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[[File:AbbottPapyrus-BritishMuseum-August21-08.jpg|thumb|left|alt=A faded document with cursive hieratic handwriting in black ink, slightly torn and fragmented on the right|Il [[papiro Abbott]], un documento scritto in [[ieratico]]; descrive un'ispezione delle tombe reali in the [[Necropoli di Tebe|Necropoli Tebana]] ed è datato al sesto anno di regno di [[Ramses IX]], nel 1110 a.C. circa]]
Lo [[ieratico]] è una forma corsiva semplificata dei geroglifici egizi.<ref>{{cita|Erman
Nella metà del I millennio a.C. i geroglifici e lo ieratico erano usati per scritti reali, monumentali, religiosi e funerari, mentre una nuova scrittura, anche più corsiva, era utilizzata per la scrittura informale e quotidiana: il [[Demotico]].<ref name="forman quirke 1996 19">{{cita|Forman|Quirke|1996|p=19}}.</ref> L'ultima scrittura adottata dagli Egizi fu l'[[alfabeto copto]], una versione modificata dell'[[alfabeto greco]].<ref name="forman quirke 1996 17"/> Il Copto diventò la scrittura comune nel [[IV secolo|IV secolo d.C.]] quando il [[Cristianesimo]] divenne la religione di stato tramite l'[[Impero Romano]]; i geroglifici vennero abbandonati in quanto immagini [[Idolatria|idolatriche]] di una tradizione [[paganesimo|pagana]], inadatte per scrivere il [[canone della Bibbia|canone biblico]].<ref name="forman quirke 1996 17">{{cita|Forman|Quirke|1996|p=17}}.</ref>
[[File:OstraconMentioningInspectionOfTombs-BritishMuseum-August21-08.jpg|thumb|upright|alt=A light-colored stone fragment with hieratic handwriting in black ink scrawled on its surface|Un [[ostrakon]] con scrittura [[ieratico|ieratica]] citante gli ufficiali coinvolti nell'ispezione delle tombe durante la [[XII dinastia egizia|XII dinastia]], circa 1070–945 a.C.]]
La letteratura egizia era prodotta su una varietà di mezzi di comunicazione. Insieme allo [[scalpello]], necessario per le iscrizioni su pietra, il principale strumento di scrittura degli antichi Egizi era il [[Calamo (scrittura)|calamo]], una canna modellata in uno stelo con un'estremità simile ad una spazzola.<ref>{{cita|Forman|Quirke|1996|pp=17–19, 169}}; {{cita|Allen (2000)|p=6}}.</ref> Con pigmenti di carbone nero e ocra rossa, il calamo era usato per scrivere su rotoli di [[papiro]] - un materiale sottile creato dal battere insieme strisce di [[midollo (botanica)|midollo]] dalla pianta di [[Cyperus papyrus]] - così come su piccoli frammenti di vasi di ceramica o calcare conosciuti come [[ostrakon|ostraka]].<ref>{{cita|Forman|Quirke|1996|pp=19, 169}}; {{cita|Allen (2000)|p=6}}; {{cita|Simpson|1972|pp=8–9}}; {{cita|Erman
Nel [[Egitto (provincia romana)|periodo romano dell'Egitto]], il tradizionale calamaio egizio fu rimpiazzato dal principale strumento di scrittura del mondo greco-romano: un calamaio più corto e spesso con un [[pennino]].<ref name="forman quirke 1996 169">{{cita|Forman|Quirke|1996|p=169}}.</ref> Allo stesso modo, gli originali pigmenti egizi furono abbandonati in favore degli inchiostri greci a base di [[piombo]].<ref name="forman quirke 1996 169"/> L'adozione degli strumenti di scrittura greco-romani influenzò la grafia egizia, poiche i segni ieratici divennero più distanziati, ebbero [[svolazzo|svolazzi]] più curvi e maggiore precisione angolare.<ref name="forman quirke 1996 169"/>
[[File:Luxor, West Bank, Ramesseum, column top decorations, Egypt, Oct 2004.jpg|thumb|alt=Two stone columns supporting a roof, painted with faded colors and incised with writing of Egyptian hieroglyphs|Colonne con [[Geroglifici egizi|geroglifici]] iscritti e dipinti, dalla [[Ipostilo|sala ipostila]] del [[Ramesseum|Ramesseo]] di [[Luxor]], costruito durante il regno di [[Ramses II]] (circa 1279–1213 BC)]]
