [[Toledo]] riportò delle vittorie seguite da terribili punizioni. E inoltre fu portata a termine la conquista dei territori indipendenti che esistevano ancora (erano i resti dell'impero Romano che non erano del tutto debellati dal territorio iberico, sopravvivendo nella parte meridionale e mantenendo addirittura la nomenclatura di [[Betica|Hispania Baetica]], ma anche nel nord), come la zona di [[Diocesi di Orense|Orense]] in [[Galizia (Spagna)|Galizia]] e poi la zona dei monti Orospeda tra [[Alicante]] e l'[[Andalusia]], che era al confine delle province dell'impero bizantino. I Bizantini allora fomentarono altre ribellioni in [[Settimania]], [[Catalogna]], [[Valencia]] e valle dell'[[Ebro]], che Leovigildo, con l'aiuto del figlio secondogenito, [[Recaredo I|Recaredo]], domò in circa due anni. Nel [[578]] infine attaccò il regno degli Svevi e costrinse il loro re Miro a chiedere e ottenere una tregua di due anni.