Mostarda: differenze tra le versioni

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Espando la storia
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|altri nomi =
|paese =Italia
|regione = Veneto
|regione2 = Lombardia
|regione3 = Emilia-Romagna
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La '''mostarda''' è un prodotto culinario diffuso nell'[[Italia settentrionale]] e in [[Toscana]]<ref name="petroni">{{cita libro |Paolo |Petroni |Il libro della vera cucina fiorentina |Bonechi |Firenze}}</ref>, realizzato con diversi ingredienti a seconda della zona d'origine. Si tratta di conserve di uno o più tipi di [[frutta]] trattata, a seconda delle ricette, con [[zucchero]] o [[miele]], [[mosto]] o [[senape]] distintamente.<ref name=Spotti>{{cita libro|titolo=La mostarda di Cremona|autore1=Ambrogio Saronni|autore2= Carla Bertinelli Spotti|url=https://books.google.ch/books?id=-qJ2CgAAQBAJ|capitolo = La Mostarda|url_capitolo=https://books.google.ch/books?id=-qJ2CgAAQBAJ&pg=PT112|editore = Wingsbert House|anno=2015|città=Correggio|accesso=10 gennaio 2020}}</ref>
 
In tempi più recenti si sono diffuse anche mostarde di [[Verdura|verdure]]: zucca, peperoni, cipolline vengono canditi e senapati.
 
== Origine ==
Il termine ''mostarda'' è spesso fonte di equivoci, in quanto talvolta impropriamente utilizzato, per rimando al [[lingua francese|francese]] ''moûtarde'' o all'[[Lingua inglese|inglese]] ''mustard'', per definire il condimento noto in italiano come [[Senape_(salsa)|senape]]. Nonostante l'[[etimologia]] italiana, probabilmente derivante dal termine [[Lingua latina|latino]] ''mustum ardens'' (mosto "ardente" nel senso di "piccante")<ref>{{cita libro|titolo=La mostarda di Cremona|autore1=Ambrogio Saronni|autore2= Carla Bertinelli Spotti|url=https://books.google.ch/books?id=-qJ2CgAAQBAJ|capitolo = La Mostarda di Cremona|url_capitolo=https://books.google.ch/books?id=-qJ2CgAAQBAJ&pg=PT108|editore = Wingsbert House|anno=2015|città=Correggio|accesso=10 gennaio 2020}}</ref>, si riferisca tanto alla presenza di mosto che di sostanze piccanti come la senape, nelle varie versioni di mostarde italiane spesso uno o l'altro ingrediente (o in alcuni casi addirittura entrambi) sono stati persi pur mantenendo lo stesso termineassenti.<ref name=Spotti/> Le mostarde di Cremona, Mantova e del Veneto, ad esempio, sono spesso senapate e piccanti (a seconda della quantità di senape) ma prive di mosto, mentre quelle di Carpi, del Piemonte, e del sud Italia contengono mosto ma non senape. Altre, come la mostarda bolognese e romagnola, non contengono nè mosto nè senape ma solo frutta.
 
L'uso del [[mosto cotto]] al fine di conservare la frutta esisteva già presso i [[Antichi romani|Romani]], usato in sostituzione o in combinazione con il miele. Non è invece attestato l'uso della senape a questo fine, sebbene l'ingrediente fosse usato dai Romani.<ref name=Spotti/> La nascita della mostarda "senapata" (''mustum ardens'') sembrerebbe pertanto risalire al [[Medioevo]] o al [[Rinascimento]], probabilmente opera degli [[Speziale|speziali]] dell'epoca nell'area lombarda. Accanto alla "nuova" versione speziata, sarebbe poi continuata quella dolce, senza senape.<ref name=Spotti/>
A conferma dell'antichità della tradizione della mostarda si cita la ''[[La secchia rapita|Secchia rapita]]'' del [[Alessandro Tassoni|Tassoni]] ([[1621]]), che, nel descrivere i doni a un legato pontificio, menziona (XII, 38) «due cupelle di mostarda di Carpi isquisitissime». Peraltro già un secolo prima, nel 1522, il [[Francesco Berni|Berni]] alludeva alla mostarda nelle sue lettere facete.
 
A conferma dell'antichitàMenzione della tradizionemostarda delladi mostardaCarpi si citatrova lanell'opera letteraria ''[[La secchia rapita|Secchia rapita]]'' del [[Alessandro Tassoni|Tassoni]] ([[1621]]), che, nel descrivere i doni a un legato pontificio, menziona (XII, 38) «due cupelle di mostarda di Carpi isquisitissime». Peraltro già un secolo prima, nel 1522, il [[Francesco Berni|Berni]] alludeva alla mostarda nelle sue lettere facete.
 
==Uso==
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== Diffusione ==
La diffusione di tale alimento nell'[[Italia settentrionale]] avvieneavveNne verso il [[XVII secolo|Seicento]]; le testimonianze ne associano il consumo alle [[Natale|festività natalizie]]. La diffusione si ebbe nelle diverse città della [[val Padana|pianura Padana]]: [[Vicenza]], [[Voghera]], [[Mantova]] e soprattutto [[Cremona]], radicandosi in alcune ricette tradizionali.
 
La diffusione si ebbe nelle diverse città della [[val Padana|pianura Padana]]: [[Vicenza]], [[Voghera]], [[Mantova]] e soprattutto [[Cremona]], radicandosi in alcune ricette tradizionali.
In tempi più recenti si sono diffuse anche mostarde di [[Verdura|verdure]]: zucca, peperoni, cipolline vengono canditi e senapati.
 
== Tipi di mostarda ==