Nonostante la scrittura apparve per la prima volta alla fine del IV millennio a.C., era usata solo per trasmettere nomi corti ed etichette; strisce connesse di testo non apparvero prima del 2600 a.C. circa, all'inizio dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]].<ref name="allen 2000 1">{{cita|Allen (2000)|p=1}}.</ref> Questo sviluppo segnò l'inizio della prima fase conosciuta della [[lingua egizia]]: l'Egizio Antico.<ref name="allen 2000 1"/>. L'Egizio Antico rimase una lingua parlata fino al 2100 a.C. circa, quando, durante l'inizio del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]], si evolse nel Egizio Medio.<ref name="allen 2000 1"/> Mentre l'Egizio Medio era strettamente collegato all'Egizio Antico, l'Egizio Tardo era significativamente diverso nella struttura [[Gramatica|grammaticale]]. Probabilmente l'Egizio Tardo apparve come [[lingua vernacolare]] già nel 1600 a.C., ma non fu usata come lingua scritta fino al 1300 a.C. circa durante il Periodo Amarniano del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]].<ref>{{cita|Allen (2000)|p=1}}; {{cita|Fischer-Elfert|2003|p=119}}; {{cita|Erman
Lo ieratico fu usato insieme ai geroglifici per la scrittura nell'Egizio Antico e Medio, diventando la forma principale di scrittura nell'Egizio Tardo.<ref name="allen 2000 6">{{cita|Allen (2000)|p=6}}.</ref> Dal Nuovo Regno e nel resto della [[Storia dell'antico Egitto|storia egizia]], l'Egizio Medio divenne una lingua classica che era di solito riservata per leggere e scrivere i geroglifici <ref>{{cita|Allen (2000)|pp=1, 5–6}}; {{cita|Wildung|2003|p=61}}; {{cita|Erman
==Le funzioni letterarie: sociali, religiose ed educative==
[[File:EgyptianScribe.jpg|thumb|alt=A painted, realistic stone statue of a black-haired, perhaps middle-aged man sitting cross-legged while holding a stone-carved depiction of a papyrus reading scroll in his lap|Statua seduta di uno [[scriba]] egizio con un documento di [[papiro]] sul suo grembo, trovata nel cimitero occidentale a [[Giza]], [[V dinastia egizia|V Dinastia]], datata tra il XXV e il XXIV secolo a.C.]]
Nella [[Storia dell'antico Egitto|Storia egizia]], leggere e scrivere erano i principali requisiti per servire in un incarico pubblico, nonostante gli ufficiali del governo fossero assistiti quotidianamente nel loro lavoro da un gruppo sociale colto di elite noto come [[Scriba|scribi]].<ref>{{cita|Wente|1990|pp=6–7}}; vedi anche {{cita|Wilson|2003|pp=19–20, 96–97}}; {{cita|Erman
[[File:Ägyptisches Museum Kairo 2016-03-29 Ka-aper 01.jpg|thumb|left|Statua in legno dello scriba Kaaper, IV o V dinastia dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]], da [[Saqqara]], 2500 a.C. circa]]
Ci sono prove limitate ma solide nella letteratura e nell'arte egizia della pratica della lettura orale dei testi al pubblico.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=78–79}}; per immagini (con didascalie) di miniature funerarie egizie di barche con uomini che leggono ad alta voce testi su papiri, vedi {{cita|Forman|Quirke|1996|pp=76–77, 83}}.</ref> La parola per "recitare" (''šdj'') era spesso associata con [[biografie]], lettere, e incantesimi.<ref name="parkinson 2002 78 79"/> La parola "cantare" (''ḥsj'') era usata per le canzoni di lode, le canzoni d'amore, i lamenti funerari, e alcuni incantesimi.<ref name="parkinson 2002 78 79"/> Discorsi come la ''Profezia di Neferti'' suggeriscono che i componimenti fossero destinati alla lettura orale tra gli incontri di elite.<ref name="parkinson 2002 78 79">{{cita|Parkinson|2002|pp=78–79}}.</ref> Nel breve ciclo di storie in demotico del I millennio a.C. incentrato sulle gesta di Petiese, le storie iniziano con la frase "La voce che è davanti al Faraone", il che indica che un oratore e un pubblico erano coinvolti nella lettura del testo.<ref>{{cita|Wilson|2003|p=93}}.</ref> Un pubblico immaginario di alti ufficiali governativi e membri della corte reale è citato in alcuni testi, ma potrebbe essere stato coinvolto un pubblico più ampio e non istruito.<ref name="parkinson 2002 80 81"/> Per esempio, una stele funeraria di [[Sesostri I]] (1971–1926 a.C.C) menziona esplicitamente persone che si sarebbero riunite ed avrebbero ascoltato uno scriba che avrebbe recitato ad alta voce le iscrizioni della stele.<ref name="parkinson 2002 80 81">{{cita|Parkinson|2002|pp=80–81}}.</ref>
