Mauretania (provincia romana): differenze tra le versioni

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Con la messa a morte da parte di [[Caligola]], del figlio di Giuba II, [[Tolomeo di Mauretania|Tolomeo]], nel [[40]] la Mauretania passò sotto il controllo diretto di [[Impero romano|Roma]].<ref>[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LIX, 25.</ref> Due anni più tardi, nel [[42]], le popolazioni della Mauretania appena annessa si ribellarono, e il nuovo imperatore, [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]], fu costretto ad inviare nella nuova [[provincia romana|provincia]], il generale [[Gaio Svetonio Paolino]].<ref name="DioneLX,9,1">[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LX, 9, 1.</ref> Costui condusse l'offensiva romana fin nell'[[Atlante sahariano]],<ref>H.Devijver, ''L'Armée romaine en Maurétanie césarienne'', "Latomus", 43 (1984), pp.584-595.</ref> mentre in parallelo un altro generale, [[Gneo Osidio Geta]], attaccò il comandante nemico [[Sabalo]], riuscendo a batterlo in due successivi scontri.<ref name="DioneLX,9,1"/> E quando Salabo, dopo aver lasciato alcuni armati a guardia dei confini, si rifugiò nel deserto, Geta ebbe il coraggio di seguirlo dopo essersi approvvigionato del quantitativo d'acqua maggiore che poteva.<ref name="DioneLX,9,2">[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LX, 9, 2.</ref> Ma le provviste d'acqua non furono sufficienti e Geta si trovò in difficoltà sia nell'avanzare, sia nel ritirarsi.<ref name="DioneLX,9,3">[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LX, 9, 3.</ref> [[Cassio Dione]] racconta allora che:
{{Citazione|''Allora Geta non sapendo cosa si doveva fare, un indigeno che stava dalla parte dei Romani, lo persuase a richiedere incantesimi, dicendo che con queste cose spesso al suo popolo era stata data acqua in abbondanza; all'improvviso piovve tanta acqua da dissetare i soldati romani e contemporaneamente da lasciare sbigottiti i nemici, che credettero che una divinità fosse giunta in aiuto di Geta''|[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LX, 9, 4.}}
 
Dopo questi eventi, i barbari posero fine alla rivolta e vennero a patti tanto che [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]] poté istituire due nuove province sottoposte a due governatori di [[ordine equestre|rango equestre]]:<ref name="DioneLX,9,5">[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LX, 9, 5.</ref> la Mauretania Cesariens (''Mauretania Caesariensis''), con capitale ''Iol''-''Caesarea'' ([[Cherchell]]), che comprendeva l'[[Algeria]] occidentale e centrale, fino all'attuale [[Cabilia]], e la Mauretania Tingitana (''Mauretania Tingitana''), con capitale prima, probabilmente ''[[Volubilis]]'' e quindi ''Tingis'' (Tangeri). Le due province erano separate dal fiume Mulucha (oggi [[Muluya]]), circa 60&nbsp;km ad ovest dell'attuale città di [[Orano]]. Alcuni principati indigeni conservarono un'indipendenza di fatto nelle regioni interne montuose.