Battaglia di Doberdò: differenze tra le versioni

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Lo scontro, che fa parte della [[sesta battaglia dell'Isonzo]], ebbe luogo in un'area strategica posta sul bordo più occidentale dell'altopiano del [[Carso]]. Dopo aver conquistato la pianura tra [[Monfalcone]] e [[Ronchi dei Legionari]], gli italiani tentarono di sfondare in direzione dell'altopiano del [[Carso]], al fine di prendere il controllo della strada principale di connessione tra il [[porto di Trieste]] e la città di [[Gorizia]]. Dopo violenti combattimenti e numerose perdite, gli attaccanti riuscirono nel loro proposito. Le forze austro-ungariche si ritirarono, e Gorizia fu conquistata dagli italiani. Tuttavia, questi ultimi non riuscirono ad avanzare verso Trieste, e furono fermati a nord-ovest di [[Duino]].
Molto conosciuta nella storiografia dei paesi che un tempo facevano parte della monarchia multietnica dell'[[Austria-Ungheria]], la battaglia è detta anche "la battaglia dei popoli" poiché tra le unità dell'esercito del [[Regno d'Italia]] e quelle dell'[[Austria-Ungheria]] che furono protagoniste dell'evento troviamo una forte connotazione etnico-identitaria. I reggimenti asburgici provenivano infatti dal [[Regno d'Ungheria]], ed erano quindi composti soprattutto da [[Ungheria|ungheresi]], [[Transilvania|transilvani]] (quindi [[rumeni]] anche), [[slovacchi]], e dalla [[Slovenia]]. Le unità di parte italiana appartenevano invece in prevalenza alla [[Brigata Sassari]], composta da soldati della medesima provenienza regionale, sardi nella fattispecie. Va osservato a tal proposito che il carattere per così dire etnico-identitario (tipico degli eserciti austro-ungarico e tedesco) fu un caso unico in tutto l'esercito italiano, dove le unità - nonostante i frequenti loro nomi regionali o legati a città - erano composte da soldati provenienti un po' da tutte le regioni d'Italia. Fu in questa battaglia che la [[Brigata Sassari]] si distinse per valore ed efficacia militare. Un valore che poi fu alla base della nascita del mito del soldato sardo, coraggioso e forte. Un mito che contribuì non poco anche al risveglio identitario della [[Sardegna]]<ref>Paolo Rumiz e Alessandro Scillitani, ''Inchiodati sull'Isonzo'', Roma, GEDI Gruppo Editoriale, 2018</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{Cita libro| cognome = Lukachich| nome = Géza | wkautore = Géza Lukachich | titolo = A Doberdó védelme az első isonzói csatában. [The defense of the Doberdó in the first battle of Isonzó] | editore = Atheaneum | data = 1918| città = Budapest|p= 89 }}
*Paolo Rumiz e Alessandro Scillitani, ''Inchiodati sull'Isonzo'', Roma, GEDI Gruppo Editoriale, 2018
 
== Voci correlate ==
* [[Prima guerra mondiale]]