La letteratura aveva anche scopi religiosi. Iniziando con i [[Testi delle Piramidi]] dell'Antico Regno, opere di letteratura funeraria scritte sulle pareti delle tombe, e più tardi sui [[Testi dei sarcofagi|sarcofagi]], e sui [[Libro dei morti|papiri]] posti nelle tombe, erano ideati per proteggere e nutrire le anime nell'aldilà.<ref name="forman quirke budge">{{cita|Forman|Quirke|1996|pp=51–56, 62–63, 68–72, 111–112}}; {{cita|Budge
Nonostante la produzione letteraria fosse prevalentemente un'attività di scribi maschi, si pensa che alcune opere fossero state scritte da donne. Per esempio, sono stati trovati vari riferimenti a donne che scrivono lettere e lettere private mandate e ricevute da donne.<ref>{{cita|Wente|1990|pp=1, 9, 132–133}}.</ref> Tuttavia, Edward F. Wente afferma che, anche con riferimenti espliciti a donne che leggono lettere, è possibile che le donne incaricassero altri per scrivere i documenti.<ref>{{cita|Wente|1990|p=9}}.</ref>
[[File:Minnakht 01.JPG|thumb|left|alt=A flat stone surface, beige in color, with incised markings of Egyptian hieroglyphs written in clearly-marked horizontal columns|La [[stele egizia|stele]] di Minnakht, capo degli [[scriba|scribi]], con iscrizioni [[geroglifici egizi|geroglifiche]], datata al regno di [[Ay]] (1323–1319 a.C. circa)]]
Richard B. Parkinson e Ludwig D. Morenz scrivono che la letteratura egizia - definita strettamente come ''belles-lettres'' ("bella scrittura") — non fu registrata in forma scritta fino all'inizio della [[XII dinastia egizia|XII dinastia]] del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]].<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=45–46, 49–50, 55–56}}; {{cita|Morenz|2003|p=102}}; vedi anche {{cita|Simpson|1972|pp=3–6}} e {{cita|Erman
Datare i testi con il metodo della [[paleografia]], lo studio della grafia, è problematico a causa degli stili diversi di scrittura ieratica.<ref name="parkinson 2002 47 48">{{cita|Parkinson|2002|pp=47–48}}.</ref> L'uso dell'[[ortografia]], anche lo studio dei sistemi di scrittura e dell'uso di simboli è problematico, poiche alcuni autori di testi potrebbero aver copiato lo stile caratteristico di un [[Archetipo (filologia)|archetipo]] più antico.<ref name="parkinson 2002 47 48"/> Racconti immaginari venivano spesso inseriti in ambientazioni storiche remote, e l'uso di ambientazioni contemporanee fu un fenomeno relativamente recente.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=45–46}}; {{cita|Morenz|2003|pp=103–104}}.</ref> Lo stile di un testo fornisce poco aiuto nel determinare la data esatta della sua composizione, poichè il genere e la scelta dell'autore potrebbero riguardare maggiormente lo stato d'animo di un testo piuttosto che l'era in cui è stato scritto.<ref name="parkinson 2002 46">{{cita|Parkinson|2002|p=46}}.</ref> Per esempio, gli autori del Medio Regno potevano ambientare testi sapienziali immaginari nell'età d'oro dell'Antico Regno, o potevano scrivere racconti immaginari ambientati in un età caotica rappresentante la vita più problematica nel [[Primo Periodo Intermedio].<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=46–47}}; vedi anche {{cita|Morenz|2003|pp=101–102}}.</ref> Altri testi immaginari sono ambientati ''in illo tempore'' (cioè in un tempo indeterminabile) e spesso contengono temi senza tempo.<ref>{{cita|Morenz|2003|pp=104–107}}.</ref>
[[File:Loyalist Teaching-beginning.jpg|thumb|alt=An ancient, torn and fragmented papyrus document, with cursive hieratic handwriting in black and red ink on its surface|Una copia del [[Nuovo Regno egizio|Nuovo Regno]] su [[papiro]] degli ''[[Insegnamenti lealisti]]'', scritta in [[ieratico]]]]
