Pensaci, Giacomino!: differenze tra le versioni

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===Secondo atto===
''Casa di Toti, un anno dopo.''.
 
IlCirca un anno dopo Lillina ha sposato il professore e vive ormai stabilmente a casa sua; il figlio di Giacomino, Ninì, viene curato e allevato dal vecchio professore come fosse suo.; LaToti genteha delinoltre paesetrovato èa sempreGiacomino piùun scandalizzata,lavoro poichéda Giacominocassiere vienein vistobanca e gli permette di entrare e uscire a proprio piacimento dallada casa disua Totiper stare con la sua amata. La gente del paese è sempre più scandalizzata da questa incresciosa situazione; il Cavalier Diana si fa portavoce delle lamentele dei genitori degli alunni e invita Toti ad andare in [[pensione]]: la cosa sarebbe fattibile, dato che nel frattempo Toti ha ereditato inaspettatamente una piccola fortuna da un parente in [[Romania]] e quindi non avrebbe più preoccupazioni economiche. Toti rifiuta con sdegno, poiché è deciso a ribellarsi alle convenzioni sociali.
 
Lillina, intanto, si è chiusa in un silenzio doloroso, ma rifiuta di confidarsi con Toti circa la causa della sua melanconia. Toti chiamamanda a chiamare allora i suoi genitori, ma questi si rifiutano di aiutare lui e la propria figlia:, aritenendo causai delladue vergognacolpevoli comportata dalldell'intera situazione, a causa della quale non possono assolutamente più farsi vedere in giro per il paese senza diventare oggetto di insulti e pettegolezzi. Solo dopo un'ennesima accesa discussione il professore comprende che la causa del dolore di Lillina è il fatto che Giacomino non si faccia vedere da alcuni giorni:; il giovane hanon inoltresi lasciatovede ilnemmeno postopiù dain cassieregiro inper bancail chepaese, Totie eranon riuscitosi aè recato al trovarglilavoro.
 
Mentre Toti cerca una soluzione, si presenta a casa sua don Landolina, sacerdote del paese, il quale per conto di Rosaria Delisi, sorella di Giacomino, gli chiede di firmare un documento che smentisca tutte le dicerie circa l'incresciosa situazione, in cui si dichiara che Ninì è figlio di Toti e che nessuno dei due coniugi sia venuto meno agli obblighi nuziali., Totiallo riescescopo di mettere a blandirlotacere conuna lavolta consuetaper ironiatutte le dicerie. Toti, insospettito, lo blandisce promettendogli di fargli pervenire il documento di lì a poche ore; una volta uscito di casa il prete, tuttavia, decide di andare a casa di Giacomino, perdeciso a risolvere la questione.
 
===Terzo atto===