Roberto Curti: differenze tra le versioni
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È stato tra i primi a tentare un'opera di sistematizzazione e problematizzazione del cinema di genere mondiale (secondo [[Alberto Pezzotta]] il primo ad avviare «un'indagine seria e ragionata»<ref>Alberto Pezzotta, [[Corriere della Sera]], 1/7/2006.</ref> sul [[Film poliziottesco|poliziottesco]]), con particolare riferimento alla produzione italiana degli anni sessanta e settanta e al cinema cosiddetto estremo, caratterizzato da dosi massicce di sesso e violenza, come il [[cannibal movie]], lo [[splatter]] e il [[film snuff]]. La sua opera è caratterizzata da un approccio multidisciplinare e dall'attenzione agli aspetti storici e sociologici relativi ai generi e filoni esaminati: secondo il critico [[Mauro Gervasini]] «Curti fa quello che va fatto: utilizza il cinema per parlare d'altro. Di noi, della società, del mondo e della storia».<ref>Mauro Gervasini, ''L'italia odia ancora?'', ''Film Tv'' n. 31, 6-12 agosto 2006.</ref>
Dal 2002 collabora a ''[[Il Mereghetti. Dizionario dei film]]''. Ha collaborato alle
Dal 2013 collabora con la casa editrice statunitense [[McFarland & Company|McFarland]], per cui ha pubblicato monografie sul cinema poliziesco italiano, sul cinema gotico italiano (in tre volumi), biografie critiche dei registi [[Tonino Valerii]] e [[Riccardo Freda]] e il volume ''Mavericks of Italian Cinema'', dedicato a otto figure particolari di cineasti italiani ([[Pier Carpi]], [[Alberto Cavallone]], [[Riccardo Ghione]], [[Giulio Questi]], [[Brunello Rondi]], [[Paolo Spinola (regista)|Paolo Spinola]], [[Augusto Tretti]], [[Nello Vegezzi]])
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