Il genere delle "istruzioni" o "insegnamenti", così come il genere dei "discorsi riflessivi", può essere raggruppato nel corpo più grande della letteratura sapienziale dell'antico vicino Oriente.<ref name="parkinson 2002 110">{{cita|Parkinson|2002|p=110}}.</ref> Il genera è di natura didattica e si pensa che abbia formato parte del programma di educazione degli scribi nel [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]].<ref name="parkinson 2002 110 235"/> Tuttavia, i testi di insegnamenti incorporavano spesso elementi di narrativa che potevano istruire così come intrattenere.<ref name="parkinson 2002 110 235">{{cita|Parkinson|2002|pp=110, 235}}.</ref> Parkinson afferma che ci sono prove che i testi di insegnamento non fossero originariamente creati per l'uso nell'educazione degli scribi, ma a scopi ideologici.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=236–237}}.</ref> Ad esempio, [[Adolf Erman]] (1854–1937) scrive che le istruzioni immaginarie date da [[Amenemhat I]] (1991–1962 a.C.) ai suoi figli "...superano di gran lunga i confini della filosofia scolastica, an non c'è niente a che fare con la scuola in un grande avviso ai suoi figli ad essere leali al re".<ref>{{cita|Erman
Le parole chiave trovate nei testi di insegnamenti includono "conoscere" (''rḫ'') e "insegnare" (''sbꜣ'').<ref name="parkinson 2002 110"/> Questi testi di solito adottano la struttura formulare del titolo di "le istruzioni di X fatte per Y", dove "X" può essere rappresentato da una figura autoritaria (come un [[visir egizi|visir]] o un [[faraone|re]]) che fornisce guida morale a suo figlio o ai suoi figli.<ref>{{cita|Simpson|1972|p=6}}; vedi anche {{cita|Parkinson|2002|pp=236–238}}.</ref> È spesso difficile determinare quanti indirizzi immaginari sono coinvolti in questi insegnamenti, poiche alcuni testi passano da singolare a plurale quando si riferiscono al loro pubblico.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=237–238}}.</ref>
[[File:PapyrusWestcar photomerge-AltesMuseum-Berlin-3.jpg|thumb|alt=A fragmented papyrus scroll slightly torn at the edges, with cursive hieratic handwriting in black ink|Il [[Papiro Westcar]], nonostante fosse stato scritto in [[ieratico]] tra la [[XV dinastia egizia|XV]] e la [[XVII dinastia egizia|XVII dinastia]], contiene le ''Storie della Corte del Re Cheope, che sono state scritte in una fase dell'Egizio Medio che è datata alla [[XII dinastia egizia|XII dinastia]].<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=295–296}}.</ref>]]
Il genere dei "Racconti" e delle "storie" è probabilmente il genere meno rappresentato dalla letteratura sopravvissuta del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] e dell'Egizio Medio.<ref name="parkinson 2002 109">{{cita|Parkinson|2002|p=109}}.</ref> Nelle tarda letteratura egizia, i racconti e le storie comprendono la maggior parte delle opere letterarie sopravvissute datate dal [[XX dinastia egizia|Periodo Ramesside]] del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno] al [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo Tardo]].<ref name="fischer elfert 2003 120">{{cita|Fischer-Elfert|2003|p=120}}.</ref> Le maggiori opere narrative del Medio Regno includono le [[Papiro Westcar|Storie della Corte del Re Cheope]], [[Re Neferkara e il generale Sisene|Re Neferkara e il generale Sasenet]], [[L'oasita eloquente]],le [[Le avventure di Sinuhe|Avventure di Sinuhe]], e il [[Il racconto del naufrago|Racconto del naufrago]].<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=294–299}}; {{cita|Simpson|1972|pp=15–76}}; {{cita|Erman
[[File:Funerary relief of Amenemhet I from El-Lisht by John Campana.jpg|thumb|400px|left|alt=Light gray stone surface with carved and painted images of two woman, a falcon-headed god, a black-haired man with a long goatee, a jackal-headed god, and Egyptian hieroglyphs inscribed along the top|Un rilievo di [[Amenemhat I]] accompagnato da divinità; la morte di Amenemhat I è riportata da suo figlio [[Sesostri I]] nelle [[Le avventure di Sinuhe|Avventure di Sinuhe]].]]
