Storie di Decio Mure: differenze tra le versioni

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Come accennato, Rubens realizzò dapprima i bozzetti dei singoli episodi che oggi sono noti solo in due esemplari (uno conservato nella [[National Gallery of Art]] di Washington e l'altro al [[Prado]]). I grandi teloni, derivati con l'aiuto della bottega da questi modelli, confluirono nelle raccolte dei [[principi del Liechtenstein]] già nel 1693 e ancor oggi fanno parte di questa collezione.
 
L'uso di tele di grande formato dipinte ad olio con funzione di cartoni è un'innovazione tipica di Rubens (replicata anche per altri cicli di arazzi progettati nella sua bottega)<ref>In passato qualcuno ipotizzò, proprio per la tecnica e il supporto utilizzati, che il ciclo fosse stato realizzato come autonoma opera pittorica che solo in seguito si sarebbe deciso di replicare sui panni. Anche a prescindere dalle risultanze documentali poi rinvenute che smentiscono tale ipotesi, dall'osservazione dei teloni della collezione Liechtenstein si evince che essi già prevedono l'inversione destra/sinistra che, dato l’effetto controparte, si sarebbe prodotta negli arazzi. Si osservi ad esempio il fatto che i foderi delle spade sono sempre sul fianco destro dei personaggi, circostanza che avrebbe senso, se si trattasse di opere pittoriche a se stanti, solo immaginando che Rubens abbia pensato che i soggetti raffigurati fossero mancini, il che ovviamente è quanto mai improbabile. Rovesciando la composizione, i foderi, come per l'appunto si vede negli arazzi, si trovano sul fianco sinistro, pronteaffinché adle spade possano essere congruamente impugnate con la mano destra. Anche per questo non v'è dubbio che le grandi tele su Decio Mure siano state pensate e realizzate come cartoni per la successiva tessitura.</ref>. La pratica precedente infatti prevedeva la realizzazione di modelli su carta (per questo ''cartoni'') dipinti a tempera, essendo l'olio poco adatto a questo supporto. Si pensa che Rubens abbia modificato tale procedimento per non rinunciare, nemmeno in occasione della preparazione di parati tessili, all'intenso colorismo della sua pittura, esaltato proprio dall'uso di colori ad olio<ref>Jacob Burckhardt, ''Rubens'', (prima ed. 1898), 2006 (riedizione Abscondita in italiano), Milano, p. 147.</ref>.
 
==Il ciclo==