Rivoluzione verde: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Storia: cancellata ripetizione del paragrafo
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
Tale processo di innovazione delle tecniche agrarie iniziò in [[Messico]] nel [[1944]], ad opera dello [[scienziato]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Norman Borlaug]] ([[Premio Nobel per la pace]] nel 1970), con l'obiettivo di selezionare nuove varietà in grado di soddisfare le crescenti richieste alimentari e ridurre le aree a rischio di [[carestia]]. Oggi le tecniche sviluppate e i caratteri selezionati sono diffusi in tutti i continenti. Tra le nazioni dove questo nuovo modo di fare agricoltura ha dato i migliori risultati si annoverano l'India e il sud-est asiatico<ref>Govindan Parayil, ''The Green Revolution in India: A Case Study of Technological Change'', Technology and Culture, v. 33, no. 4 (1992), pp. 738-739.</ref> e il Centro-Sud America<ref>''The Beginning of the Green Revolution'', The University of Minnesota College of Ag, Food and Environemental Sciences</ref>. A causa delle condizioni climatiche e della complessa situazione geo-politica meno significativi sono risultati gli sforzi condotti nell'Africa sub-sahariana, che ancora oggi soffre di carestie endemiche.<ref>[http://www.fao.org/docrep/007/y5650e/y5650e03.htm#P1_33 Rapporto FAO sulla ''Food insecurity'' nel mondo]</ref>
 
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
 
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
 
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].
 
Gran parte del merito della trasformazione agricola viene dato ad ogni modo ad un allora giovane genetista americano, [[Norman Borlaug]], che incrociando frumenti bassi e frumenti altamente produttivi, ottenne frumenti di taglia contenuta capaci di grandi produzioni.<ref>{{Cita web|url=https://havenforus.wordpress.com/2013/09/12/norman-borlaug-e-il-grano-nano/|titolo=Dettagli della selezione agronomica e del funzionamento biologico molecolare nel grano nano di Borlaug|editore=Norman Borlaug e il grano nano|data=11 ottobre 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> Altro obbiettivo del lavoro di Borlaug fu quello di creare varietà di grano in grado di adattarsi o comunque di produrre di più, in condizioni climatiche avverse. Per il suo lavoro e l'impegno nella lotta alla fame nel [[1970]] gli fu assegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
Dopo le sperimentazioni degli anni quaranta, le tecnologie furono esportate all'estero, trovando applicazione in tutto il mondo. Il successo nei rendimenti crescenti fu indiscutibile. La crescita dei rendimenti era tale da consentire all'agricoltura di tener testa alla crescita della popolazione, scongiurando le fosche previsioni di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]]. La produzione pro capite aumentò ogni anno dopo il [[1950]].
 
L'uso dell'[[ingegneria genetica]] in agricoltura, con la creazione di [[Organismi geneticamente modificati|piante geneticamente modificate]], che possiedano specifiche caratteristiche agronomiche, esalta il ruolo del progresso genetico ottenuto dalla rivoluzione verde, ma si colloca in un contesto specifico e indipendente che pone problematiche differenti.
== Storia ==
L'inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al [[1944]], quando la [[Rockefeller Foundation]] fondò un Istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane. Ciò produsse risultati sorprendenti: il Messico passò dal dover importare metà del suo [[frumento]] all'autosufficienza nel [[1956]], fino all'esportazione di mezzo milione di tonnellate di frumento nel [[1964]].<ref>Recentemente, dopo l'ingresso nel Nafta, Trattato di libero scambio fra Usa, Canada e Messico, quest'ultimo fra il 1992 e il 1996 ha aumentato le proprie importazioni alimentari dal 20 al 43% (Shiva 2001, p. 21).</ref> In realtà, questo approccio al miglioramento genetico fu inizialmente messo in atto da parte di un ricercatore italiano, [[Nazareno Strampelli]], nei primi anni del Novecento. Le sue varietà ibride di frumento furono uno degli elementi decisivi che consentirono di vincere la cosiddetta [[battaglia del grano]] lanciata in quegli anni da [[Benito Mussolini]].