Parkinson definisce i racconti come "...narrative immaginarie, non commemorative e non funzionali" che spesso usano la parola chiave "narrare" (''s<u>d</u>d'').<ref name="parkinson 2002 109"/> Egli lo descrive come il genere con meno limiti precisi, poichè i racconti spesso incorporano elementi di altri generi letterari.<ref name="parkinson 2002 109"/> Per esempio, Morenz descrive la sezione di apertura del racconto Le avventure di Sinuhe come una "...presentazione funeraria di se stesso" che parodia la tipica [[autobiografia]] trovata sulle [[stele egizia|stele]] funerarie commemorative.<ref name="morenz 2003 102 104">{{cita|Morenz|2003|pp=102–104}}.</ref> L'autobiografia è per un messaggero il cui servizio è iniziato sotto Amenemhat I.<ref name="parkinson 2002 297 298">{{cita|Parkinson|2002|pp=297–298}}.</ref> Simpson afferma che la morte di Amenemhat I nel rapporto dato da suo figlio, coreggente, e successore [[Sesostri I]] (1971–1926 a.C.) all'esercito all'inizio delle Avventure di Sinuhe sia "...eccellente propaganda".<ref name="simpson 1972 57">{{cita|Simpson|1972|p=57}}.</ref> Morenz descrive Il racconto del Naufrago come un rapporto i spedizione e un mito di [[letteratura di viaggio]].<ref name="morenz 2003 102 104"/> Simpson nota che il metodo letterario della "storia in una storia" nel Racconto del naufrago potrebbe fornire "...il più antico esempio di una cronaca narrativa di una [[Cava (miniera)|cava]]".<ref>{{cita|Simpson|1972|p=50}}; vedi anche {{cita|Foster|2001|p=8}}.</ref> Con l'ambientazione di un'isola magica del deserto, e un personaggio che è un serpente parlante, Il racconto del naufrago potrebbe anche essere classificato come una [[fiaba]].<ref>{{cita|Foster|2001|p=8}}.</ref> Mentre storie come Le avventure di Sinuhe, La presa di Joppa, e Il principe condannato contengono rappresentazioni immaginarie di Egizi all'estero, Il viaggio di Unamon è più probabilmente basato su un vero resoconto di un egizio che ha viaggiato a [[Biblo]] in [[Fenici|Fenicia]] per ottenere legno di [[Cedrus libani|cedro]] per costruire una nave durante il regno di [[Ramses XI]].<ref>{{cita|Simpson|1972|pp=81, 85, 87, 142}}; {{cita|Erman
I racconti narrativi e le storie sono più spesso trovate su [[papiro|papiri]], ma testi parziali e talvolta completi sono trovati sugli ostraka. Ad esempio, Le avventure di Sinuhe sono trovate su cinque papiri composti durante la [[XII dinastia egizia|XII]] e la [[XIII dinastia egizia|XIII dinastia]].<ref name="simpson 1972 57 parkinson 2002 297 298">{{cita|Simpson|1972|p=57}} afferma che ci sono due manoscritti del Medio Regno per Le avventure di Sinuhe, mentre l'opera aggiornata di {{cita|Parkinson|2002|pp=297–298}} menziona cinque manoscritti.</ref> Questo testo fu copiato più tardi molte volte su ostraka durante la [[XIX dinastia egizia|XIX]] e la [[XX dinastia egizia|XX dinastia]], con un ostrakon contenente il testo completo su entrambi i lati.<ref name="simpson 1972 57 parkinson 2002 297 298"/>
[[File:Ba bird.svg|thumb|alt=An anthropomorphic bird with a human head in ancient Egyptian style, colored in green, yellow, white, red, brown, and black|Il [[Anima egizia#Ba|''ba'']] in forma di uccello, un componente dell'[[Anima egizia]] di cui si discute nel discorso del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] [[Dialogo di un uomo con il suo ba]]]]
Nei testi del Medio Regno, i temi collegati includono una visione pessimistica, descrizioni di cambiamento sociale e religioso, e grande disordine sulla terra, prendendo la formula di versi "prima-ora".<ref>{{cita|Simpson|1972|pp=7–8}}; {{cita|Parkinson|2002|pp=110–111}}.</ref> Nonostante questi testi siano solitamente descritti come "lamentazioni", la Profezia di Neferti divaga da questo modello, fornendo una soluzione positiva a un mondo problematico.<ref name="parkinson 2002 110"/> Nonostante sopravviva solo copie più tarde dalla [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]] in poi, Parkinson afferma che, a causa di ovvi contenuti politici, la Profezia di Neferti sia stata scritta originariamente durante o subito dopo il regno di Amenemhat I.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=45–46, 49–50, 303–304}}.</ref> Simpson la chiama "...un lampante volantino politico ideato per supportare il nuovo regime" della [[XII dinastia egizia|XII dinastia]] fondata da Amenemhat, che usurpò il trono di [[Mentuhotep IV]] della [XI dinastia egizia|XI dinastia]].<ref>{{cita|Simpson|1972|p=234}}.</ref> Nel discorso narrativo, [[Snefru]] (2613–2589 a.C.) della [[IV dinastia egizia|IV dinastia]] convoca a corte il saggio e sacerdote lettore Neferti. Neferti intrattiene il re con profezie, predicendo che la terra entrerà in un'era caotica, alludendo al [[Primo periodo intermedio]], solo per essere riportata alla sua antica gloria da un giusto re — Ameny — che gli Egizi avrebbero presto riconosciuto come Amenemhat I.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=197–198, 303–304}}; {{cita|Simpson|1972|p=234}}; {{cita|Erman
