Lega di Alessio: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== La formazione ===
Scanderbeg organizzò nel marzo 1444, nella città [[Albania Veneta|veneziana]] di [[Alessio (Albania)|Lezha]], un incontro tra le più importanti famiglie nobili albanesi: i [[Castriota (famiglia)|Castriota]], i [[Muzaka]], i [[Thopia]], i [[Balsha]] e gli Scura (o Scuro). Scopo dell'assemblea era porre fine alle divergenze tra di loro e fare causa comune contro l'occupazione ottomana. L'incontro ebbe buon esito e Scanderbeg fu eletto comandante della Federazione, sebbene le sue decisioni richiedessero l'approvazione di tutti i membri della Lega.
 
=== La ribellione antiturca ===
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La prima impresa del Castriota si ebbe nel 1444, durante la [[battaglia di Torvioll]], nella quale mise in luce tutta la sua arguzia militare, riuscendo ad avere la meglio sull'esercito ottomano. La notizia della vittoria dei [[cristiani]] contro i turchi si diffuse rapidamente in [[Europa]], giungendo sino alle orecchie del [[papa Eugenio IV]], che meditò anche di indire una [[crociata]].<ref>Moore, Clement Clarke (1850), George Castriot, Surnamed Scanderbeg, King of Albania, New York: D. Appleton & Co.</ref>
 
Nonostante l'attenzione che nell'occidente cristiano aveva destato la ribellione degli albanesi, nessun aiuto giunse al Castriota. Numerose furono comunque le vittorie riportate dagli albanesi nel corso degli anni successivi. Nel [[1450]] venne posto senza successo l'assedio al [[castello di Croia]] da parte degli ottomani e nel [[1451]] Scanderbeg strinse un'alleanza con il [[Regno di Napoli]], pur non ricevendo alcun aiuto concreto. Ancora nel [[1452]] i Turchi furono sconfitti a [[Mokra]] e [[Mecadi]] e dopo la [[caduta di Costantinopoli]], gli albanesi ricevettero i primi aiuti finanziari da [[Regno di Napoli|Napoli]], da [[Repubblica di Venezia|Venezia]] e anche dal papa.<ref>Fine, John Van Antwerp (1994), The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, ISBN 978-0-472-08260-5</ref>
 
Sebbene ogni tentativo turco, fino al 1462, fosse stato respinto, Scanderbeg si rese conto che non era in grado di rinfoltire i suoi ranghi, anno dopo anno, come invece potevano fare i turchi, anche perché il Sultano continuò sempre ad inviare nuovi eserciti, ogni qualvolta ci fosse stata una sconfitta.
 
Tregue ci furono comunque solo nel [[1460]] e nel [[1463]]. Nel [[1462]] Scanderbeg riuscì nell'impresa di espugnare l'importante città di [[Ohrid]] e nel [[1466]] la Lega respinse un [[Assedio di Kruja (1466–1467)|secondo assedio]] al castello di Krujë.<ref>Housley, Norman (1992), The later Crusades, 1274-1580: from Lyons to Alcazar, Oxford University Press, ISBN 978-0-19-822136-4</ref>
 
=== L'epilogo ===
A seguito degli insuccessi, gli ottomani si dotarono di un caposaldo per le future invasioni dell'[[Albania]], costruendo nella valle dello Shkumbin la fortezza di [[Elbasan]], sebbene ancora nel [[1467]] fallissero nel terzo assedio di Krujë. Finalmente, quando il Castriota morì nel [[1468]] la Lega di Lezha cominciò a disgregarsi, nonostante gli albanesi settentrionali, appoggiati dai [[Repubblica di Venezia|veneziani]], proseguissero la lotta agli Ottomani. La fine della ribellione e la definitiva sottomissione dell'Albania è datata [[1479]], con la caduta della città veneziana di [[Scutari]].<ref>Lane–Poole, Stanley (1888), The story of Turkey, G.P. Putnam's sons, OCLC 398296</ref>
 
== Comandanti ==
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* [[Giorgio Castriota Scanderbeg]]
* [[Impero Ottomano]]
*[[Albania Veneta]]
*[[Assedio di Kruja (1466–1467)]]
 
== Altri progetti ==