Marina bizantina: differenze tra le versioni

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Molto poco è noto sull'organizzazione delle flotte romane nella Tarda Antichità, dalla graduale suddivisione delle immense flotte provinciali in squadroni più piccoli avvenuta nel corso del III secolo fino alla formazione di una nuova marina in conseguenza alle conquiste islamiche. Nonostante l'evidenza di considerevole attività navale in questo periodo, gli studiosi più datati ritenevano che la marina romana era praticamente scomparsa a partire dal IV secolo, ma studi più recenti hanno contestato questo quadro di progressivo declino sostenendo che in realtà avvenne una trasformazione in una forza principalmente fluviale e costiera, designata per cooperare strettamente con l'esercito.<ref>{{cita|Cosentino|pp. 578–583.}}</ref>
 
Sotto l'Imperatore [[Diocleziano]] (284–305), gli effettivi della marina furono aumentati, secondo almeno le fonti a nostra disposizione, da {{formatnum:46000}} a {{formatnum:64000}} soldati,<ref>{{cita|Treadgold 1997|p. 19.}}</ref> una cifra che segna il picco dal punto di vista meramente numerico della flotta tardo romana. La flotta sul [[Danubio]] (''Classis Histrica'') con le sue flottiglie legionarie è ancora ben attestata nella ''[[Notitia Dignitatum]]'', e l'aumento della sua attività è attestato da [[Vegezio]].<ref>Vegezio, ''[[De Re Militari]]'', IV.46</ref> In Occidente, alcune flotte fluviali sono attestate dalle fonti, ma le vecchie flotte pretoriane permanenti erano praticamente svanite,<ref>Vegezio, ''[[De Re Militari]]'', IV.31</ref> e persino le rimanenti flotte provinciali occidentali sembrano essere state fortemente indebolite e incapaci di contrastare ogni significativo attacco barbarico.<ref>{{cita|Lewis e Runyan|pp. 4–8.}}</ref> In Oriente, le flotte siriache e alessandrine esistevano ancora intorno al 400, come attestano fonti legali,<ref>''[[Codex Justinianus]]'', [http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Corpus/CJ11.htm#2 XI.2.4] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120216011218/http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Corpus/CJ11.htm#2 |date=16 febbraio 2012 }} & [http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Corpus/CJ11.htm#13 XI.13.1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120216011218/http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Corpus/CJ11.htm#13 |date=16 febbraio 2012 }}</ref> mentre è noto che in quello stesso periodo una flotta, probabilmente creata dai resti delle flotte pretoriane, era stazionata nella stessa Costantinopoli.<ref name="Casson213" /> Nel 400 tale flotta fu bastevole per massacrare un'immensa orda di [[Goti]] che avevano costruito zattere e tentato di attraversare lo stretto che separa l'Asia dall'Europa. I suoi effettivi, tuttavia, non sono noti, ed essa non è attestata dalla ''Notitia''.<ref>{{cita|MacGeorge|p. 307.}}</ref>
 
Per quanto riguarda le operazioni nel Mediterraneo nel corso del V secolo, sembra che le flotte siano state costruite su basi ''ad hoc'' e successivamente soppresse.<ref name="Galley90" /> La costituzione della prima flotta bizantina permanente può essere fatta risalire all'inizio del VI secolo e alla rivolta di Vitaliano nel 513–515, quando Anastasio I costituì una flotta per contrastare quella dei ribelli.<ref name="Galley90" /> Tale flotta fu mantenuta in attività, e sotto Giustiniano I e i suoi successori si tramutò in una marina professionale e ben mantenuta.<ref name="Galley91" /> A causa dell'assenza di ogni minaccia navale, tuttavia, la marina del tardo VI secolo era relativamente piccola, con alcune piccole flottiglie sul Danubio e due flotte principali con sede a Ravenna e a Costantinopoli.<ref>{{cita|Haldon|p. 68.}}</ref> Ulteriori flottiglie dovevano avere sede nei principali centri marittimi e commerciali dell'Impero: ad Alessandria, fornendo la scorta alla flotta che ogni anno portava il grano a Costantinopoli, e a Cartagine, controllante il Mediterraneo occidentale. Giustiniano stazionò inoltre truppe e navi persino nei più remoti avamposti dell'Impero, a Septem ([[Ceuta]]), [[Cherson (Crimea)|Cherson]] in [[Penisola di Crimea|Crimea]], e Aelana ([[Eilat]]) sul [[Golfo di Aqaba]].<ref>{{cita|Lewis e Runyan|pp. 20–22}}; {{cita|Bréhier|pp. 324–325}}; {{cita|Cosentino|p. 580.}}</ref> La duratura tradizione navale e le infrastrutture di queste regioni resero il mantenimento della flotta più agevole, e, nel caso di una spedizione navale, un'immensa flotta poteva essere assemblata in breve periodo e senza grosse spese requisendo le numerose navi mercantili.<ref>{{cita|Lewis e Runyan|p. 22.}}</ref>