Nonostante fossero state scritte durante la XII dinastia, le Lamentazioni di Ipuwer sopravvivono solo da un papiro della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]. Tuttavia, il Dialogo di un uomo con il suo ba è trovato su un papiro originale della XII dinastia, il Papiro di Berlino 3024.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=308–309}}; {{cita|Simpson|1972|pp=201, 210}}.</ref> Questi due testi somigliano ad altri discorsi nello stile, nel tono, e nel tema, nonostante siano unici in quanto ai pubblici immaginari vengono dati dei ruoli molto attivi nello scambio del dialogo.<ref>{{cita|Parkinson|2002|pp=111, 308–309}}.</ref> Nelle Lamentazioni di Ipuwer, un saggio si rivolge a un re anonimo ed ai suoi funzionari, descrivendo la stato miserabile della terra, per il quale incolpa l'incapacità del re di sostenere i valori regali. Ciò può sembrare o un avvertimento ai re o una legittimazione della [[XII dinastia egizia|dinastia corrente]], confrontandola con il perdiodo apparentemente turbolento che la precedette.<ref>{{cita|Parkinson|2002|p=308}}; {{cita|Simpson|1972|p=210}}; {{cita|Erman
===Poemi, canzoni, inni e testi funerari===
Le [[stele egizia|stele]] funerarie furono prodotte per la prima volta all'inizio dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]]. Trovate di solito nelle [[mastaba|mastabe]], combinavano i rilievi con iscrizioni riportanti il nome del defunto, i loro titoli ufficiali (se vi sono), e invocazioni.<ref>{{cita|Bard, Shubert (1999)|p=674}}.</ref>
Si pensava che i poemi funerari proteggessero l'anima del re nella morte. I [[Testi delle Piramidi]] sono il primo esempio letteratura religiosa sopravvissuta che incorpori versi [[poesia|poetici]].<ref name="forman quirke 48 51 simpson 4 5 269 erman 1 2"/> Questi testi non appaiono nelle tombe o nelle piramidi prima del regno di [[Unis]] (2375–2345 a.C.), la cui [[Piramidi egizie|piramide]] fu costruita a [[Saqqara]].<ref name="forman quirke 48 51 simpson 4 5 269 erman 1 2">{{cita|Forman|Quirke|1996|pp=48–51}}; {{cita|Simpson|1972|pp=4–5, 269}}; {{cita|Erman
I poemi erano anche scritti per celebrare il potere del re. Per esempio, nel [[Grande tempio di Amon]] a [[Karnak]], [[Thutmose III]] (1479–1425 a.C.) della [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]] eresse una stele che commemorava le sue vittorie militari in cui gli dei benedicevano Thutmose in versi poetici e gli assicuravano vittorie sui suoi nemici.<ref>{{cita|Simpson|1972|p=285}}.</ref> Oltre alle stele, dei poemi sono stati trovati su tavolette di legno per la scrittura usate dagli scolari.<ref>{{cita|Erman
[[File:Maler der Grabkammer des Nacht 001.jpg|thumb|left|alt=A brown-skinned man in white-linen garb, seated and playing a stringed harp with both hands|Un [[arpa|arpista]] cieco, da un dipinto parietale della [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]], XV secolo a.C.]]
Gli inni e le canzoni rimanenti dalle tombe dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]] includono gli inni del saluto del mattino agli dei nei loro templi.<ref>{{cita|Erman
Durante il regno di [[Akhenaton]] (1353–1336 a.C.), il [[Inno al Sole|Grande Inno ad Aton]] — conservato nelle tombe di [[Amarna]], compresa la [[TA25|tomba]] di [[Ay]] — era dedicato ad [[Aton]], la divinità del disco solare a cui era dato il [[Atonismo|patrocinio esclusivo]] durante il suo regno.<ref>{{cita|Erman
È stato conservato un solo inno poetico nella scrittura demotica.<ref name="tait 2003 10">{{cita|Tait|2003|p=10}}.</ref> Tuttavia, ci sono molto esempi rimanenti di inni egizi del [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo Tardo]] scritti in geroglifici sulle pareti dei templi.<ref>{{cita|Lichtheim|1980|p=104}}.</ref>
Non ci sono canzoni d'amore egizie datate prima del Nuovo Regno, essendo queste scritte in egizio tardo, nonostante si pensa che esse siano esistite anche in tempi precedenti.<ref>{{cita|Simpson|1972|pp=7, 296–297}}; {{cita|Erman
===Lettere private, lettere modello, ed epistole===
[[File:Heratic script limestone.jpg|thumb|alt=A stone fragment with cursive hieratic handwriting in black ink|[[Scrittura ieratica]] su un [[ostrakon]] di [[calcare]]; il testo è stato scritto come esercitazione da uno scolaro egizio. Egli copiò quattro [[Lettera (messaggio)|lettere]] del visir [[Khay]] (che fu attivo durante il regno di [[Ramses II]]).]]
