Battaglia di Capo Bon: differenze tra le versioni

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Prima di mettere in movimento la grande operazione M.41, con il quale si intendeva inviare a Tripoli e Bengasi tre convogli di rifornimento, scortati da quasi tutta la Flotta italiana, su richiesta di Superaereo appoggiata dal Comando Supremo, era richiesto alla Regia Marina di portare urgentemente un carico di benzina avio a Tripoli, per permettere agli aerei italiani operanti in quella zona (Settore Ovest della 5a Squadra Aerea, di poter assicurare la protezione dei convogli, poiché le loro scorte di carburante erano scese ad appena 25 tonnellate. In quel periodo numeroso naviglio nazionale mercantile infatti, si era perduto sulle rotte per l'Africa per mano della Forza K composta da naviglio veloce inglese, di stanza a Malta.
 
[[Immagine:Incrociatore Alberico da Barbiano.jpg|thumb|Il ''da Barbiano'' in una foto ufficiale.]]
Verso la fine di novembre [[Supermarina]]<ref>Indirizzo telegrafico del Comando superiore della Regia Marina, molto noto all'epoca.</ref> decise di impiegare allo scopo gli incrociatori leggeri ''Alberto di Giussano'' (capitano di vascello Giovanni Marabotto) e ''Alberico da Barbiano'' (capitano di vascello Giorgio Rodocanacchi), dislocati a [[Taranto]] costituenti la IVª Divisione, al comando dell'[[ammiraglio di divisione]] [[Antonino Toscano]], che alzò dapprima la sua insegna sull<nowiki>'</nowiki>''Alberto di Giussano'', spostandola successivamente sull<nowiki>'</nowiki>''Alberico da Barbiano'', nave che aveva precedentemente comandato come capitano di vascello. Gli Stati Maggiori dei due incrociatori ebbero la notizia dell'improvvisa partenza mentre le navi erano ormeggiate presso la base navale del mar Piccolo a [[Taranto]] dove le due navi erano situate temporaneamente da agosto.