Le lettere modello e le [[epistola|epistole]] egizie sono raggruppate in un solo genere letterario. Rotoli di papiro sigillati con timbri di fango venivano usati per lettere a lunga distanza, mentre venivano spesso usati ostraka per scrivere lettere più corte, non confidenziali, inviate a destinatari vicini.<ref>{{cita|Wente|1990|pp=2, 4–5}}.</ref> Lettere di corrispondenza reale o ufficiale, originariamente scritte in ieratico, venivano talvolta scritte su pietra in geroglifico.<ref>{{cita|Wilson|2003|pp=91–92}}; {{cita|Wente|1990|pp=5–6}}.</ref> I vari testi scritti da scolare su tavolette di legno includono le lettere modello<ref name="parkinson 2002 235 236">{{cita|Parkinson|2002|pp=235–236}}.</ref> Lettere private potevano essere usate come lettere modello per gli scolari per essere copiate, comprese lettere scritte dai loro insegnanti o dalle loro famiglie.<ref>{{cita|Erman
Le lettere private più antiche su papiro sono state trovate in un tempio funerario datato al regno di [[Djedkara Isesi]] (2414–2375 a.C.) della [[V dinastia egizia|V dinastia]].<ref name="wente 1990 54">{{cita|Wente|1990|p=54}}.</ref> Più lettere sono datate alla [[VI dinastia egizia|VI dinastia]], il sottogenere delle epistole iniziò.<ref name="wente 1990 15 54">{{cita|Wente|1990|pp=15, 54}}.</ref> Il testo educativo ''Kemi'', datato alla [[XI dinastia egizia|XI dinastia]], contiene una lista di saluti epistolari, una narrazione con un finale in forma di lettera e terminologia adatta per l'uso in [[biografia|biografie]] commemorative.<ref name="wente 1990 15">{{cita|Wente|1990|p=15}}.</ref> Si è notato che anche altre lettere dell'inizio del Medio Regno usavano formule epistolare simili a quelle della Kemit.<ref>{{cita|Wente|1990|p=55}}.</ref> I [[Papiri di Heqanakht]], scritti da un proprietario terriero, sono datati alla Xi dinastia e rappresentano alcune delle lettere conosciute più lunghe che sono state scritte nell'Antico Egitto.<ref name="wente 1990 54 55 58 63"/>
Jennifer Koosed spiega che non c'è un consenso uniforme tra gli studiosi riguardo a se le biografie e le autobiografie esistessero nel mondo antico.<ref name="koosed 2006 28 29">{{cita|Koosed|2006|pp=28–29}}.</ref> Una delle maggiori argomentazioni contro questa teoria è che il concetto di [[individuo|individualità]] non esisteva fino al [[Rinascimento]] europeo, il che spinge Koosed a scrivere "...così l'autobiografia è resa un prodotto della civiltà europea: [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]] generò [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che generò [[Henry Brooks Adams|Henry Adams]], e così via".<ref name="koosed 2006 28 29"/> Koosed sostiene che l'uso della prima persona nei testi funerari commemorativi dell'antico Egitto non debba essere preso letteralmente poiché l'ipotetico autore è già morto. I testi funerari dovrebbero essere considerati biografici invece che autobiografici.<ref name="koosed 2006 29"/> Koosed avverte che il termine ''biografia'' riferito a questi testi è problematico, poichè inoltre questi descrivono spesso le esperienze della persona defunta nel viaggiare attraverso l'[[Duat|aldilà]].<ref name="koosed 2006 29"/>
Iniziando con le stele funerarie degli ufficiali della fine della [[III dinastia egizia|III dinastia]], veniva aggiunta una piccola quantità di dettagli biografici accanto ai titoli del defunto.<ref>{{cita|Breasted
===Decreti, cronache, liste reali e narrazioni storiche===
[[File:ThutmosesIII-AnnalsOfThutmosesIII-Karnak.png|thumb|upright|alt=Ground-level outside view of stone walls with raised-relief carvings of human figures and hieroglyphic writing; a doorway is positioned at the center; the top left portion shows a blue sky without clouds.|Gli annali del faraone [[Thutmose III]] a [[Karnak]]]]
Gli storici moderni considerano che alcuni testi biografici — o autobiografici — siano importanti documenti storici.<ref name="Gozzoli 2006 1 8">{{cita|Gozzoli|2006|pp=1–8}}.</ref> Ad esempio, le steli biografiche di generali militari nelle cappelle delle tombe costruite sotto [[Thutmose III]] forniscono la gran parte delle informazioni conosciute riguardo le guerre in [[Siria]] e in [[Palestina]].<ref>{{cita|Breasted
Altri documenti utili per indagare sulla storia egizia sono le antiche [[liste reali egizie|liste reali]] trovate in laconiche [[Cronaca (genere letterario)|cronache]], come la [[Pietra di Palermo]] della [[V dinastia egizia|V dinastia]].<ref>{{cita|Gozzoli|2006|pp=1–8}}; {{cita|Brewer
Uno storico egizio, conosciuto con il suo nome greco di [[Manetone]] (III secolo a.C. circa), fu il primo a scrivere [[Storiografia|storia completa]] dell'Egitto.<ref name="gozzoli 2006 191 225 brewer teeter 1999 27 28 lichtheim 1980 7"/> Manetone fu attivo durante il regno di [[Tolomeo II]] (283–246 a.C.) e usò le ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'' del grevo [[Erodoto]] (484 a.C.–425 a.C. circa) come sua principale fonte di ispirazione per una storia dell'Egitto scritta in greco.<ref name="gozzoli 2006 191 225 brewer teeter 1999 27 28 lichtheim 1980 7">{{cita|Gozzoli|2006|pp=8, 191–225}}; {{cita|Brewer
===Graffiti di tombe e templi===
*{{cita libro |cognome=Allen |nome=James P. |titolo=Middle Egyptian: An Introduction to the Language and Culture of Hieroglyphs |anno=2000 |editore=Cambridge University Press |città=Cambridge |lingua=en |isbn=0-521-65312-6 |cid=Allen (2000) }}
*{{cita libro |cognome=Bard |nome=Katherine A. |cognome2=Shubert |nome2=Steven Blake |titolo=Encyclopedia of the Archaeology of Ancient Egypt |anno=1999 |editore=Routledge |città=New York e Londra |lingua=en |isbn=0-415-18589-0 |cid=Bard, Shubert (1999) }}
*{{cita libro |cognome=Breasted |nome=James Henry |titolo=Ancient Records of Egypt: Vol. I, The nome to the Seventeenth Dynasties, & Vol. II, the Eighteenth Dynasty |anno=1962 |editore=Russell & Russell |città=New York |lingua=en |isbn=0-8462-0134-8 |cid=Breasted (1962) }}
*{{cita libro |cognome=Brewer |nome=Douglas J. |cognome2=Teeter |nome2=Emily |titolo=Egypt and the Egyptians |anno=1999 |editore=Cambridge University Press |città=Cambridge |lingua=en |isbn=0-521-44518-3 |cid=Brewer, Teeter (1999) }}
*{{cita libro |cognome=Budge |nome=E. A. Wallis |titolo=The Dwellers on the Nile: Chapters on the Life, History, Religion, and Literature of the Ancient Egyptians |anno=1972 |editore=Benjamin Blom |città=New York |lingua=en |isbn= |cid=Budge (1972) }}
*{{cita libro |cognome=Erman |nome=Adolf |traduttore=Aylward M. Blackman |titolo=Ancient Egyptian Literature: A Collection of Poems, Narratives and Manuals of Instructions from the Third and Second Millennia BC |anno=2005 |editore=Kegan Paul |città=New York |lingua=en |isbn=0-7103-0964-3 |cid=Erman (2005) }}
*{{cita libro |cognome=Fischer-Elfert |nome=Hans-W. |curatore=John W. Tait |capitolo=Representations of the Past in the New Kingdom Literature |titolo='Never Had the Like Occurred': Egypt's View of Its Past |anno=2003 |editore=University College London, Institute of Archaeology, an imprint of Cavendish Publishing Limited |città=Londra |lingua=en |isbn=1-84472-007-1 |pagine=[https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/119 119–138] |url=https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/119 |cid= }}
*{{cita libro |cognome=Forman |nome=Werner |cognome2=Quirke |nome2=Stephen |titolo=Hieroglyphs and the Afterlife in Ancient Egypt |anno=1996 |editore=University of Oklahoma Press |città=Norman |lingua=en |isbn=0-8061-2751-1 |cid= }}
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